Mentre pensiamo al default della Russia, l’Italia affonda!

Tutti i media e i giornali parlano dell'imminente default della Russia. Siamo certi che il fallimento riguarderà solo Mosca? L'Italia è in grandi pasticci!

Una delle grandi domande che tutti si stanno ponendo in questi giorni è: cosa accadrà alla Russia dopo aver subìto le sanzioni economiche dell’Occidente? Chi parla di crisi economica, chi addirittura parla di totale default dell’economia russa. 

È vero che il governo russo ha preso in prestito circa 49 miliardi di dollari sotto forma di obbligazioni in dollari ed euro e nei prossimi mesi deve restituire prestiti ed interessi agli obbligazionisti. Questo obbligo, in un momento del genere, con le enormi sanzioni a cui è sottoposta, poterebbe portare davvero la Russia in default se, e solo se, la Russia decidesse di ottemperare a questo debito. Ma perché dovrebbe farlo?

Ma se la Russia dovesse cadere in default a causa di questo suo debito e delle sanzioni, non è una questione che toccherà solo lei come nazione.

“Il rischio di insolvenza è reale”, dice ad Axios George Catrambone, responsabile del trading per le Americhe del Gruppo DWS. Il mercato delle obbligazioni russe, però, è in un territorio inesplorato, di fatto congelato.

Default Russia: ma ne siamo davvero certi?

Uno degli ultimi decreti di Vladimir Putin, emanato nel fine settimana, ha dichiarato che la Russia può pagare i creditori esteri, ma solo con i rubli. Ma i rubli, a causa delle sanzioni, si stanno velocemente deprezzando. Quindi come la mettiamo? Siamo davvero certi che il default riguarderà solo la Russia sanzionata? Che illusione stratosferica!

L’impatto di un eventuale default russo sul mercato globale, è per ora senza risposta, affermano fonti ad Axios. E se si dovessero accumulare altre insolvenze riguardanti altri mercati emergenti, sarebbe il disastro!

Anche Bielorussia ed Ucraina stanno andando verso il default

Ma il default non riguarda mica solo la Russia sanzionata, riguarda anche il paese “protetto”, ovvero l’Ucraina, e infine anche la Bielorussia. 

I titoli di Stato della Bielorussia e dell’Ucraina stanno andando in default e la contrazione economica della Russia insieme all’aumento dei costi delle materie prime potrebbe trascinare altri paesi in difficoltà, afferma Mitu Gulati, professore di diritto all’Università della Virginia.

Se la Russia diventa totalmente inadempiente sulla restituzione dei titoli, e decide di non pagare né capitale né interessi, considerando che l’Occidente le ha congelato un sacco di soldi, il default non sarà soltanto russo.

Ed ecco il boomerang di cui ho parlato già in questo articolo!

Default russo, una bomba ad orologeria non solo per la Russia

Ovviamente un default causerebbe la fuoriuscita della Russia dal mercato dei capitali globali, e sarebbe per la nazione un danno enorme. Il punto che però non si riesce a comprendere è che la Russia è già tagliata fuori dai mercati, in virtù delle sanzioni dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. 

Allora a questo punto, perché mai dovrebbe ripagare i suoi debiti obbligazionari? Se la Russia si trova già in uno stato in cui non ha nulla da perdere, a che pro pagare debiti, interessi eccetera? Chi lo farebbe al posto suo?

Con tutto il mondo occidentale che le ha dichiarato apertamente la sua ostilità, la Russia non porterà a compimento i suoi debiti, anche perché Putin ha apertamente affermato di considerare le sanzioni come una dichiarazione di guerra e tra i paesi nella sua lista nera, ci siamo anche noi, cari compatrioti. Esatto. La cara vecchia Italia, amica della Russia, ora è nella lista nera. 

Mentre i media mainstream guardano al default della Russia, l’Italia affonda!

Il primo risultato di questa folle corsa alle sanzioni alle quali il nostro folle governo ha aggiunto anche la chiusura dello spazio aereo ad aerei di linea russi (cosa che per esempio la Spagna non ha fatto) ci costerà quest’estate più di venti milioni di euro che tutti gli anni i turisti russi spendevano nel nostro paese.

E chi ne farà le spese? Speranza? Draghi? Montecitorio? Palazzo Chigi? Mattarella? Ovviamente no. Voi ne farete le spese, cari ristoratori, titolari di hotel, di agenzie di viaggio eccetera eccetera. Pagherete voi questi venti milioni di euro persi.

E mentre Spagna e Grecia sono già in overbooking per Pasqua ed Estate, in Italia oltre alla no fly zone per i russi, avendo ancora il caro e immortale green pass, i turisti stranieri, giustamente e ovviamente, preferiscono andare dove si è tornati finalmente a vivere liberamente. Come dar loro torto? E quindi il comparto turistico italiano si prepara a vivere una Pasqua e un’estate indimenticabili (dal punto di vista negativo).

Tornando alla Russia, lo stato di aperta ostilità che l’Occidente ha dichiarato non solo con le sanzioni, ma anche inviando armi all’Ucraina e quindi prendendo apertamente parte per uno dei due stati in conflitto, in barba a qualsiasi trattato europeo e internazionale, renderà quasi impossibile il raggiungimento di un accordo di ristrutturazione del debito. Insomma questo debito l’Occidente può iniziare a scordarselo.

Come funziona di solito quando un governo finisce in default?

Quando uno stato cade in default, tenta di negoziare con i suoi creditori obbligazionisti e, consensualmente, si prova a ristrutturare il debito. L’accordo prevede che i creditori perdano parte del credito (una sorta di stralcio di una parte) ma il governo debitore deve assicurare pareggio di bilancio e austerità fiscale, tra le altre cose. 

Ora prendete queste informazioni e applicatele alla Russia: perché mai la Russia dovrebbe acconsentire ad una cosa del genere quando è stata messa da parte da tutto l’Occidente, riempita di sanzioni e fatta fuori dallo SWIFT?

Uno dei primi test più importanti che potrebbero farci comprendere quali intenzioni ha davvero la Russia arriverà la prossima settimana. Oltre 100 milioni di dollari in pagamenti di interessi sono dovuti il ​​16 marzo sulle sue obbligazioni in valuta estera. Arriveranno? Io so già la risposta.

Putin non si cura affatto delle sanzioni, anche perché i paesi sanzionatori pagheranno un prezzo più alto del suo

Putin non è spaventato dalle sanzioni, perché? Perché sa benissimo che le sanzioni saranno un tremendo (e lo sono già) boomerang che porterà il disastro negli stessi paesi sanzionatori.

Secondo voi qual è il paese che pagherà le più alte conseguenze dall’aver tagliato i ponti con Mosca, dall’aver chiuso lo spazio aereo, dall’aver approvato le sanzioni e, infine, dall’aver anche inviato armi all’Ucraina?

Provate ad indovinare. Ma l’Italia ovviamente!

Secondo Ursula von der Leyen. Le sanzioni colpiranno i settori finanziario, energetico e dei trasporti russi e le impediranno di accedere alla tecnologia e a equipaggiamenti bellici.

I depositi e gli asset finanziari appartenenti degli oligarchi russi sono anche nel mirino dell’Europa (che fino ad oggi ci ha mangiato enormemente sopra e ora li minaccia dicendo che non potranno più nascondere i loro soldi” nei Paesi comunitari). Ma due paesi europei pagheranno un caro prezzo!

Germania e Italia pagheranno il prezzo più alto per le sanzioni alla Russia!

Due stati europei si stanno praticamente sanzionando da soli, sanzionando la Russia. Ovvero Germania e Italia. Solo che se la Germania è comunque lo stato in assoluto più ricco e potente d’Europa, non si può dire altrettanto dell’Italia, fanalino di coda di tutta l’Unione e già con problemi economici ormai diventati strutturali.

Il fabbisogno energetico dell’Italia dipende per oltre il 40% dal gas importato dalla Russia. Ci avrà pensato Mario Draghi prima di chiudere lo spazio aereo, firmare le sanzioni e inviare 150 milioni di armi all’Ucraina? Avrà pensato a chi pagherà questa interruzione di gas dalla Russia? Ovviamente i cittadini italiani, già piagati da questo governo di inetti e incapaci.

Italia e Germania, come se non bastasse, sono anche i paesi che esporta…vano maggiormente in Russia. Ma se il Pil della Germania potrebbe resistere a questo blocco, il Pil, inguaiatissimo ormai da anni, della nostra martoriata patria, non resisterà affatto ad un blocco delle esportazioni in Russia. La Russia, d’altra parte, si salverà facilmente da questo blocco, semplicemente importando gli stessi prodotti dal paese amico, ovvero la Cina. 

E quindi queste sanzioni a chi stanno procurando realmente problemi? L’Italia esportava in Russia macchinari e prodotti chimico-farmaceutici, apparecchi elettronici, abbigliamento e alimenti. Da Mosca importiamo gas, petrolio, minerali. 

E mentre noi paghiamo la benzina a più di due auro, il pane ad un prezzo raddoppiato, nei palazzi di potere si gioca alla guerra, si gioca a chi invia più armi, si gioca a chi pone più sanzioni. Tanto a pagare saranno sempre i poveri ultimi della catena, i cittadini.

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