Debito globale verso il record assoluto

Arrivano notizie dagli Stati Uniti, o forse solo indiscrezioni, l’accordo sul tetto del debito sarebbe quasi raggiunto.

Arrivano notizie dagli Stati Uniti, o forse solo indiscrezioni, l’accordo sul tetto del debito sarebbe quasi raggiunto, certo si tratta di una buona notizia per le Borse, ma oserei dire che è anche la notizia più scontata del mondo.

Ed allora colgo l’occasione per parlare delle notizie riportate sui giornali economici, dove spesso si leggono ovvietà e banalità mentre in secondo piano vengono riportate le notizie più interessanti, e purtroppo spesso allarmanti.

Prendiamo ad esempio Il Sole 24 Ore e partiamo da una ovvietà, da una banalità che viene tramutata in notizia.

Capisco perfettamente che i Banchieri centrali devono sempre rimanere molto riservati, quindi le loro dichiarazioni sono sempre generiche, insomma di solito quando i banchieri centrali parlano … non dicono nulla.

Ma i giornali devono comunque vendere copie quindi pubblicano articoli sul nulla, ed ecco quindi un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore che riprende dichiarazioni del vicepresidente della Bce, lo spagnolo Luis De Guindos.

Il vicepresidente della Bce, De Guindos, riferendosi alla politica monetaria restrittiva intrapresa dalla Banca Centrale ha detto:

Una significativa parte del viaggio è già stata percorsa

Certo, se con una velocità mai vista, siamo passati, attraverso sette rialzi consecutivi, in soli dieci mesi dal tasso a zero al 3,75% è ovvio che una parte significativa è già stata percorsa

E poi,

c’è ancora una parte di strada da fare

Anche questa non è una notizia, era stato ripetuto più volte che i rialzi dei tassi non erano finiti

ma probabilmente la parte che ci aspetta è più corta.

Ma … ci mancasse, De Guindos dice addirittura “probabilmente”. A quanto li vogliono portare i tassi? Se la parte che ci spetta fosse uguale a quella già vista, significherebbe portare i tassi al 7 e mezzo percento, siamo al tre e settantacinque, che notizia è che la parte che ci aspetta è più corta, eventualmente De Guindos per darci una notizia ci dovrebbe dire di quanto più corta, ossia quando si fermeranno con gli aumenti dei tassi, sentiamo se De Guindos ci dà almeno questa notizia, sentiamo come conclude il vice presidente della Bce:

Non so però quale sarà il punto finale

Ah, perfetto! Non poteva concludere in una maniera migliore, una dichiarazione che può essere definita il nulla cosmico.

Ma De Guindos è andato oltre, parlando della crescita economica, sentite:

i servizi stanno sostenendo la crescita in Europa molto più del comparto manifatturiero e questo è il motivo per cui Spagna e Italia stanno crescendo più della Germania

Anche questo era più che risaputo, se voleva darci una notizia doveva anche spiegarci perché comunque la Borsa tedesca continui a crescere ad un ritmo vertiginoso.

Il Vicepresidente della Bce ha infine dovuto ammettere che la crescita nell’eurozona nell’anno in corso si fermerà all’1%, commentando in conclusione

l’aspetto positivo è che la recessione tecnica è stata evitata

della serie “piuttosto che niente, è meglio piuttosto”.

Ebbene fortunatamente “Il Sole 24 Ore” non si ferma sul nulla e senza però dare una particolare enfasi ci fornisce anche una notizia interessante, ignorata da tutti gli altri giornali.

Il debito globale ha superato i 300 trilioni di dollari ossia i 300 mila miliardi di dollari.

Allora tanto per capirci in un report l’Institute International Finance rileva che il debito globale, ossia il debito contratto dagli Stati, dalle imprese, dalle banche e dalle famiglie nel mondo, ha superato i 300 mila miliardi di dollari.

Secondo alcuni economisti si tratta di un livello di non ritorno.

Di chi la colpa? Allora questo ennesimo incremento del debito viene attribuito all’aumento dei tassi che naturalmente genera un aumento degli interessi.

Ed allora l’Institute International Finance, nel suo report trimestrale lancia l’ennesimo allarme, qualora infatti dovessimo andare incontro ad un Credit Crunch, ad una crisi finanziaria, i tassi di default arriverebbero a superare quelli riscontrati nel 2007/2008 con un aumento esponenziale delle società zombie che già oggi incidono per il 14% sulle aziende quotate negli Stati Uniti.

E vengono anche evidenziati i timori suscitati dalle crisi bancarie, un problema che al momento sta interessando solo gli Stati Uniti, ma che potrebbe allargarsi a macchia d’olio, sono timori fondati poiché alimentati dal fatto che gli Stati hanno sempre più la necessità di indebitarsi. Ma non basta.

L’Institute International Finance ci mette in guardia, e qui riporto fedelmente “Se questo trend continuerà, ci saranno implicazioni significative per i mercati internazionali dei debiti, in modo particolare se i tassi di interesse rimarranno più alti per un periodo di tempo più elevato”.

Bene ma quali sono i Paesi che nel primo trimestre dell’anno hanno maggiormente contribuito all’aumento del debito globale?

Su questo dubbi non ce ne sono, nei mercati avanzati, il Giappone, gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito sono i Paesi che nel corso del primo trimestre del 2023 hanno avuto gli aumenti più marcati dei loro debiti.

Ma anche per quanto riguarda i mercati emergenti il fenomeno dell’aumento del debito ha raggiunto livelli mai visti in precedenza toccando la soglia de 100 trilioni di dollari pari al 250% circa del Pil.

La Cina, il Messico, il Brasile, l’India e la Turchia sono state le economie che, più di tutte, hanno contribuito a far salire il carico del debito.

Insomma avete per caso ascoltato una simile notizia nei nostri telegiornali, chiaramente no, la situazione geopolitica a livello planetario è certamente determinata da questa situazione finanziaria globale, che potremmo ritenere perlomeno critica.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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