Governo Meloni al primo esame importante

Il Mes potrebbe diventare il primo piccolo/grande problema per il Governo Meloni.

Il Mes potrebbe diventare il primo piccolo/grande problema per il Governo Meloni, da più parti, infatti, viene data per scontata la ratifica della riforma del Mes, ma ora non mancano neppure le voci di dissenso all’interno della stessa maggioranza.

Mi sono occupato della riforma del Mes anche in video recenti, ma è un argomento che col passare dei giorni diventa sempre più “caldo”.

Ricordo velocemente che eravamo il solo Paese dell’eurogruppo a non aver ancora ratificato questa benedetta/maledetta riforma, e Ursula Von Der Leyen è molto probabile che nel recente incontro avuto con la nostra Premier, Giorgia Meloni, le abbaia ricordato e sollecitato la ratifica.

Una ratifica che ovviamente deve avvenire a livello parlamentare, e qui naturalmente sorgono i problemi per il Governo.

Vediamo a livello parlamentare quale potrebbe essere la situazione.

Intanto vediamo le cose certe, partiamo dall’opposizione, a favore della ratifica della riforma del Mes in questo momento ci sono soltanto il PD e Azione-Italia Viva.

Non è per nulla chiara invece la posizione del Movimento Cinque Stelle. Quando a Palazzo Chigi c’era ancora Conte, hanno fatto di tutto per procrastinare l’eventuale approvazione, all’interno del Movimento infatti c’era una netta frattura.

Cinquantotto deputati del Movimento, due anni fa, nel dicembre del 2020, bloccarono un’eventuale ratifica … due mesi dopo Draghi giurava nelle mani del Capo dello Stato.

Ed oggi la patata bollente se la ritrova il Governo Meloni.

Insomma avete capito, il Mes è un argomento che scotta, o forse … ustiona.

Lo scorso 30 novembre la Camera aveva approvato una mozione dei partiti della maggioranza che impegnava il Governo a … e qui riporto la dicitura ufficiale «non approvare il disegno di legge di ratifica della riforma del trattato istitutivo del Mes alla luce dello stato dell’arte della procedura di ratifica in altri Stati membri e della relativa incidenza sull’evoluzione del quadro regolatorio europeo». 

Chiaro no? Oltre a noi anche la Germania non aveva ancora ratificato la riforma del Mes, si era in attesa dell’esito di un ricorso avanzato da alcuni Parlamentari che avevano chiesto di pronunciarsi sulla costituzionalità alla Corte di Karlshrue.

Insomma il Governo ha preso quella scusa per temporeggiare. Avrà tifato come non mai per una sentenza di incostituzionalità della riforma del Mes da parte della Corte Costituzionale tedesca, così anche noi ci saremmo accodati, senza poter essere accusati di aver bloccato tutto, perché la “colpa” sarebbe ricaduta sui tedeschi.

Ma nove giorni dopo la Corte Costituzionale di Karlshrue si è espressa per una bocciatura, sì, ma una bocciatura del ricorso presentato dai parlamentari tedeschi, quindi di fatto ha dato il via libera alla ratifica del Mes da parte della Germania.

Così ci siamo ritrovati soli, i soli a non aver ancora ratificato questa riforma.

La Meloni, questo è quanto ho ipotizzato io, avrà chiesto un po’ di tempo all’Europa per far sbollire, o meglio raffreddare l’argomento che, come vi ho detto è piuttosto scottante.

La Meloni avrà chiesto alla Von der Leyen di pazientare … non so … fino a Sanremo … non si sa mai che magari Morgan e Bugo polarizzino ancora l’attenzione di tutti gli italiani così da approvare la riforma del Mes alla chetichella, quando tutti gli italiani stanno parlando degli scandali del Festival.

Insomma buttiamola in ridere anche noi, ma adesso torno serio.

Il problema della Meloni è che il suo partito, Fratelli d’Italia, ma anche la Lega, sono sempre stati contrari al Mes, nella maggioranza solo Forza Italia si è invece sempre dichiarata favorevole, quindi?

Insomma una bella rogna, acuita dal fatto che non ci sono solo “voci di corridoio”, ma qualche parlamentare si è espresso in maniera chiara.

Il Senatore della Lega Claudio Borghi, ad esempio, ha giurato e spergiurato che voterà contro questa ratifica, ma non sarà certo il solo, anche il Presidente dei senatori della Lega, Romeo, non ha usato mezzi termini:  “Noi siamo da sempre stati contrari, al Mes. E francamente non mi pare ci siano i margini per un ripensamento”.

Ma questo sarebbe nulla perché proprio oggi ad esprimersi in maniera chiara contro questa ratifica è stato nientepopodimeno che il Capogruppo alla Camera proprio di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.

Sentite cosa ha detto:

“Perché il Mes è una battaglia storica, per noi. Per cui c’è pure una questione di dignità politica, di coerenza. Per noi, come per altri colleghi del centrodestra”. Ed ancora: “La ratifica del nuovo Mes mi pare qualcosa di poco chiaro” e per chi non avesse ancora capito ha concluso dicendo:

Ed è dunque un elemento di serietà procedere con cautela. Perché, dopo aver ratificato, non c’è più spazio per pentimenti. E allora sì che faremmo tutti la figura dei babbei”.

La Meloni si trova quindi in una situazione molto scomoda, come uscirne?

Una possibilità, sia chiaro non è definitiva, è quella di richiedere ancora tempo, naturalmente occorre trovare una scusa, e ci potremmo aggrappare alla Croazia, entrata nell’eurogruppo dal primo dell’anno e che quindi ritengo non abbia ancora avuto il tempo di dare il proprio assenso.

Insomma come il 30 novembre abbiamo detto che aspettavamo la decisione della Germania, oggi magari diciamo di aspettare la decisione della Croazia.

Guardate che la mia è solo un’ipotesi, perché non riesco a trovare una scusa valida per guadagnare ancora tempo.

Poi una decisione la dovremo prendere, in un senso o nell’altro.

E per il Governo sarà un esame importante.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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