Il piano di pace italiano

Molti di voi avranno senza dubbio sentito parlare di un Piano italiano di pace per il conflitto russo/ucraino.

Inizio il video in una maniera anomala fornendovi un’informazione, chi segue Finanza in Chiaro su Facebook avrà avuto già modo di venirne a conoscenza, ma dato che diversi ascoltatori seguono il canale su You Tube e non il social, ebbene allora mi rivolgo a loro.

Sabato prossimo, 28 maggio, parteciperò come relatore alla “Prima festa della Lira”, che si terrà a Poggio Berni ridente borgo nei pressi di Rimini. 

Il Convegno inizierà alle 10:30 e si terrà all’interno di una struttura, quindi si svolgerà qualunque sia il tempo atmosferico, intorno alle 13:00 è previsto il pranzo.

Qualora vogliate anche partecipare al pranzo è assolutamente necessaria la prenotazione entro domani giovedì 26 maggio.

Io comunque sarò presente per tutta la durata della Festa, il mio intervento è previsto dopo il pranzo presumibilmente per le 14:30.

Nel mio intervento cercherò di spiegare perché l’euro ci penalizza e quindi perché il ritorno alla Lira sarebbe una condizione indispensabile per tornare a far crescere la nostra economia.

Ritengo proprio che potrà essere una bella occasione per “fare festa”, se volete quindi trascorrere una piacevole giornata, fra persone per bene … non mancate.

E passo ora all’argomento del video di giornata.

Molti di voi avranno senza dubbio sentito parlare di un Piano italiano di pace per il conflitto russo/ucraino.

Ebbene, credetemi, non lo faccio per schernire nessuno, come tutte le persone di buon senso auspico che quel conflitto, così come tutti i conflitti al mondo, termini il prima possibile, ossia che i contendenti raggiungano un’intesa che porti a silenziare le armi.

Tuttavia, anche se, ripeto, so che stiamo parlando di qualcosa di tremendamente serio, difficilmente si riesce a parlare di questo “Piano italiano di pace” in maniera seria.

Intanto perché se c’è una cosa di questo “Piano” che regna sovrana è la mancanza di chiarezza. Non si sa neppure se questo piano esista davvero. Forse infatti stiamo parlando del nulla, del nulla più assoluto.

Anche il nostro Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è stato piuttosto vago, dalle sue parole non si è ancora capito con certezza se quel piano esiste o meno, e sì che qualora esistesse questo piano dovrebbe esser stato redatto proprio da lui.

Ma lui, il Giggino nazionale, riferendosi a questo fantomatico piano lo descrive come “embrionale” e noi sappiamo tutti che un embrione è vita, ma ci vorrà del tempo prima di venire alla luce. 

Quindi mi immagino siano uno scritto che ancora deve essere completato, quindi? 

Come fanno a parlarne i giornali? 

E soprattutto come fa, sempre la nostra stampa, a dire che la Russia lo ha bocciato?

Se non è ancora nato questo piano, come può essere bocciato?

Certo lo so quel che state pensando, malandrini che non siete altro, state pensando: se è una cosa uscita dalla mente di Di Maio, non mi serve neppure conoscerla, so già che farà schifo.

Non dovete essere così, io non ve lo permetto, è il nostro Ministro degli Esteri, ci rappresenta al di fuori dei nostri confini, non dovete trattarlo così.

Certo, anch’io non mi ricordo una singola idea avuta da Di Maio che poi si sia dimostrata corretta, ma proprio perché ho studiato statistica e conosco quella che volgarmente viene chiamata la “legge dei grandi numeri” (per gli statistici è il Teorema di Bernoulli) ed allora confido che, prima o poi, una cosa giusta, magari per caso, ma l’azzeccherà anche lui!

Non so se sarà questo Piano di pace, ma forse … chissà.

Allora cerchiamo di fare chiarezza, anche se in questo caso potrebbe essere qualcosa di estremamente difficile.

Dunque una settimana fa il giornale Repubblica, che per alcuni è l’organo ufficiale di stampa del Governo, per la prima volta parla di questo, che, al momento, rimane un  fantomatico Piano di pace proposto dal nostro Paese.

Di questo Piano, tuttavia, non si conosce quasi nulla, non solo non se ne conosce il contenuto, ma non si sa se sia stato presentato ai contendenti, ossia all’Ucraina ed alla Russia, non si sa da chi sia stato redatto, se dall’intero Governo o meno, insomma non si sa neppure se sia mai esistito.

Anzi, molti, ad esempio il giornale Domani, sostengono che “non è mai davvero esistito”. Capite che già questo ci fa concludere che non sia una cosa seria, ma di cosa stiamo parlando?

Comunque cosa ci ha detto di questo fantomatico piano il giornale Repubblica?

Ci ha detto che un documento, elaborato “in stretto coordinamento con Palazzo Chigi”, sarebbe stato consegnato dal nostro Ministro degli Esteri Di Maio, nientemeno che al Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Ma non solo, sempre Repubblica citava alcuni passaggi di quel Piano, quindi non solo confermandone l’esistenza, ma anche specificando di esserne entrato in possesso, almeno di alcune parti di esso.

E chi poteva aver fatto avere perlomeno parti di quel Piano a Repubblica? Ovviamente soltanto il Ministero stesso.

Comunque, diamo credito a Repubblica, e ammettiamo che questo piano esista sul serio e sia stato consegnato da Di Maio a Guterres, ebbene il Segretario Generale dell’ONU cosa ne ha fatto?

Anche qui, cari ascoltatori non voglio sentire risposte volgari a questa domanda, vi conosco, malandrini.

Allora io ritengo che Guterres, venendo in possesso del Piano italiano lo abbia condiviso con le due nazioni belligeranti, ossia con Russia ed Ucraina.

Ma questa pare che non sia accaduto. O perlomeno sia la Russia che l’Ucraina non hanno confermato di aver ricevuto questo Piano. Addirittura il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha ufficialmente confermato di non aver ricevuto il piano.

Quindi questo Piano lo conosce Repubblica ma non lo conoscono né la Russia né l’Ucraina, che quindi se vorranno conoscerlo dovranno farne richiesta alla redazione del giornale diretto da Maurizio Molinari.

Tuttavia la stampa italiana, praticamente all’unanimità ha sostenuto che la Russia aveva bocciato il nostro Piano, ma come poteva essere se il portavoce del Cremlino, come detto, aveva dichiarato di non aver ricevuto alcun piano?

Ebbene l’arcano potrebbe avere questa giustificazione. Sono stati sottoposti alcuni brani del Piano pubblicati su Repubblica all’ex presidente russo Dmitri Medvedev, il quale ha risposto che se era quello il Piano di pace avanzato dall’Italia … faceva … insomma … faceva è inutile che dica cosa. Vabbé diciamolo in maniera gentile, diciamo che Medvedev è stato critico, ed anche da parte ucraina … insomma.

Ok ma se c’è stata una certa freddezza nei confronti del nostro Piano di pace da parte dei due contendenti, ha perlomeno avuto un apprezzamento da parte dei nostri alleati dell’Unione europea?

Macché, non c’è stato alcun commento da parte dei vari Governi dei Paesi dell’Unione.

Oddio, ma almeno Draghi ha detto qualcosa in merito? Dopotutto Repubblica aveva scritto che il Piano era stato redatto “in collaborazione con Palazzo Chigi”, quindi almeno lui …

Macché, nemmeno lui ne ha mai parlato, insomma sembra che il Presidente del Consiglio abbia cercato di prenderne le distanze.

Resto allora soltanto io, da antiabortista convinto, a sperare che ogni embrione possa diventare vita terrena.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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