Al via obbligo green pass per ATA e docenti! Ecco le multe

A partire dal 1° settembre scatterà l'obbligo di esibizione negli uffici scolastici del green pass, non soltanto per il personale ata ma anche per tutto il personale docente, con la conseguenza che verranno applicate sanzioni e multe, fino alla sospensione dello stipendio. Ecco cosa succede.

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A partire dal 1° settembre scatterà l'obbligo di esibizione negli uffici scolastici del green pass, non soltanto per il personale ata ma anche per tutto il personale docente, con la conseguenza che verranno applicate sanzioni e multe, fino alla sospensione dello stipendio. 

Già a partire dal 6 agosto è scattato l'obbligo di esibizione di green pass per svolgere ed accedere a certe attività, nei ristoranti, nelle pizzerie, nei bar e anche nei negozi e nei centri commerciali. Ma nonostante ciò, fin ora il personale scolastico ne era stato esente. Tuttavia, già alcune grandi aziende hanno cominciato ad obbligare i loro dipendenti a presentare il green pass per evitare possibili contagi e focolai nei luoghi di lavoro così molti dipendenti si sono dovuti adattare alle direttive dei loro datori di lavoro.

Il personale scolastico, però, fino ad ora non aveva ricevuto nessuna comunicazione in merito, nonostante stiano in contatto diretto con ragazzi e ragazze, bambini di tutte le età. Il pericolo che le aule scolastiche possano diventare dei possibili focolai è altissimo, quindi il governo ha deciso di imporre l'obbligo a tutto il personale scolastico e ricominciare in sicurezza.

Obbligo di Green Pass per docenti e ATA, il decreto

Il decreto 111 del 6 agosto, ha introdotto l'obbligo di esibizione del Green Pass nei luoghi di lavoro scolastici e prevede che,

Dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonche’ gli studenti universitari, devono possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19.

L'obbligo per adesso è previsto fino alla fine dell'anno, in particolare fino al 31 dicembre 2021. In sostanza, si dovrà attendere la scadenza dello stato d'emergenza per avere maggiore chiarezza. Dal 1° gennaio 2022 l'obbligo potrebbe essere revocato oppure potrebbe essere prorogato con l'emanazione di un nuovo decreto che prorogherebbe anche lo stato d'emergenza.

Fin quando il governo prolungherà lo stato d'emergenza, tenendo in consiederazione i dati della situazione epidemiologica, dovremmo aspettarci altre comunicazioni e proroghe.

L'obbligo scatta dal 1° settembre 2021, quindi, non con l'inizio delle lezioni, previsto per il 13 settembre, come da calendario scolastico

Tutte le attività svolte in presenza richiederanno la presentazione del green pass, come:

  • riunioni;
  • le attività di recupero e potenziamento;
  • le lezioni.

Invece, tutte le altre a attività ne rimangono escluse come le lezioni svolte a distanza e le riunioni degli organi collegiali in videoconferenza

Come si ottiene il green pass

Le perplessità e le critiche del personale scolastico sull'argomento sono tantissime. Sappiamo benissimo come sia difficile per alcuni vaccinarsi sia per paura, ma anche per disinformazione. Le fake news che vediamo girare sul web nutrono dubbi e perplessità sul vaccino con la conseguenza che ad oggi il numero dei vaccinati che hanno terminato il ciclo completo, attualmente, non supera il 55 per cento. 

Se vogliamo raggiungere l'immunità di gregge è necessario raggiungere almeno il 90 per cento delle vaccinazioni, altrimenti si rischia di rendere inutile tutti i progressi fino ad ora fatti.

Non si può non pretendere che lo Stano non tuteli i suoi dipendenti nei luoghi di lavoro, proprio per questo è stato introdotto l'obbligo. 

Anche il Presidente Tridico si dice favorevole all'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro:

Sono favorevole al green pass nei luoghi di lavoro, senza dubbi. È una mia personalissima opinione, ma come professore universitario mi farebbe piacere che il mio rettore mi dicesse: senza il Green pass non puoi entrare in aula perché rischi di contagiare gli studenti.

Per ottenere il green pass, quindi, bisogna osservare 4 semplici condizioni, ovvero:

  • essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti;
  • essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti;
  • aver completato il ciclo vaccinale;
  • aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni.

In quest'ultimo caso, ricordiamo che il green pass è temporaneo ed è valido solamente fino alla somministrazione della seconda dose di vaccino.

Le sanzioni previste 

In caso di violazioni di tale provedimento, i dirigenti scolastici si occupano di applicare le sanziooni in via amministrativa poichè sono considerati come 

organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro.

Il mancato possesso del green pass viene considerato come assenza ingiustificata (più sotto chiariremo i casi singoli). La sanzione minima applicabile in questo caso consiste nel pagamento di una multa da 400 euro a 1000 euro, mentre fino al quinto giorno d'assenza si procederà con la sospensione della retribuzione.

Ovviamente, la sospensione è solo momentanea, però l'assenza ingiustificata incide sul rapporto di lavoro poichè il personale scolastico non potrà svolgere le proprie mansioni e non potrà restare in servizio a scuola, se sprovvisto di certificazione.

Nello stesso decreto si prescrive che:

Alla sanzione, che incide sul rapporto di lavoro si somma, dunque, la sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione dell’obbligo di possesso/esibizione.

Condizioni particolari di esenzione

Il Ministero della Salute ha reso pubblico un vedemecum che fornisce tutte le indicazioni per ottenere l'esenzione alla vaccinazione per motivi particolari.

Questi motivi particolari riguardano essenzialmente tutte quelle situazioni in cui è raccomandabile posticipare la vaccinazione. E' chiaro non bisogna pensare che il vaccino sia contoindicato per motivi di non sicurezza, ma in questo caso specifico la posticipazione della vaccinazione è raccomandata quando il soggetto ha già sviluppato un'immunità tale da non essere necessaria la dose di vaccino. In sostanza, in questo modo il soggetto sprovvisto di green pass non incorre in nessuna sanzione.

Ma vediamo insieme quali sono i casi specifici. E' possibile posticipare la vaccinazione quando:

  • Il soggetto presenta l'infezione da Sars CoV 2, da asintomatico, senza sintomi;
  • il soggetto abbia contratto il Covid 19 e abbia ricevuto come terapia la somministrazione gli anticorpi monoclonali e non siano trascorsi almeno tre mesi dal trattamento;
  • il soggetto è in quarantena per essere stato in contatto con una persona infetta;
  • il soggetto presenta i sintomi del Covid 19, quindi è necessario fare il tampone;
  • il soggetto presenta una malattia acuta severa non differibile, ad esempio un evento cardiovascolare acuto, epatite acuta, nefrite acuta, stato settico o grave infezione di qualunque organo/tessuto, condizione chirurgica maggiore;

Ci sono casi in cui dalle suddette situazioni viene rilasciata la certificazione temporanea, al termine del quale la certificazione perderà ogni validità e sarà necessario procedere con la vaccinazione per ottenere il green pass.

Nessun tampone gratuito per i no vax

E' ormai nota la riluttanza dei no vax non solo alla somministrazione di questo vaccino, ma anche alla somministrazione di qualsiasi altra cura. Ma manca poco a ritorno a scuola e sono necessari dei piani di rientro. Al momento l'unico piano per entrare in sicurezza a scola sia la vaccinazione del 90 per cento dell popolazione.

Dopo un'attenta analisi della situazione e una discussione tra i sindacati ed il Ministero dell'Istruzione si è convenuto di non distribuire tamponi gratuiti e questi non devono essere a carico della scuola. Su ilSole24 Ore il Ministro ha detto che, 

non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax.

Molti davanti questa affermazione gridano alla dittatura sanitaria, alla mancanza di libertà: in realtà la logica che sta dietro questa decisione è molto semplice. Il governo non ha (ancora) introdotto l'obbligo vaccinale, anche se molti spingono affinchè venga presa questa decisione, ed i no vax hanno scelto liberamente di non vaccinarsi.

Perchè, allora, rendere gratuito tampone se effettivamente una cura gratuita per conbattere la pandemia esiste già? Il tampone non è una cura e non previene i contagi, ma è solamente uno strumento che permette di sapere se un soggetto in quel momento specifico risulta positivo o negativo al Covid 19. 

Il vaccino, invece, è reso alla popolazione gratuitamente perchè è stato sviluppato per ridurre le ospedalizzazioni, con la speranza che un giorno, raggiunta l'immunità di gregge, si possa ridurre il Covid 19 ad una semplice influenza.

Ritorno a scuola in sicurezza

Per un ritorno a scuola in sicurezza, per una convivenza il più sicura possibile con il Covid 19, per garantore la riapertura di tutti gli esercizi commerciali e di ristorazione, è necessario vaccinarsi.

Anche l'ex premier Giuseppe Conte si vede favorevole dinnanzi questa presa di posizione del governo, affermando che è importante riuscire a ritornare a scuola in sicurezza perchè la didattica a distanza non è attuable per i ragazzi. La vera lezione è in presenza.

Sul sito tecnicadellascuola.it, Giuseppe Conte ha affermato sulla Dad:

Nel periodo più duro della pandemia siamo stati costretti ad affrontare la Dad, eravamo assolutamente impreparati e abbiamo cercato di gestirla nel migliore dei modi. Ma è chiaro che l’offerta didattica nella sua ricchezza e completezza, richiede la presenza, l’interazione dei nostri ragazzi con gli amici, i compagni ed i professori.

La scuola è perciò un luogo di incontro e di socializzazione ed è giusto che dopo tanti mesi di preparazione si ritorni in presenza in tutta sicurezza. Anche molti genitori sono concordi con le affermazioni dell'ex Presidente Conte. La Dad per molti di loro stava cominciando a diventare insostenibile. Molti genitori si sono addirittura divisi tra il lavoro in smart working e la dad, con diversi disagi.

Ecco un video di Tecnica della scuola con tutte le news: