Gas: se la Russia invade l’Ucraina il problema è dell’Europa

Il dialogo tra Russia, Usa e UE continua. Per evitare che ci sia una guerra, ma per evitare anche che ci sia un problema di approvvigionamento europeo di gas.

Quello che potrebbe accadere alla Russia in caso decidesse di invadere l’Ucraina potrebbe avere delle gravi conseguenze.

Il Ministro Tedesco Annalena Baerbock ha affermato chiaramente che se si decidessero delle sanzioni contro la Russia, queste coinvolgerebbero anche il gasdotto Nord Stream 2.

“Voglio essere molto chiaro: se la Russia invade l’Ucraina, il gasdotto Nord Stream 2 verrà bloccato”. Lo ha affermato chiaramente il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, che ha aggiunto anche che gli Stati Uniti collaboreranno con la Germania affinché il gasdotto non venga completato.

Il blocco del Nord Stream 2 non significa solo gravi problemi per l’economia della Russia o per la Germania, ma significa danni enormi per tutta l’Europa. Il gasdotto, se fosse completato, permetterebbe di produrre ulteriori 55 miliardi in metri cubi di gas naturale all’anno, che verrebbero distribuiti qui in Europa. E’ inutile girarci intorno, l’Europa dipende dal Gas Naturale che arriva dalla Russia

Questo spiega perché l’Europa stia tentando di disinnescare tutto quello che sta accadendo. Il 26 gennaio il presidente francese Macron ha riunito attorno a un tavolo Francia, Ucraina, Russia e Germania, ieri invece Macron ha chiamato Putin. 

Tra due settimane ci sarà un altro importante incontro a Berlino.

Come vanno i negoziati diplomatici tra Russia e Stati Uniti?

I dialoghi tra le due potenze mondiali sono tutti in salita. Dopo i colloqui che si sono avuti a Ginevra e dopo le richieste russe, è arrivata la risposta degli Stati Uniti che, però, a Mosca non è piaciuta affatto perché la Russia non vede aperture nella risposta di Washington. 

Per la Russia il problema principale è e resta l’espansione della Nato verso est, perché accadrebbe questo se l’Ucraina si annettesse alla Nato e non è una cosa che Putin potrebbe accettare tanto facilmente.

Per questo motivo la Russia aveva chiesto agli Stati Uniti di esercitare il diritto di veto per l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza atlantica. Ma essendo l’Ucraina uno stato indipendente e sovrano, la Russia non può esercitare nessun diritto di veto e infatti l’America ha risposto che questo non è possibile.

America e Russia hanno anche dialogato sulle truppe e sul dispiegamento di forze russe al confine dell’Ucraina. 

Ma, lo ripetiamo, l’Ucraina è uno stato sovrano e indipendente e non accetta che vengano fatti accordi alle sue spalle. Intanto la Russia, come mostrano le immagini satellitari, continua a mantenere le sue truppe di 100mila uomini, carri armati e altri mezzi militari, confine con l’Ucraina.

La Germania richiede esenzioni nel caso di sanzioni che vadano a toccare la Russia 

La Germania sta implorando di essere esentata nel caso le sanzioni tocchino le transazioni in dollari delle banche russe. Questa è la preoccupazione di altre nazioni europee, ma solo la Germania al momento ha scoperto le carte. 

Queste esenzioni particolari ottenute tramite accordi particolari con gli Stati Uniti, varrebbero solo se la Russia invadesse l’Ucraina. 

Senza un’esenzione e nel caso di sanzioni decise contro la Russia, la fornitura di energia verso l’Europa sarebbe davvero in grave pericolo.

Il punto è che se davvero dovesse esserci un’invasione dell’Ucraina e quindi si scatenasse una guerra, sarebbe un problema per il gas continuare ad essere distribuito e le strutture potrebbero essere bloccate anche dall’Ucraina stessa.  

Purtroppo la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia è concreta e non permette di contrastare l’espansionismo russo.  

Questione Russia-Ucraina, anche nella NATO ci sono spaccature e divisioni

Anche nella NATO a questo punto stanno sorgendo spaccature, la prima che non vorrebbe portare avanti aggressioni o sanzioni verso Mosca, è proprio la Germania.

A dicembre, dopo aver radunato le truppe al confine con la Russia, quest’ultima ha chiesto alla NATO di ritirare le sue forze e armi dall’Europa orientale e non permettere l’annessione dell’Ucraina alla Nato. 

Ma Washington ha risposto picche e ha ribadito che la porta della NATO resterà aperta per l’Ucraina. 

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato che da parte dell’America “non c’è stata alcuna risposta positiva alla domanda principale”, riferendosi al potenziale per l’Ucraina di aderire all’alleanza. 

Gli Stati Uniti sono fiduciosi che la Germania non aprirà il gasdotto Nord Stream 2 se la Russia invaderà l’Ucraina.

Perché l’America ha questa certezza? Perché il gasdotto non è ancora stato testato e non ha tutte le certificazioni tedesche necessarie e previste dalla regolamentazione.

Ieri c’è stata la telefonata del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. I due hanno affrontato problemi di sicurezza, energia e supporto macrofinanziario.

Alan Fisher di Al Jazeera ha affermato che il colloquio è stato incentrato sugli sforzi diplomatici che saranno intrapresi, a favore dell’Ucraina con la fornitura di sostegno militare nel caso di un’invasione russa. L’aiuto degli Stati Uniti sarebbe indispensabile, perché  Mosca ha  effettivamente molte più truppe di Kiev ed è più forte, militarmente parlando.

Il cancelliere tedesco Scholz incontrerà Biden il mese prossimo

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz incontrerà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca il 7 febbraio. La crisi Russia-Ucraina sarà certamente l’argomento centrale. 

Questa visita servirà anche a cementare i già stretti rapporti dei due paesi e, ovviamente, a tentare di scongiurare il più possibile un’invasione russa in Ucraina. Lo ha affermato ufficialmente in una nota il Segretario Stampa americano, Jen Psaki.

Nel frattempo i caccia russi sono atterrati nel paese amico della Bielorussia 

Mentre si parla di diplomazia, gli aerei da combattimento russi sono già atterrati negli aeroporti bielorussi mentre Mosca e Minsk si preparano a organizzare esercitazioni militari congiunte.

Il Cremlino ha anche lanciato esercitazioni con unità di fanteria e artiglieria motorizzate nella Russia sudoccidentale esercitandosi a sparare proiettili veri, con aerei da guerra che hanno volato sul Mar Baltico e hanno eseguito bombardamenti e dozzine di navi da guerra, sempre per esercitazione.

I dialoghi tra usa e Russia al momento, sono finiti con un nulla di fatto, perché l’appello del Cremlino di limitare l’espansione della NATO, annettendo l’Ucraina, è stato respinto dagli USA.

Come stanno procedendo i dialoghi tra Russia e USA?

Anche se il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che l’America si impegna a stabilire un percorso diplomatico per affrontare tutte le difficoltà.

Le risposte degli USA devono essere esaminate attentamente dal Presidente Vladimir Putin, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

La conclusione è che: sulle questioni secondarie pare ci sia la volontà da entrambe le parti di andare avanti con la diplomazia, ma sulla questione principale riguardante l’Ucraina, secondo la Russia, la risposta arrivata dall’America è stata valutata insufficientemente soddisfacente. 

L’Ucraina, invece, è soddisfatta della risposta degli Stati Uniti. “Avevamo visto la risposta scritta degli Stati Uniti prima che fosse consegnata alla Russia. Nessuna obiezione da parte ucraina”, ha scritto il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba su Twitter.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha accolto favorevolmente anche i colloqui organizzati da Macron a quattro con Russia, Francia e Germania, perché secondo lui sono un passo concreto verso la pace.

“Per il nostro stato, la prima priorità oggi è raggiungere un silenzio stabile e incondizionato nel Donbas”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio del Presidente ucraino, “Il regime di cessate il fuoco deve essere garantito e affidabile, ed è la base su cui si possono compiere i prossimi passi”.

Mosca, a sua volta, ha fatto capire che se la NATO ritirasse le sue forze dall’Europa Orientale, la tensione militare si ridurrebbe di molto.  

“È chiaro che le tensioni militari si ridurrebbero se la NATO ritirasse le sue forze dai paesi dell’Europa orientale. Questo è ciò che chiediamo”, ha detto Alexei Zaitsev, un portavoce del ministero, in una conferenza stampa.

La NATO ritirerà davvero le sue truppe? Staremo a vedere!

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