Armi nelle mani di Putin: blocco gas all'Europa. Funzionerà?

L'UE ha deciso ormai da settimane di sottoporre la Russia a pesantissime sanzioni economiche. Ma come si può pensare che Putin non reagirà a queste sanzioni? E con quale arma Putin potrebbe reagire? Beh la risposta è fin troppo semplice, ma anche troppo realistica, vista l'enorme dipendenza dell'Europa dal gas e dal petrolio russo. Se Putin bloccasse anche solo la fornitura del gas, le conseguenze potrebbero essere disastrose per il vecchio continente. Scopriamo i dettagli nell'articolo.

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L'UE ha deciso ormai da settimane di sottoporre la Russia a pesantissime sanzioni economiche: vietato importare ed esportare prodotti da e per la Russia e, oltre a questo, le principali banche russe sono state eliminate dallo SWIFT, ovvero dal sistema bancario internazionale.

Per fare questo, però, essendo l'Europa (soprattutto Italia e Germania) dipendenti dal gas e dal petrolio russo per una buona percentuale, l'UE deve iniziare a pensare come bilanciare le rappresaglie di Putin che arriveranno sicuramente. La prima rappresaglia e la prima vendetta di Putin potrebbe essere il blocco dell'esportazione del gas in Europa. 

E proprio per questo motivo e per aggirare quello che sarebbe un enorme problema per tutto il vecchio continente, ieri la Commissione europea ha delineato delle proposte (un po' troppo) ambiziose per "rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030".

La domanda nasce spontanea: e fino al 2030 cosa si fa? Si resta al buio e al gelo? Né l'Europa, né l'Italia hanno dato alcuna riposta a questa domanda e il dubbio è che nemmeno loro sappiano come superare e affrontare questi anni.

Putin e il blocco del gas: l'Europa sta già affrontando prezzi esorbitanti di bollette e carburante

L'Europa è stata colpita da prezzi esorbitanti del gas naturale negli ultimi mesi a causa delle scarse forniture, esacerbate dalle sanzioni alla Russia e dalle preoccupazioni che Mosca tagli all'improvviso ogni tipo di fornitura di gas e petrolio all'Europa; e a questo punto, sottoposta a pesanti sanzioni economiche, perché mai Mosca non dovrebbe decidere di bloccare del tutto il gas provveduto all'Europa? Perché mai Putin dovrebbe decidere di portare avanti accordi e contratti di fornitura?

"Dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio, dal carbone e dal gas russi", ha affermato in un comunicato stampa il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. "Semplicemente non possiamo fare affidamento su un fornitore che ci minaccia esplicitamente".

Questo è chiaro, Signora von der Leyen, ma sono solo parole al momento. Nel frattempo, in questi otto anni che mancherebbero all'indipendenza energetica del nostro continente, come si dovrebbe fare? Come gli europei dovrebbero affrontare la mancanza di fornitura di gas e di petrolio?

Se Putin dovesse bloccare il gas, come reagirebbe l'Europa?

Al momento non si sa. Le proposte "risolutive" saranno discusse in una riunione dei leader europei in Francia entro la fine di questa settimana. Le misure potrebbero prevedere il rivolgersi a nuovi fornitori di gas naturale liquefatto, come il Qatar e il Golfo del Messico, oltre a costruire interi parchi di energia solare e parchi eolici offshore.

La domanda è sempre la stessa: quanto tempo ci vorrà affinché si possa essere indipendenti dal punto di vista energetico a tal punto che il blocco del gas da parte di Putin, non avrà alcun effetto sulle nazioni europee? Verrà fatto tutto abbastanza velocemente da impedire che siano causati nuovi danni alle finanze delle famiglie e all'economia in generale? Non si sa!

Altri paesi si stanno muovendo rapidamente per tagliare i legami con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Martedì, il presidente Biden ha annunciato il divieto alle importazioni statunitensi di petrolio e gas naturale russi. "Ciò significa che il petrolio russo non sarà più accettabile per i porti statunitensi e il popolo americano infliggerà un altro potente colpo a questa macchina da guerra", ha affermato.

Martedì la Gran Bretagna ha anche dichiarato che avrebbe gradualmente eliminato le importazioni di petrolio russo entro la fine dell'anno. Questa sanzione e questa restrizione non riguarda, però, il gas naturale.

Putin sotto sanzione è pronto a bloccare il gas all'Europa

L'invasione russa dell'Ucraina si sta trasformando in un problema energetico per tutta l'Europa che, da anni ormai, fa affidamento sulla Russia per gran parte del petrolio e del gas utilizzati per l'energia.

I leader europei pensavano che questo rapporto d'affari non sarebbe mai finito e che fosse reciprocamente vantaggioso. E invece provate a immaginare chi pagherà il prezzo più alto nel caso in cui Putin blocchi la fornitura di gas all'Europa per rappresaglia contro le sanzioni? L'Europa stessa, paradossalmente!

I due paesi più a rischio, perché attualmente più dipendenti dalla Russia sono la Germania e l'Italia. Solo che la Germania è comunque il paese più ricco d'Europa con un Pil alto e sano, mentre l'Italia ha i gravi problemi che tutti sappiamo: tassazione alle stelle, disoccupazione, Pil malato ormai da anni, deficit pubblico e così via. Un'inflazione come quella che stiamo vivendo, più un eventuale blocco del gas russo (l'Italia dipende dal gas russo per il 45% del totale del suo fabbisogno), potrebbero solo far affondare ancora di più la nostra nazione, come spiego in questo articolo.

Negli ultimi mesi Putin ha già diminuito le forniture di gas verso l'Europa!

Negli ultimi mesi, tuttavia, la Russia ha già diminuito le forniture di gas in Europa, rifiutando di fornire qualsiasi quantità di gas al di sopra dell'importo contrattato. E non solo!

Dopo l'invasione russa dell'Ucraina il mese scorso, i prezzi del gas europeo sono saliti a livelli astronomici, paragonabili a più di 500 dollari al barile di petrolio. I prezzi elevati del gas hanno anche fatto aumentare notevolmente i prezzi dell'elettricità, mettendo sotto pressione sia i consumatori che le imprese.

Solo ora l'Europa si è svegliata e pensa a come far fronte a questo blocco attraverso l'installazione di apparecchiature per generare enormi quantità di energia pulita come vento ed energia solare. Ma nel frattempo? Come vivrebbero i cittadini europei nel frattempo? Come farebbero fronte alla riduzione del gas e dell'energia?

L'obbiettivo di ridurre di due terzi le importazioni di gas naturale dalla Russia quest'anno, espandendo enormemente le energie rinnovabili, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione per l'energia verde, durante una conferenza stampa, ha bisogno comunque dei suoi tempi tecnici. Come si dovrebbe fare nel frattempo?

Il conflitto in Ucraina sta già causando picchi vertiginosi dei prezzi dell'energia, del gas, del cibo e un'inflazione talmente alta che ormai ogni analista ha smesso di affermare che sia a breve termine, anzi il timore è che diventi proprio un'inflazione strutturale. Saranno sempre i cittadini e i consumatori finali a pagarne il prezzo più caro.

Blocco gas russo, gli Stati Uniti lo impongono, ma è l'Europa che pagherà il prezzo più alto!

Gli Stati Uniti premono sui paesi europei affinché la smettano di dipendere dal petrolio e dal gas russi per gran parte del loro fabbisogno energetico (facile per loro parlare visto che sono quasi del tutto indipendenti dal punto di vista energetico).

L'Europa, però, sapendo bene di dipendere dal gas e dal petrolio russo per almeno la metà del fabbisogno energetico, ha esitato a sottostare a questa richiesta dell'America, proprio per timore che le forniture non bastassero e che i prezzi salissero alle stelle. 

Gli Stati Uniti, però, con questa richiesta non stanno mostrando empatia nei confronti del vecchio continente. L'America, infatti, non dipende molto dalla Russia per le sue forniture energetiche; fino a prima della guerra, gli USA importavano dalla Russia circa 209.000 barili di petrolio al giorno, ovvero più o meno il 3% del totale. Le sanzioni sulla Russia, dunque, non avranno lo stesso effetto catastrofico che invece avranno sull'Europa che dipende dalle forniture russe per circa il 40% del totale del fabbisogno.

Biden lo ha riconosciuto martedì, affermando che gli Stati Uniti capiscono che molti dei suoi alleati europei "potrebbero non essere in grado" di imporre un divieto simile.

"Gli Stati Uniti producono molto più petrolio a livello nazionale di tutti i paesi europei messi insieme". E quindi? E quindi, come se nessuno si aspettasse una cosa del genere, l'America vuol liberare l'Europa dalla dipendenza dall'energia russa e farla dipendere, indovinate da chi? Dall'America stessa, ovviamente!

Quindi, in conclusione, per rispondere al titolo dell'articolo: il blocco del gas imposto da Putin funzionerà? Di certo non funzionerà per far cambiare idea al Presidente Russo, servirà invece a far del male al vecchio continente, con precisione ai cittadini e ai consumatori del vecchio continente, che si ritroveranno a pagare (come già avviene) bollette stellari e, forse, al freddo e al buio, il prossimo anno.

E non rassicurano affatto le parole espresse ieri dalla Commissione europea che ha affermato che la guerra "dimostra l'urgenza di accelerare la nostra transizione verso l'energia pulita", perché ci vorranno anni, ma in questi anni come soddisferà l'Europa il suo fabbisogno? Importando gas naturale e petrolio dagli Usa? E quanto ci costerà questo? Il quintuplo? Ad essere buoni.