Euforia sulle Borse? Meglio tornare coi piedi per terra!

Avevo appena rimarcato di come il 2022 fosse stato uno degli anni peggiori di sempre sui mercati finanziari, ed ecco che invece questo 2023 è partito

Avevo appena rimarcato di come il 2022 fosse stato uno degli anni peggiori di sempre sui mercati finanziari, ed ecco che invece questo 2023 è partito alla grande.

Una partenza a razzo soprattutto per le Borse europee e in modo particolare per quella italiana.

Che è successo?

Allora innanzitutto diciamo subito che dall’inizio dell’anno abbiamo avuto soltanto dieci sedute, quindi magari è ancora presto per formulare un giudizio, ma sono state dieci sedute certamente anomale.

Allora in dieci sedute il nostro FtseMib ha guadagnato, mediamente, l’8,76%, oltre otto punti percentuali sono stati guadagnati anche dal Dax di Francoforte e il Cac di Parigi.

In queste dieci sedute il nostro indice di riferimento ha terminato in guadagno ben otto volte e le due sedute nelle quali ha subito un calo questo è stato veramente inconsistente, lo 0,11% il cinque gennaio e lo 0,08% il 10 gennaio.

Tuttavia, e questa è l’anomalia maggiore, tutte le 10 sedute si sono concluse con una candela verde. Cosa significa?

Allora normalmente le giornate di Borsa vengono rappresentate da quelle che in gergo vengono chiamate “candele” sono dei rettangoli di fatto, rettangoli che assumono il colore verde se il valore di chiusura è superiore a quello di apertura e rosse se avviene il contrario, ossia se il valore di chiusura è inferiore a quello di apertura.

E ciò indipendentemente dalla performance, ossia dal fatto che la giornata si chiuda con un guadagno o una perdita.

Ed allora se abbiamo una candela verde significa che nella seduta hanno prevalso gli acquisti rispetto alle vendite. Insomma diciamo che c’erano più acquirenti che venditori.

E come si dice sempre in Borsa, per vendere è solo una questione di prezzo, se io voglio vendere continuerò ad abbassare il prezzo finché troverò un compratore, ma insomma il compratore lo troverò sempre, mentre per comprare non è solo una questione di prezzo, occorre anche avere i soldi per comprare.

Ed allora vedere dieci candele verdi consecutive non è usuale, dobbiamo trarre la conclusione che i soldi per comprare … ci sono. Questo è il primo importante punto. Ovviamente poi dobbiamo chiederci perché comprare?

Io mi sono spinto nei giorni scorsi a prevedere un rialzo delle Borse nel 2023, ma ritenevo che ciò potesse accadere soltanto nella seconda parte dell’anno, quando forse i nuvoloni neri sull’economia mondiale si sarebbero diradati.

Abbiamo infatti sentito dire in maniera unanime che nella prima parte dell’anno l’economia dei Paesi occidentali ed europei in particolare, avrebbe potuto scivolare in recessione.

Poi questa recessione è stata ritenuta di breve durata e di scarsa intensità, ma il comportamento delle Borse, almeno guardando a questo inizio anno, sta ad indicare che il mercato ritiene che non andremo neppure in recessione.

Inoltre il mercato sembra stia scommettendo sulla possibilità che l’inflazione abbia già toccato il suo massimo ed ora gli aumenti dei prezzi stiano rapidamente tornando nella normalità. Quindi si potrebbe ipotizzare che la politica monetaria restrittiva anti-inflazione adottata dai Banchieri Centrali possa risultare meno stringente, più accomodante.

Anche questo fatto porterebbe i mercati a credere che gli attuali prezzi dei titoli possano essere considerati una buona opportunità di acquisto.

Io però faccio sempre notare che in economia ed in finanza non ci sono solo aspetti positivi o negativi, ogni moneta ha una doppia faccia.

Se davvero l’economia non fosse in crisi come si riteneva unanimemente fino a poco tempo fa, la riduzione dei tassi di interesse la surriscalderebbe facendo riprendere pericolosi fenomeni inflattivi.

Così come non dobbiamo farci prendere dallo sconforto per una situazione economica che poteva diventare preoccupante, ora non dovremmo farci prendere dall’euforia nello scoprire che la situazione non è così drammatica.

Lo ribadisco, siamo in una fase nella quale stiamo camminiamo su un sentiero strettissimo, ai bordi di questi sentiero da una parte abbiamo l’inflazione, dall’altra la recessione, due cose da evitare, dobbiamo essere prudenti. Né farci prendere dallo sconforto, né dall’euforia, e proseguire con la giusta attenzione.

Ci sono effettivamente buone notizie, come il calo del prezzo del gas, sui minimi da un anno e mezzo, ma cosa accadrà al petrolio fra pochi giorni, quando ci sarà lo stop delle forniture da parte della Russia per i Paesi che hanno aderito al price cap.

Insomma pur essendomi esposto con previsioni positive per l’anno in corso nei confronti dei mercati azionari, al momento mi sembra esagerata l’euforia che si sta riscontrando, tempo che alla prima notizia non positiva ci possa essere uno storno importante ed il ritorno della volatilità sui mercati non è auspicabile.

Solo per rendere l’idea di quel che è accaduto sul nostro listino principale in questo inizio di 2023 queste sono le performances: Iveco +26,6%, Telecom +15,4%, Pirelli +15,1%, Interpump +14,7%, Stmicroelectronics +14,7%, Bper Banca +14,2%, Enel +13,9%, Nexi +13,6%.

Insomma forse è bene tornare coi piedi per terra.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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