Effetto Schlein

Ricordate quando è stata eletta Segretario del Partito Democratico Ethel Schlein?

Ricordate quando è stata eletta Segretario del Partito Democratico Ethel Schlein? I sondaggisti si sono immediatamente precipitati ad annunciare un netto aumento nelle intenzioni di voto degli italiani, a favore del PD.

E quel presunto aumento è stato subito, giornalisticamente, denominato “Effetto Schlein”.

E c’era anche chi ci aveva creduto.

Oggi sappiamo che l’effetto Schlein c’è, non è un’invenzione, ma è un effetto che favorisce il Centrodestra.

Vediamo di analizzare i fatti.

Il Centrosinistra con i Governi Conte Due e Draghi era riuscito a distruggere l’Italia, al voto quindi il PD doveva presentarsi con volti nuovi, in effetti ricordiamo da Veltroni in poi i vari Segretari del Partito Democratico.

Veltroni, Franceschini per alcuni mesi, Bersani, Epifani come reggente, poi Renzi, Martina come reggente, poi Zingaretti ed infine Letta.

Insomma era chiaro che occorreva cambiare registro, ed in effetti si dava per scontata l’elezione di Bonaccini. Nell’assenza di personalità di spicco Bonaccini sembrava la scelta inevitabile, di fatto il meno peggio.

Giovane ma non giovanissimo, con esperienza sul territorio. Certo so che molti di voi non gli attribuivano grandi meriti, concordo, ma, come si dice … nel Paese dei ciechi chi ha un occhio è Re.

Ed il fatto che a contrastare l’elezione di Bonaccini ci fosse solo una Carneade come Ethel Schlein sembrava proprio il segnale che non ci fosse competizione.

Ed invece gli elettori del Pd (o non so chi) hanno preferito a sorpresa Ethel Schlein, personaggio a mio avviso non adatto ad un simile ruolo.

La Schlein poteva al massimo fare il Segretario di un partito come i Verdi, ma non il Pd.

Ormai lo sappiamo tutti che l’età media degli elettori del PD è intorno ai settanta, quindi pensionati che abitano in centro città, ed Ethel Schlein non è proprio la persona che può incontrare il favore di quella fascia di popolazione.

L’elettore del PD, sempre in prevalenza, è una persona anche benestante, ma assolutamente non lo mette in mostra, anzi, è pure parsimonioso.

Ecco questo è un aspetto importante, che va sottolineato, l’elettore o l’elettrice del Pd è persona benestante, ed anche la Schlein è una persona straordinariamente benestante, ma l’elettore o l’elettrice del Pd, al contrario della Schlein, conduce una vita misurata, non ama certo parlare di armocromia, e non spenderebbe nemmeno un centesimo per pagare addirittura una persona per avere dei consigli sul colore degli abiti da indossare, lo troverebbe uno spreco offensivo, buttare via così soldi che si sono risparmiati in una vita, no, l’elettore o l’elettrice del PD ritiene che quella sia una cosa che possa interessare soltanto gli odiati Berlusconiani.

Non è un caso che l’unica città nella quale ha prevalso il Centrosinistra, seppure per meno di una manciata di voti, ossia Vicenza, il candidato sindaco abbia vietato alla Schlein di farsi vedere nel capoluogo berico (e neppure nelle vicinanze).

Il nuovo sindaco di Vicenza ha avuto invece il pieno appoggio dei media, ricordiamo che il padre del neoeletto sindaco di Vicenza fino al 2021 era direttore di quattro giornali veneti e precisamente, il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, la Nuova Venezia ed il Corriere delle Alpi. Ovviamente stiamo parlando di testate del Gruppo Gedi, ossia Repubblica, La Stampa ed una miriade di testate giornalistiche locali oltre a diverse radio fra cui Radio Deejay e Radio Capital.

Ebbene il mancato arrivo a Vicenza della Schlein si è dimostrata la mossa vincente, è stata infatti la scelta determinante che ha permesso al candidato del Pd di spuntarla, seppur ripeto, per meno di una manciata di voti.

Insomma la Schlein può al massimo aver rubacchiato qualche voto alla galassia di partitini dell’ultra sinistra, ma tutto si è fermato lì, anzi, certamente farà perdere voti, i voti degli elettori del Pd più moderati, e ripeto, oggi è quella la fascia di elettorato che in prevalenza vota PD.

Personalmente ritengo che la Schlein porterà alla distruzione il Pd, penso che il Partito Democratico farà la fine della Democrazia Cristiana. Ricordate?

Negli anni ’70 e ’80 si diceva la Dc veniva votata dai vecchi, dalle persone anziane ed i democratici cristiani che erano al Governo da quasi 50 anni rispondevano ironici da che età si diventasse democristiani.

Il problema è che, nonostante Andreotti non fosse di quell’opinione, dicevo, la realtà è che … il potere logora.

E quando un partito come il PD non sarà più in grado di offrire posti pubblici, a livello nazionale in carrozzoni come la Rai, o a livello locale in quella galassia di aziende municipalizzate … ebbene quando il Pd non sarà più in grado di fornire posti pubblici … per lui sarà la fine.

La Schlein ha riconosciuto la sconfitta, in questa tornata elettorale, e come poteva fare altrimenti dopo una simile batosta, ovviamente ha preso come scusante che è da troppo poco tempo che è ai vertici del Partito Democratico e non ha ancora avuto il tempo di cambiare il partito.

Ebbene, quando faceva queste dichiarazioni mi sembrava di sentire, è da troppo poco tempo che sono Segretario del Pd, per ora non è ancora successo nulla, vedrete in futuro come riuscirò a distruggere il partito perché a mio parere la strada è quella.

Non vorrei dare suggerimenti alla Schlein, ma una cosa gliela voglio dire, definire la propria coalizione Centrosinistra, mentre riferendosi alla coalizione avversaria la definisce Destra e non Centrodestra, ecco cara Schlein vorrei dirti che questi sono mezzucci comunicativi di infimo ordine.

Anzi dirò di più, sono cose da vecchi, è una maniera di fare politica da Occhetto, da Bertinotti sono cose che potevano consigliare gli Spin-doctor degli anni ’60.

So per certo che la Schlein non seguirà il mio consiglio e continuerà così a seguire i suggerimenti di chi le consiglia a parlare di armo cromia, ma ripeto così potrà soltanto portare il Pd al collasso.

E’ ovvio comunque che il collasso del PD non porterà al collasso di un’area politica, esisterà ancora un Centrosinistra in Italia, ma dovrà davvero rifondarsi completamente dopo un lungo periodo al di fuori delle stanze del potere.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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