Monete rare: quali tenere d’occhio?

Quando si sente parlare di monete “rare” che possono valere tanti soldi – sia che si tratti di euro che di vecchie lire – si tende a romanzare quella che è in effetti la realtà, ma quali sono le vere monete rare che possono valere molto di più del loro valore nominale?

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Il mito delle monete rare e che possono valere anche svariati milioni di euro è in circolo da prima ancora che vi fosse l’euro stesso!

Ma quanto di vero vi è nel mito delle monete che ti possono rendere milionario?

In parte qualcosa di vero c’è, come leggiamo su corrtrentino.info, su ilgazzettino.it e su corriere.it, ma proviamo ad andare più nel dettaglio per scoprire cosa significa moneta “rara”.

Rarità e stato di conservazione rendono di valore una moneta

Quando si sente parlare di monete “rare” che possono valere tanti soldi – sia che si tratti di euro che di vecchie lire – si tende a romanzare quella che è in effetti la realtà.

Si pensa che trovando, infatti, una vecchia e logora moneta che abbia effettivamente lo stemma e la data indicata fra le monete rare, essa potrà valere parecchi milioni di euro.

Ciò è totalmente insensato.

Esistono, infatti, monete da 2 euro – o come il famoso 1 centesimo di euro con lo stemma sbagliato – che possono valere molto più del loro valore nominale, ma devono rispettare dei canoni predefiniti.

Chi è appassionato di numismatica lo sa bene: la conservazione della moneta è tutto!

Perciò, se si vuole davvero comprendere se le monete che magari custodiamo gelosamente a casa hanno davvero un valore maggiore di quello che vi è scritto sopra la moneta stessa, bisognerà munirsi di tanta pazienza e iniziare a prendere confidenza con i termini legati al collezionismo di monete, che siano essi comuni, rare, commemorative, antiche o coniate in numero limitato – magari per un errore di stampa.

I requisiti per essere definite “rare”

E’ curioso come l’anno 2020 abbia attirato l’interesse di molti profani verso il mondo della numismatica e verso il collezionismo di monete.

Forse la noia o forse il disperato bisogno di ottenere una piccola fortuna extra e insperata, hanno portato molti italiani ad avvicinarsi a quella che per molti è una vera e propria passione, in cerca di maggiori informazioni.

Partiamo dal presupposto che le monete dal valore inestimabile sono davvero poche, rare e difficilmente vengono rinvenute in un cassetto o in un portamonete, malgrado ciò l’unico modo per poter essere certi che il nostro pezzo abbia un valore è quello di farlo visionare ad un esperto che ne stimerà il valore.

Detto ciò vediamo quali sono i requisiti essenziali per poter stimare il valore di una moneta e definirla o meno rara:

  • La moneta deve essere autentica

Molto spesso i “furbetti” cercano di emulare delle monete davvero rare e dal valore molto alto per poterle rivendere. Gli esperti hanno l’occhio allenato per questo tipo di “truffe” e sanno riconoscere con estrema facilità una copia – sebbene ben fatta – da un’originale.

  • Il materiale della moneta

Discostandoci momentaneamente dall’euro e dalle Lire, vi sono monete antiche che possono essere state prodotte in argento o in oro, ovviamente materiali pregiati aggiungeranno – per l’appunto – maggior pregio al valore iniziale della moneta stessa, poiché si terrà conto anche del valore del metallo con cui è stata fatta.

  • La moneta deve essere in ottime condizioni

Una moneta FDC – ovvero Fior Di Conio – avrà sempre un valore più alto rispetto ad una moneta  SPL, la quale avrà un valore maggiore di una moneta BB o M.

Ciò non stupisce poiché in qualsiasi ambito in cui si collezioni qualcosa, lo stato di usura dell’oggetto stesso andrà ad incidere in positivo o in negativo rispetto al prezzo del pezzo da collezione.

  • La moneta deve essere richiesta

Una moneta a bassa tiratura che però non genera l’interesse di nessun collezionista, non varrà molto di più di una moneta ad alta tiratura.

Se volete assicurarvi che la vostra moneta sia effettivamente considerabile rara, dovrete scoprire quanto questa venga richiesta sul mercato.

Quindi, per chi pensi che basti avere una moneta antica – magari una romana – anche se sporca, illeggibile e magari non richiesta, per poter diventare milionari, questo articolo purtroppo ne rovinerà i sogni.

Ma vediamo, di seguito, quali sono invece le monete – soprattutto gli euro – da collezione!

Euro e lire da collezione: quali sono?

Parlando di euro che possono davvero valere molto, non possiamo non citare i due euro coniati dal principato di Monaco nell’anno 2007 in onore di Grace Kelly, durante il venticinquesimo anniversario dalla sua scomparsa.

Sulla moneta è presente Grace Kelly e questa moneta ha una tiratura di duemila esemplari soltanto.

Il valore attuale – ovviamente in FDC – si aggira intorno ai duemila euro.

I due euro del Vaticano sono piuttosto rinomati nell’ambito dei profani che vogliono far fortuna con la “moneta fortunata”.

Coniato nel 2005 per celebrare la giornata mondiale della Gioventù di Colonia, ha una tiratura di 100 mila copie ed ha un valore – in FDC che ricordiamo voler dire in ottime condizioni, come se non avesse mai circolato – pari a 300 euro.

Non possono mancare almeno altri due esempi di monete “rare” riconducibili, però, alla lira.

Se avete delle lire coniate negli anni 50 in Fior Di Conio, potreste effettivamente avere a portata di mano un piccolo tesoro.

Difatti le 5 lire del 1956 sono molto più che rare ed i collezionisti più incallisti sono disposti a pagarle ben duemila euro, a patto che siano di quella precisa annata e siano FDC.

Questo perché ne esistono solo 400 mila esemplari totali in tutto il mondo.

Ma non sono le uniche cinque lire degne di nota: le 5 lire del 1946 con sul rovescio il grappolo d’uva e sul davanti un profilo di donna che regge una fiaccola hanno un valore non indifferente – considerando che attualmente le lire non valgono più nulla -, infatti essendo stato realizzato con un composto di alluminio, magnesio e manganese detto Italma, con un peso di 26,7 grammi può valere fino a 1200 euro.

Come ultimo esempio, vi sono anche le 10 lire del 1947, queste infatti – purché siano FDC e abbiano il ramo di ulivo e un cavallo alato – possono superare anche i quattromila euro di valore.

Quindi, come avrete ben capito, il mito delle monete rare alla portata di tutti, è e rimane un mito.

Se però volete assicurarvi di non avere qualche vecchia moneta in ottimo stato – magari non fior di conio ma quasi – e volete sapere quanto potrebbe valere, ricordatevi di farla valutare da un esperto e di non fidarvi dei prezzi di eBay.

Se invece questo articolo vi ha fatto appassionare al mondo della numismatica, vi lasciamo ad un sito dove poter comprendere meglio il “gergo” degli appassionati.