Mentre in Italia si corre verso una quarta ondata, i partiti di destra cominciano già a pensare alle elezioni al Colle buttando un occhio sul Presidente del Consiglio Mario Draghi. E mentre tantissimi politici del centrosinistra considerano le elezioni anticipate come un darsi la zappa sui piedi, la destra li accusa di poca intraprendenza.
Insomma, c’è già aria di elezioni anticipate, anche se nessuno sembra fare davvero il primo passo. Ma cosa accadrebbe se venisse eletto come nuovo Presidente della Repubblica un Presidente del Consiglio? Per giunta, di un governo tecnico?
Un pensiero partorito dalle menti più diaboliche, quello della destra senza scrupoli, sempre pronta ad accaparrarsi tutte le briciole che gli altri commensali hanno lasciato sul piatto, perché ormai è palese che non siano più credibili.
Soprattutto Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che dopo lo scandalo scoperto da Fanpage ha perso anche la dignità, e la Lega di Matteo Salvini, che come disse anche Andrea Scanzi in un’intervista ad Otto e Mezzo “Al Parlamento non conta nulla”. Ma ormai abbiamo capito a che gioco stanno giocando, elemosinando consensi a destra e a manca, dicendo un giorno una cosa per poi smentirsi il giorno dopo. Di questi politicanti gli italiani ne hanno piene le tasche!
Elezioni anticipate: solo un’ipotesi o vedremo davvero Mario Draghi al Colle?
E soprattutto, ma davvero il numero dei candidati è così ristretto? Sì, perché a quanto pare, dalle ultime indiscrezioni che ci pervengono, le uniche figure papabili attualmente sarebbero Mario Draghi o il Mattarella bis.
Andiamo però per ordine. Sarà davvero possibile eleggere un Presidente del Consiglio come nuovo Presidente della Repubblica? La nostra Costituzione lo prevede?
Sfogliando brevemente la nostra Costituzione, all’Articolo 84 comma 2, il quale disciplina i “Casi di incompatibilità del Presidente della Repubblica”, leggiamo quanto segue:
“Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici.
L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.
L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.”
La Costituzione, quindi, è chiarissima: nessun’altra carica è compatibile con la carica da Presidente della Repubblica.
E allora perché proporre un Presidente del Consiglio di un governo tecnico? Ecco un video di Tele Italia con le novità:
Anche Pier luigi Bersani si è posto la stessa domanda durante un’intervista a Tagadà di La7, rispondendo con queste parole:
“Draghi al Quirinale? Qui sembra che ci stia andando stretta la Costituzione. Possiamo anche decidere di farne un’altra. Ma finché c’è questa, è meglio tenere il treno sui binari che ci hanno portato fin qui, perché, uscendo dai binari, si può avere l’impressione di andare più forte per 200 metri. Ma poi vai contro un muro.”
Sarebbe una via eccezionalissima che il deputato di LeU non sarebbe pronto a percorrere, preferendo invece la strada più sicura delle elezioni dopo la scadenza del mandato presidenziale. Lo stesso ha poi concluso il concetto dicendo che non è possibile togliere la fiducia a Draghi per poi eleggerlo come Presidente della Repubblica.
Ma chi intende andare al voto anticipato? Secondo Pier Luigi Bersani, Fratelli d’Italia, che “lo dice da un pezzo”, ed altri partiti sostenitori del governo i quali, non potendo risolvere i problemi interni, preferiscono andare al voto. Molte crisi di partito vengono risolte in questo modo, conclude il deputato LeU.
La sinistra contro le elezioni anticipate
Insomma, sembra che la sinistra sia contro l’idea delle elezioni anticipate, come ad esempio il PD.
Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, in un’intervista a Radio Immagina ha commentato la questione così:
“La priorità è far uscire l’Italia dalla pandemia, questa priorità viene prima di tutto […]. Oggi gli italiani vogliono uscire dall’emergenza ed essere messi in sicurezza.”
Non è il momento di andare al voto, questo metterebbe il paese in pericolo. Tantissimi sono i programmi ed i progetti da attuare per il 2022 che il governo non può permettersi di posticipare solo per accontentare qualche capriccio di destra. Ma, come sappiamo da molto tempo ormai, i partiti di destra giocano sempre sulla pelle degli italiani.
E quindi cosa accadrebbe se Draghi andasse al Quirinale? Secondo https://www.zonedombratv.it
“Se Draghi andasse al Quirinale si aprirebbe la questione delle poltrone. E quindi, essendo impossibile trovare una nuova maggioranza il voto anticipato in primavera sarebbe una conseguenza naturale.”
Ma è davvero così necessario andare al voto anticipato?
Attualmente, nel pieno dell’emergenza pandemica, no. Abbiamo già assistito al passaggio di bandiera con l’ex governo Conte con il nuovo governo Draghi, a campagna vaccinale già avviata (anche se quella volta fu Matteo Renzi ad aprire la crisi). Vogliamo davvero ritornare in quella situazione di stallo?
Ma cosa ne pensa proprio il leader del Movimento 5 stelle, Conte? Sembra non escludere la possibilità che una cosa del genere possa accadere, anche se sembrerebbe prematuro trarre le conclusioni adesso, commenta Conte a Mezz’ora in più.
Tuttavia, sempre secondo l’ex presidente, sarebbe un errore andare al voto. I progetti ed i programmi da realizzare sono tanti e non possono aspettare:
“dobbiamo spingere al 6% di Pil, dobbiamo continuare ad attuare il Pnrr […] pensare anche di eleggere un presidente e un attimo dopo andare a votare non è nell'ordine delle cose.”
Elezioni anticipate, cosa ne pensa Salvini?
Non è un segreto che attualmente la coalizione di centrodestra abbia subìto degli scossoni, anche se in alcuni casi dovremmo parlare di veri e propri terremoti.
Fratelli d’Italia, dopo lo scandalo scoperto a seguito dell’inchiesta di Fanpage, di cui tutti praticamente parlano, riguardante la scoperta di finanziamenti illeciti organizzati da personaggi dichiaratamente fascisti, non sembra essere più la stessa.
La Lega, dall’altra parte, è stata sconvolta dal caso Morisi, il responsabile della comunicazione social del partito, il burattinaio del mostro, indagato per droga.
Le motivazioni per andare al voto anticipato per entrambi sarebbero davvero tante. Perché, come dice Bersani, molte crisi interne si risolvono andando al voto, mettendo nuove carte sul tavolo per vedere cosa succederà.
In una intervista da Bruno Vespa, Matteo Salvini ha commentato positivamente l’idea di andare al voto:
“Se mi chiedono se Draghi sarebbe un buon presidente della Repubblica, rispondo che lo voterei domattina.”
Lo stesso ha poi smentito la precedente affermazione dicendo di non voler andare alle elezioni anticipate. La situazione, quindi, come al solito sembra essere poco chiara. Agli italiani si parla sempre attraverso enigmi e rebus da risolvere. Perché la destra va come il vento. Non c’è altro da aggiungere.
Ma davvero non c’è alternativa a Draghi?
Ma davvero non c’è nessun’altro candidato o candidata alla Presidenza della Repubblica? Certo che no. Ce ne sarebbero tante figure d’eccellenza che potrebbero prendere il posto di Mattarella. È possibile che i partiti non sappiano guardare oltre il loro naso?
Ci sarebbe Liliana Segre, la quale una volta eletta potrebbe diventare la prima donna Presidente della Repubblica italiana. Un’altra figura di grande rilievo sarebbe Piero Angela, un volto molto noto della tv, divulgatore scientifico e giornalista italiano. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come le 12 lauree honoris causa e l’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Ma ci sarebbe anche Corrado Augias, attivamente impegnato e socio onorario dell’associazione Libera Uscita per la legalizzazione dell’eutanasia.
E queste sono soltanto alcune delle eccellenze italiane. L’unica cosa da fare è guardarsi un po’ attorno.