Dimissioni di Draghi? Una chimera

Alcuni giornali stanno avanzando un’ipotesi suggestiva: le dimissioni di Mario Draghi! Ovviamente si può trattare solo di una notizia che è stata data ad arte, ossia che viene fornita per un qualche scopo che non possiamo conoscere.

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Alcuni giornali stanno avanzando un’ipotesi suggestiva: le dimissioni di Mario Draghi! Ovviamente si può trattare solo di una notizia che è stata data ad arte, ossia che viene fornita per un qualche scopo che non possiamo conoscere.

Viene fatta circolare la notizia per vedere di nascosto l’effetto che fa? Come diceva il buon Jannacci? Certamente sì.

Gioca un po’ anche ai partiti che sorreggono l’attuale Governo far credere che non si va d’amore e d’accordo, le elezioni non sono vicine, ma neppure lontane e vedrete che con l’avvicinarsi della scadenza elettorale i leader dei vari partiti tenderanno a prendere le distanze nei confronti dei provvedimenti governativi meno popolari.

Sulle pensioni, ad esempio, tema sempre molto caro agli italiani. Naturalmente quota cento verrà cancellata, e per la Lega si tratterà dell’ennesimo pesce in faccia che Draghi scaraventerà in faccia a Salvini, ma non si sa ancora da cosa verrà sostituita, non si tornerà forse alla Fornero, ma a qualcosa di simile.

Al momento poi viene tirato in ballo di nuovo il DDL Zan.

Ormai credo sia chiaro a tutti a cosa serva il DDL Zan, è banale, serve a far passare qualche porcata, mentre appunto si discute sul nulla, anzi in questo caso ci sta proprio bene, si discute sul sesso degli angeli, contemporaneamente si approva una qualche porcata.

Di fatto però, e lo possiamo dire per certo, su qualcosa si discute sul serio, si discute su chi deve gestire i soldi del PNRR, che come tutti sappiamo è un nome onomatopeico, cioè è una pernacchia.

Il Sottosegretario, Roberto Garofoli, colui che ha il compito di gestire il PNRR, sembra in netta difficoltà, si parla di “preoccupanti inefficienze e ritardi”.

Ebbene sapete cosa mi ricorda il PNRR, insomma il Recovery Fund, guardate per me assomiglia in maniera impressionante alla maxi tangente Enimont, non esagero, rifletteteci un attimo.

I non più giovani di voi la ricorderanno la madre di tutte le tangenti, quella nella quale erano coinvolti tutti i partiti, quella che andò a finire con il celeberrimo processo nel quale sfilavano uno dopo l’altro tutti i segretari dei vari partiti, sfilavano verso il patibolo, ad aspettarli Antonio Di Pietro.

Ecco il Recovery Fund mi ricorda la maxi tangente Enimont con la distribuzione a ciascun partito della sua quota.

A proposito di maxitangente, non si può non parlare del caso MPS, una vicenda perlomeno scandalosa, si parla di miliardi come se fossero noccioline.

Allora ricordate tutti di cosa si parlava, l’acquisizione della Banca Senese da parte di Unicredit. L’uscita dalla scena politica di Pier Carlo Padoan per sedersi sulla poltrona di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Unicredit sembrava proprio fosse un passaggio studiato a tavolino per arrivare a concludere questa operazione.

Per il PD occorreva mettere a tacere la vicenda MPS, una vicenda ripeto, perlomeno scandalosa. Ma l’elezione da parte dei senesi prima di Pier Carlo Padoan e, dopo le sue dimissioni, di Letta, ha tranquillizzato gli animi.

Non c’è niente da fare, nulla può scardinare questo binomio, Siena PD.

Comunque fino a pochi giorni fa si parlava di un contributo dello Stato alla cessione di MPS ad Unicredit valutato in tre miliardi di euro.

In altre parole oltre a regalare MPS ad Unicredit lo Stato avrebbe prima fatto un aumento di capitale di tre miliardi di euro.

Niente, Unicredit ne chiedeva sette di miliardi.

Allora lo Stato ha rilanciato a 5 miliardi, niente, anzi sembra che Unicredit anziché avvicinarsi per raggiungere un compromesso abbia chiesto ancora di più, più di otto miliardi ed il licenziamento di settemila dipendenti.

Fine della trattativa.

Ora cosa dovrà fare lo Stato per trovare un compratore, ripeto, compratore per modo di dire, poiché non dovrà sborsare nulla. 

Comunque lo Stato dovrà fare un aumento di capitale di 4 miliardi e mezzo, gli esuberi peseranno per un miliardo e mezzo, e siamo a 6, dovrà cedere NPL per 2 miliardi, e siamo ad 8 ed infine la garanzia sui rischi legali, pensate soltanto la garanzia sui rischi legali e questo è il dato che vi farà capire quante porcherie sono state fatte in quella banca, peserà per 3 miliardi.

Totale 11 miliardi.

Stiamo parlando di 11 miliardi ai quali ovviamente dobbiamo aggiungere tantissimi altri miliardi che sono stati bruciati negli anni scorsi. 

Grazie PD per aver gestito così bene quella Banca. 

Guardate che le perdite accumulate in questi anni sono impressionanti, colossali, anche volendo è veramente difficile riuscire a perdere tutti quei soldi.

E naturalmente tutti quei miliardi non si sa che fine abbiano fatto.