Jp dagli Stati Uniti: scaffali vuoti nei market

Mi scrive JP dagli Stati Uniti ed inizio subito a leggere il suo scritto perché devo fare una precisazione.

Mi scrive JP dagli Stati Uniti ed inizio subito a leggere il suo scritto perché devo fare una precisazione. Ecco quindi le prime parole di JP:

Caro Giancarlo,

molti dei tuoi ascoltatori mi chiedono perché non ti scrivo più. Ho risposto loro che hai molti temi da trattare e spazio e tempo sono pochi.

Allora, bravissimo JP corretto, ma voglio aggiungere che a causa dei lavori di ampliamento di Finanza In Chiaro per un paio di settimane non ho potuto consultare la posta elettronica.

Negli ultimi mesi erano cominciate ad accadere cose strane, ed i primi lavori hanno riguardato la messa in sicurezza dei contenuti di Finanza In Chiaro e in particolare la Posta elettronica.

JP mi aveva inviato delle mail che tuttavia, sottolineo non erano suoi scritti, mi segnalava articoli apparsi su siti americani, certamente interessanti, ma che ho potuto consultare solo con giorni di ritardo.

Approfitto anche dell’occasione per anticiparvi che con l’ampliamento di Finanza in Chiaro JP avrà un ruolo maggiore e con ogni probabilità ci saranno altri collaboratori sparsi in tutto il mondo.

Ma non è ancora venuto il momento di svelarvi tutto, e torno quindi alla missiva di JP che ci racconta cose davvero sorprendenti, sentite:

Vorrei raccontarti di come vanno le cose qui.

La settimana scorsa Biden ha chiuso i centri di produzione di petrolio in Alaska e nel Golfo del Mexico.

Carburanti alle stelle. Ma non solo questo. 

Nei supermercati oltre ai prezzi che aumentano giornalmente molti degli scaffali sono vuoti. Io per fare un po’ di spesa ho dovuto andare in tre supermercati e a malapena ho trovato quello che mi serviva.

La gente è molto preoccupata. La guerra? Qui non interessa più a nessuno. Oltre ai problemi di inflazione, e ora anche di occupazione dopo che la borsa ha preso a scendere in picchiata la gente sta capendo che non è una guerra come ce l’hanno descritta. 

Hanno capito che le cose non stanno come ce le raccontano.

Elon Musk non penso devo spiegare chi sia, ha criticato pubblicamente e in maniera forte l’operato dell’amministrazione che abbiamo e il Presidente in particolare. 

Poi prima di finire la sua durissima critica Elon Musk ha detto “So che me la faranno pagare per quello che ho detto”.

Infatti meno di 48 ore dopo ecco una denuncia a suo carico di comportamenti sessuali indesiderati con una hostess. 

Quando sono successi questi comportamenti sessuali indesiderati? Sono successi 30 anni fa. Sì da noi è sempre così: quando dai fastidio ecco che salta fuori la storia di sesso di 30 o 40 anni fa. E la gente? 

Ah, guardate, la gente si impanica per queste cose.

Allora caro JP, lasciamelo dire, sei straordinario, io non avevo mai sentito questo termine, allora ho cercato di informarmi, personalmente uso la Treccani che però non riporta il verbo “impanicarsi”. E sono venuto però a sapere che fra i vocabolari italiani è riportato questa voce solo nello Zingarelli. 

Ed ho scoperto che è un modo di dire “giovanile” nato e diffuso principalmente a Roma. Come tu possa conoscere un termine usato esclusivamente dai giovani romani, è un mistero. 

Sei davvero unico.  

Il significato è “essere, oppure entrare in uno stato di panico”. In questo caso diciamo che JP utilizza quel termine riferendosi a quella morbosa curiosità che talune persone hanno nel venire a conoscenza di fatti, censurabili, nell’ambito sessuale, che principalmente riguardano persone note, vip. 

Comunque proseguo con la lettera di JP.

Si siamo una “Sodoma e Gomorra ” ma ci scandalizziamo su queste cose. C’e una parola che spiega tutto “Ipocrisia”. Noi su questo siamo imbattibili.

Ritornando al caro vita la colpa del rincaro dei carburanti e degli scaffali vuoti è della guerra. Il fatto della chiusura dei pozzi per il vecchio Joe non centra nulla. (ovviamente qui JP riferisce con ironia ciò che ha dichiarato Biden)

Lunedì prossimo sarà il “Memorial Day “. Festa Nazionale che da noi si celebra sempre l’ultimo Lunedì di maggio. 

È la festa che ci ricorda i caduti in guerra e come voi sapete di guerre noi ne abbiamo fatte tante, sembra infatti che non riusciamo a vivere senza farne una. 

È da quando ero ragazzo che vedevo i B 52 bombardare il North Vietnam. Sempre vicini alla vittoria o meglio così ci dicevano poi anche lì abbiamo visto come andò a finire. 

Come le ultime recenti guerre. Come dite voi “Copia e incolla”? 

Ora pero c’è una cosa. Molti ufficiali andati in pensione da poco stanno protestando per quello che sta accadendo. Dicono “basta guerre” sono 60 anni che combattiamo lo stesso tipo di guerre. Guerre assurde che non portano da nessuna parte ma creano solo danni.

Pochi sanno del problema delle diserzioni da noi, pochi sanno dei suicidi dei nostri soldati. Giovani ragazzi e ragazze reclutati all’ultimo anno della High School fragili molto fragili psicologicamente e gettati nel campo di battaglia. No non siamo il “Terminator” che vi vogliono far credere.

Come vi dicevo e mi rivolgo a voi cari ascoltatori io racconto l'”Iceberg” ovvero non quella parte dell’Iceberg che sta sopra il livello dell’acqua e che tutti vedono ma la parte enorme che sta sotto l’acqua quella non vista. Quella parte che si vuole tenere nascosta e che dà fastidio che si sappia.

Avete visto? Ancora una strage da noi. 21 morti. Le armi dirà qualcuno. No, non è così. 

Le armi ce le abbiamo sempre avute e i film di guerra e del Old West con le sparatorie li abbiamo sempre visti. Ma c’era una cosa che il successore di Jimmy Carter eliminò e dopo di lui tutti gli altri meno Donald che cercò di metterci un riparo. Ovvero quello che voi chiamate gli ammortizzatori sociali. 

Qui la gente è sola e seppur grande e grossa fisicamente è fragile psicologicamente. 

Vi ricordate la famosa frase che vi dissi di Ronald? Ovvero che il tenore di vita degli americani non si mette in discussione?

Da ricordare che lui intendeva il 10% di noi americani.

Bene, quanto ci e’ costato non solo finanziariamente ma anche umanamente mantenere il tenore di vita al 10% ? Ma non solo a noi.

Al mondo intero! E adesso qualcuno comincia a dire basta.

Come Giancarlo vi ha fatto notare, nella mia ultima lettera ero un po’ apprensivo sul fatto dei “nostri padroni” però ho visto che moltissimi hanno perfettamente capito quello che volevo dire.

Si sono padroni duri e anche crudeli. Questa ultima parola l’avevo omessa ma ora ve la posso dire. Penso che sia davanti a voi, davanti i vostri occhi quello che sta succedendo.

Una cosa, se ai tuoi ascoltatori interesserà magari la racconterò. 

Quello che ho imparato da Finanza in Chiaro con l’Euro e la European Union, ovvero quello che sta succedendo da voi ha una strabiliante similarità a quello che successe o meglio cominciò a succedere a partire dal 1964. 

Veramente ci sono delle similarità sconcertanti. Come vi dicevo quello che succede da noi poi immancabilmente succede anche da voi. 

Non solo ma anche quello che viene deciso da noi poi lo dovete condividere anche voi. Vi ricordate il monito “O con noi o contro di noi”?

Noi non abbiamo bisogno di alleati ma di servi. Spero ve ne siate accorti.

Un cordialissimo saluto a tutti e grazie a chi mi ha scritto

Un grazie di cuore anche a te Giancarlo

JP

Ecco come vi dicevo, importanti ancora le cose che ci racconta JP, a me a fatto impressione venire a conoscenza che a Sacramento, capitale della California, occorre girare tre supermercati per trovare ciò di cui si necessita perché ci sono scaffali vuoti.

Ebbene i nostri supermercati sono ancora pieni, e a me sembra quasi impossibile pensare ad una penuria di generi alimentari, ma se, come spesso accade, le cose accadono prima negli Stati Uniti, e poi in Europa, beh, insomma, rimango di sasso.

È vero che Draghi e Mattarella ci hanno anche avvertito, così non potremo accusarli di non averci avvisato, ma rimango di sasso ugualmente perché a mia memoria non ricordo qualcosa del genere.

Cosa ci riserverà il futuro?

Lascio a voi un’eventuale risposta.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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