Ho sempre messo in evidenza l’assurdità e l’irrazionalità dei mercati finanziari, soprattutto in questi ultimi anni, quindi non ci sarebbe più da stupirsi, tuttavia qualche riflessione va fatta.
Ho sempre messo in evidenza l’assurdità e l’irrazionalità dei mercati finanziari, soprattutto in questi ultimi anni, quindi non ci sarebbe più da stupirsi, tuttavia qualche riflessione va fatta.
La logica dice tassi bassi, borsa che sale. Ed il motivo è che ad aver necessità di finanziamenti non sono di certo le famiglie, bensì le imprese, naturalmente utilizzo il termine “imprese” in senso lato, ossia direi tutti i soggetti economici.
Chiaramente le imprese sono (o meglio sarebbero) più invogliate ad investire in periodi in cui i tassi sono bassi proprio perché così pagano meno interessi sui prestiti.
Oneri finanziari più bassi significa per le imprese minori spese, quindi una maggiore redditività, in altre parole … guadagnano di più.
Ebbene dal mese di luglio dello scorso anno la Bce ha iniziato una serie di rialzi di tassi come mai accaduto in passato, dieci rialzi consecutivi, all’inizio di 50 o 75 punti base, poi, nelle ultime tre occasioni di 25 punti base.
Dal due di agosto i tassi sono arrivati al 4,25% eguagliando così il massimo storico per quanto riguarda la Bce.
Nell’eurozona solo in una occasione i tassi avevano toccato quel livello, era il 9 luglio del 2008, vi ricorda qualcosa quella data? Nell’ottobre dello stesso anno, quindi tre mesi dopo i tassi venivano ridotti di mezzo punto percentuale quindi al 3,75%.
Ebbene oggi si doveva decidere se fermare i rialzi e quindi mantenere i tassi al 4,25% oppure alzarli di un altro quarto di punto percentuale, una riduzione dei tassi non veniva presa in considerazione.
Ed allora fino a pochi giorni fa gli analisti ritenevano molto probabile che la Bce optasse per mantenere i tassi fermi, insomma per prendersi una pausa, visto che l’inflazione sembrava in calo ed il rischio che con i tassi a questo livello si potesse andare incontro ad una recessione economica, era un rischio che cominciava a farsi reale.
Proprio in questi ultimissimi giorni, però, si è vociferato di un’inflazione non proprio in deciso calo e quindi l’ipotesi di un ulteriore rialzo dei tassi si è fatta più concreta.
Ma chiaramente un ulteriore aumento avrebbe portato i tassi al 4,50% che sarebbe stato il massimo assoluto, mai in precedenza i tassi in eurozona erano arrivati ad un simile livello.
L’impatto negativo di un aumento dei tassi sull’economia poteva essere davvero pesante, la crescita economica, che nel nostro Continente è già asfittica, avrebbe potuto avere un’ulteriore brusca frenata al punto da innestare la retromarcia.
Alcuni economisti non si sono limitati a prevedere solo una minor crescita, ma proprio una decrescita, insomma aleggiava il termine che spaventa da sempre i mercati: recessione.
Insomma questo era il clima prima delle 14 e 15 ora nella quale veniva comunicata la decisione della Bce.
Ebbene dalle ore tredici le Borse europee hanno cominciato a scendere, il mercato quindi temeva ci potesse essere questo temutissimo aumento dei tassi.
Ma ecco che alle 13 e 55 ossia venti minuti prima dell’annuncio ufficiale i mercati invertono la rotta e cominciano a risalire.
Tutti hanno pensato in quel momento che fosse uscita qualche indiscrezione che i tassi non sarebbero stati aumentati e questa era una buona notizia delle Borse.
Invece … ore 14 e15 la Bce comunica la propria decisione: ancora un aumento di 25 punti base.
Oddio adesso sarà un cataclisma, le Borse crolleranno … ancora un aumento dei tassi che disdetta ma …
Ma, io dico “incredibilmente” le Borse nonostante l’aumento dei tassi non scendono affatto, o meglio scendono per qualche secondo e poi cominciano a salire.
Può essere una cosa momentanea poi come vuole la logica le Borse cominceranno a scendere. Nossignore, anzi il rialzo si fa sempre più vigoroso.
Nessuno frena i rialzi, non appena qualcuno inserisce ordini di vendita, immediatamente vengono spazzati via in maniera fulminea.
Sale tutto, non solo alcuni comparti, sale tutto il listino, la logica non fa parte di questo mondo.
Ma non c’è qualcosa che scende?
Sì, l’euro. L’euro continua a deprezzarsi nei confronti del dollaro, per la nona settimana consecutiva.
Avevo fatto proprio recentemente un video sull’argomento. Ebbene gli analisti attribuivano questa “forza” del dollaro al fatto che negli Stati Uniti ci fossero tassi superiori a quelli europei, ma adesso che arriva la notizia di un ulteriore aumento dei tassi europei l’euro non inverte la rotta, anzi scende ancora e non di poco.
Guardate in conclusione una mia riflessione.
Coloro che nel 2006 e parzialmente nel 2007 prevedevano un crollo dei mercati venivano sbeffeggiati perché i mercati continuavano a salire, e salivano anche i tassi, poi è arrivato il 2008.
Anzi … che giorno è oggi, il 14, domani quindi ricorre l’anniversario del fallimento di Lehman Brothers, il più grande fallimento bancario di tutti i tempi, sono passati esattamente 15 anni.
Sapete cosa si diceva allora di Lehman Brothers “Too Big To Fail” troppo grande per fallire.