Green Pass obbligatorio, ma non sempre: ecco le eccezioni!

Il Green Pass è diventato oramai obbligatorio quasi ovunque. In alcuni casi infatti il certificato vaccinale non è richiesto. Quali? Scoprili nell’articolo!

Mentre in alcuni Paesi dell’Europa cadono vari tipi di restrizioni e si cerca di tornare a una sorta di normalità – è il caso dell’Irlanda o dell’ Inghilterra –, in Italia le restrizioni continuano, complice il picco di contagi da Covid-19, che hanno portato, tra l’altro, alla proroga dello stato d’emergenza fino al 31 marzo 2022.

Infatti, è del 21 gennaio l’approvazione del nuovo Dpcm che prevede l’adozione del Green Pass rafforzato per accedere a una pletora di servizi ai quali non si verrebbe altrimenti ammessi, in alcuni casi nemmeno con tampone.

Un provvedimento che sarebbe senz’altro salutato positivamente dall’ex Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che, mesi fa, in un’intervista ad AGI si era espresso in questo modo sul tema più caldo del momento, ossia la certificazione verde:

Sono soddisfatto per l’adozione a stragrande maggioranza di questo strumento molto importante che uniforma le regole sanitarie dei Paesi Ue e crea le condizioni per una mobilità più sicura. Bisognerebbe trovare il modo, una volta entrato in funzione nello spazio europeo, di trovare collaborazioni anche al di fuori.

La situazione, però, è un po’ più complicata perché dall’1 febbraio tantissime persone rischiano di essere escluse da una serie di luoghi e servizi se non saranno in possesso del Green Pass, e secondo gli ultimi dati del report a cura del Generale Figliuolo, gli italiani senza alcuna dose di vaccino anti-Covid sono ancora circa 7 milioni.

Come ci si muove, quindi, con il nuovo Dpcm? Scopriamolo in questo articolo.

Come si ottiene il Green Pass?

Anzitutto, partiamo dalle basi. Il Green Pass, secondo la definizione che ne dà il sito ufficiale è semplicemente

una Certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla Piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.

Il Green Pass si suddivide in tre tipologie principali:

  1. base: cioè quello ottenuto con vaccino, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con negativo
  2. rafforzato: è il Super Green Pass introdotto dal decreto del 26 novembre 2021 e si ottiene tramite vaccinazione o guarigione da Covid-19
  3. booster: si ottiene dopo avere effettuato la dose di richiamo, cioè la terza, a seguito del completamento del ciclo di vaccinazione primario

In pratica, al momento sono tre i modi in cui si può ottenere il Green Pass:

  1. con la vaccinazione (validità sei mesi)
  2. con un test antigenico rapido (validità di 48 ore) o un test molecolare (validità 72 ore)
  3. con guarigione da Covid-19 (validità sei mesi)

Lavoro e negozi: dove serve e da quando?

Il decreto del 5 gennaio 2022 ha introdotto l’obbligo vaccinale per tutti gli over-50, ma il 21 gennaio il Governo ha fatto un passo in più, firmando il tanto discusso Dpcm che stabilisce le nuove regole sull’uso del Green Pass a partire dall’1 febbraio.

Studi professionali. Già dallo scorso 15 ottobre gli studi professionali sono autorizzati a controllare il Green Pass base dei clienti.

Servizi alla persona. Dal 20 gennaio il Green Pass base è necessario per accedere nei centri estetici, dai parrucchieri, dai barbieri, dai tatuatori e piercer e in tutte quelle attività che sono categorizzate come “servizi alla persona”. In questo settore, uno dei più penalizzati dai lockdown, il Green Pass è stato reso obbligatorio in modo da evitare ulteriori chiusure e fare sì che i cittadini si sentano più sicuri. Sebastiano Liso, presidente nazionale di Confesercenti Immagine e Benessere, ha infatti espresso la speranza che

con l’obbligo di green pass le persone si sentano più sicure e tornino a farci visita regolarmente. Sicuramente dover effettuare i controlli è un impegno in più, ma ogni provvedimento che possa evitare chiusure definitive è il benvenuto.

Negozi. Tutti gli esercizi commerciali di qualsiasi tipo, ad eccezione di quelli legati alle necessità primarie, sono tenuti a richiedere il Green Pass all’entrata.

Attività non commerciali. Dall’1 febbraio il Green Pass base servirà per accedere in posta, negli uffici pubblici di Comuni, Province e Regioni, in banca (servizi bancari e finanziari) e altri servizi pubblici. A proposito di questo, chi non ha il Green Pass non potrà recarsi in posta a ritirare la pensione, a meno che non abbia effettuato tampone antigenico o molecolare rispettivamente nelle 48 ore o 72 ore precedenti. 

Infatti, riporta Il Sole 24 Ore nel decreto appena firmato da Mario Draghi è

saltata la norma che compariva nella bozza con la quale erano considerate «esigenze essenziali e primarie» quelle «indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito».

Lavoro. Per quanto riguarda il lavoro, sono due le date da tenere in considerazione:

  • l’1 febbraio è l’ultimo giorno utili in cui i lavoratori con più di cinquant’anni potranno vaccinarsi
  • dal 15 febbraio il Green Pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro e andare in ufficio senza il certificato verde può costare molto caro perché oltre alla sospensione dello stipendio per assenza ingiustificata, si rischiano multe da 600 a 1.500 euro

Tabaccai ed edicolanti. Poiché in molti tabaccai sono installate slot machine, all’entrata bisognerà mostrare il Green Pass. Per quanto riguarda l’acquisto di giornali e riviste, anche nelle edicole al chiuso è richiesto il certificato vaccinale.

Mezzi pubblici. Chi si sposta con aerei, treni, autobus localie non, navi ha già l’obbligo di mostrare il Green Pass rafforzato – una stretta considerevole, se si calcola che i pendolari italiani, nel periodo pre-pandemia, erano circa 33 milioni.

Attività ricreative e ristorazione.Cinema, teatri, palestre, piscine, impianti da sci, ma anche sagre, fiere, centri congresso, ristoranti, bar richiedono il Green Pass rafforzato fino alla cessazione dello stato di emergenza, il 31 marzo 2022. Per quanto riguarda i bar, ricordiamo che anche per un semplice caffè al banco i gestori sono tenuti a richiedere il certificato.

Le regioni in fascia arancione. In queste zone, chi possiede Green Pass rafforzato potrà continuare una vita tutto sommato normale perché non dovrà rispettare le restrizioni previste per i non vaccinati e potrà spostarsi dal proprio comune di residenza.

Il Green Pass non serve sempre

Anche dall’1 febbraio si potrà accedere a una serie di negozi e servizi pur non avendo il Green Pass. Si tratta di eccezioni alla regola dovute a necessità primarie dei cittadini e legate a esigenze:

  • alimentari
  • di salute – per esempio, farmacie, strutture sanitarie, sociosanitarie e veterinarie
  • di sicurezza – uffici di Forze di polizia e polizia locali
  • di giustizia – uffici giudiziari e dei servizi sociosanitari, solo per denuncia o indagini

L’esperto in formazione di diritto amministrativo Simone Chiarelli è molto chiaro al riguardo e in un video Youtube mostra tutte le attività escluse dall’obbligo di Green Pass:

Ossia, senza Green Pass si può accedere e acquistare all’interno di esercizi:

  • che vendono varie tipologie di alimenti, come ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimarket e altri esercizi che vendono varie tipologie di alimenti
  • specializzati nella vendita di prodotti surgelati
  • che vendono prodotti per animali domestici
  • di articoli igienico-sanitari
  • farmacie, parafarmacie ed esercizi in cui acquistare medicinali senza prescrizione medica
  • specializzati in articoli sanitari e ortopedici
  • ottici
  • che vendono combustibile per riscaldamento e a uso domestico

All’interno di questi esercizi di commercio al dettaglio è sempre possibile acquistare qualsiasi merce senza l’obbligo di Green Pass, compresi articoli che non sono di prima necessità.

Escluse dall’obbligo di Green Pass anche le edicole all’aperto.

Senza Green Pass addio Reddito di cittadinanza

Dall’1 febbraio iniziano i problemi anche per i percettori del Reddito di cittadinanza perché chi non avrà il Green Pass perderà il diritto a ricevere il sussidio statale. E, poiché la ricezione del Rdc è sottoposta alla frequentazione mensile di incontri e colloqui presso i Centri per l’Impiego, chi non è vaccinato dovrà sottoporsi a un tampone antigenico almeno una volta al mese.

Infatti, alcune stime indicano che circa il 10% degli aventi diritto al Reddito di cittadinanza, cioè circa 100mila persone, non possiede il Green Pass, cioè non è né guarito dal Covid-19 né vaccinato. Insomma una vera e propria stretta attorno ai no-vax, tenuto conto del fatto che, secondo quanto riporta il Tgcom24,

Il sussidio raggiunge attualmente circa 1,3 milioni di nuclei familiari (tre milioni di persone) di cui il 30% ritenuto occupabile e dunque soggetto all’obbligo di frequentare in presenza i centri per l’impiego.

Spetterà a questi ultimi verificare che i destinatari del Reddito di cittadinanza siano in regola con Green Pass e obbligo vaccinale perché in caso contrario scatterà l’immediata sospensione dell’aiuto di Stato.

Cosa succede se non si ha il Green Pass

Sanzioni e ancora sanzioni: ecco cosa succede se non si ha il Green Pass. A seconda della violazione l’importo della multa cambia, ma pur sempre di soldi si tratta. Nello specifico:

  • dall’1 febbraio gli over 50 trovati senza Green Pass pagheranno una sanzione di 100 euro
  • dal 15 febbraio i lavoratori over 50 che si recano al lavoro e non hanno il certificato, invece, si troveranno una multa tra i 600 e i.1500 euro e perderanno il diritto allo stipendio, come detto poco sopra
  • i datori di lavoro che non controllano il Super Green Pass dei dipendenti, invece, saranno sottoposti a sanzioni comprese tra 400 e 1.000 euro
  • saranno sanzionati con multe dello stesso importo anche tutti i cittadini che, accedendo ai locali e ai servizi che richiedono obbligatoriamente il certificato, ne saranno sprovvisti

Quanto dura il Green Pass?

Insieme alle regole, cambiano anche i tempi di durata del Green Pass rafforzato: dall’1 febbraio, infatti, sarà valido solo per sei mesi. Significa cioè che trascorso questo limite di tempo a partire dall’ultima somministrazione di vaccino o dalla guarigione, il certificato verde sarà annullato e il QR relativo non verrà più letto dal sistema digitale.

Perché il Green Pass è obbligatorio? Sono in molti a chiederselo. Su un piano generale possiamo dire questo: il passaporto vaccinale è stato introdotto dall’Unione Europea per facilitare gli spostamenti delle persone tra i Paesi appartenenti all’area Schengen e, salvo particolari pericoli dovuti alla diffusione incontrollata della pandemia,

con la sua entrata in vigore infatti i Paesi Ue non potranno più imporre ulteriori restrizioni – oltre appunto il possesso del pass – per chi viaggia nella UE. Niente più quindi quarantena o tamponi, “a meno che tali misure non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”; queste misure vanno comunque notificate con 48 ore di anticipo alla UE.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate