Arriva la quarta dose: quali persone sono obbligate a farla?

Al via la somministrazione della quarta dose per soggetti immunodepressi e fragili. Rimangono forti dubbi sull’estensione del booster all’intera popolazione.

Da poco è arrivata l’ufficialità riguardante la somministrazione della quarta dose di vaccino per contrastare la malattia da coronavirus, in particolare le forme più gravi.

Infatti, in merito è possibile rifarsi alla Circolare del Ministero della Salute pubblicata da qualche giorno, nello specifico il 20 febbraio scorso.

Proprio sulla quarta dose, cioè sull’ulteriore dose di richiamo (o booster) da somministrare la Circolare riferisce che è da intendere:

«Nell’ottica di un ulteriore consolidamento della copertura vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido».

La dose da somministrare prevede l’utilizzo di un vaccino a mRNA ed è da intendere come un richiamo della vaccinazione primaria.

Quest’ultima è inevitabilmente già stata svolta nei mesi precedenti è ed stata articolata, per i soggetti a cui si rivolge la circolare evidenziata poc’anzi, su tre dosi.

Sin da queste prime battute, occorre riferire che quanto descritto prevede che sia trascorso un intervallo minimo di 120 giorni prima che venga somministrata la quarta dose.

La somministrazione della quarta dose e la discussione sull’estensione a tutta la popolazione nei prossimi mesi è un tema spinoso. Occorrerà inevitabilmente dare credito a tutte le posizioni assunte in merito.

Del resto, il tema della quarta dose, si lega inscindibilmente a un modo di agire atto a contrastare la diffusione dei contagi che ha portato a decisioni molto importanti nell’ultimo periodo.

In merito, basti soltanto pensare alla certificazione verde e all’obbligatorietà vaccinale per gli over 50. Infatti, sul sito ufficiale del governo legato alla Certificazione verde Covid-19 si legge:

«Dal 15 febbraio il green pass rafforzato (vaccinazione o guarigione) è esteso ai lavoratori pubblici e privati dai 50 anni di età, per l’accesso ai luoghi di lavoro. Si ricorda che dall’8 gennaio 2022 è in vigore l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni e più».

Per quanto affermato, soffermarsi sulla possibilità di una quarta dose nel prossimo periodo è un tema che sottende diversi elementi da considerare.

La quarta dose per gli immunodepressi

Dunque, da marzo ci sarà la possibilità di ricevere la quarta dose del vaccino atto a contrastare il contagio di coronavirus.

L’approvazione è arrivata nei giorni scorsi e riguarderà i soggetti immunodepressi e fragili. Dunque, la quarta dose coinvolge le persone affette da una patologia onco-ematologica.

Per quanto concerne l’intera popolazione la data di inizio relativa alla quarta dose potrebbe spostarsi nel prossimo autunno. È chiaro che in merito, saranno decisivi i dati inerenti alla diffusione del contagio che riguarderanno i prossimi mesi.

La somministrazione della quarta dose avverrà soltanto con prodotti mRNA. La circolare riportata in apertura va a chiarire la modalità d’azione.

In merito, nei giorni scorsi, in Piemonte si era registrato uno stop improvviso dopo l’inizio della somministrazione della quarta dose a individui agli immunodepressi.

In quel contesto non c’era ancora stata l’autorizzazione a procedere da parte dell’Aifa. Con la circolare di regolarizza un modo di procedere che risulta essere indispensabile.

È bene chiarire che per i soggetti che rientrano nella fascia segnalata la terza dose non era da considerarsi un booster.

Al contrario, la dicitura esatta della terza dose era “addizionale” e andava a concludere il ciclo vaccinale. È con la somministrazione della quarta dose si parla di booster, di richiamo.

È chiaro che ancora non ci sono notizie in merito alla prossima somministrazione della quarta dose a tutta la popolazione.

In merito, saranno i dati scaturenti dall’osservazione del contesto pandemico a portare a una decisione a riguardo.

Si analizzeranno le posizioni rilevanti registrate negli ultimi giorni e le previsioni inerenti ai prossimi mesi nei paragrafi seguenti.

Al momento occorre anticipare che il tema della quarta dose è intimamente connesso a un modo di approcciarsi al contesto pandemico che negli ultimi mesi ha portato a variazioni influenti.

Infatti, da poco l’obbligatorietà del vaccino è stata estesa a una fascia di popolazione molto ampia. Inoltre, è scattato l’obbligo di esibire il Super green pass (o Green pass rafforzato) per accedere al luogo di lavoro.

Sul rispetto della norma, data l’impossibilità di soffermarsi in merito, si rimanda alla visione di uno dei video presenti sul canale YouTube dell’Avv. David Satta Mazzone.

Cosa dicono gli esperti sulla quarta dose

I pareri rilasciati dagli esperti negli ultimi giorni sottendono comunque una certa dose di ottimismo in merito alla situazione pandemica.

Un ottimismo che si è spinto fino al punto da affermare che la variante Omicrom potrebbe essere lo smacco decisivo al coronavirus e alla connessa emergenza sanitaria che ha cambiato le abitudini quotidiane di chiunque negli ultimi due anni.

Molti pareri degli esperti in merito sono più contenuti e agiscono in base ai numeri registrati nell’ultimo periodo.

All’andamento dei contagi assommano le informazioni accumulate dall’insorgere del contesto pandemico fino a questo momento.

È chiaro che da questi dati, accanto a una serie di indicazioni che fanno ben sperare, si legano ancora alcuni timori che implicano l’impossibilità di sbilanciarsi in merito a un eventuale superamento definitivo del contesto pandemico da qui ai prossimi mesi.

L’ingresso in una nuova fare del virus, risultato plausibile anche secondo il dg Oms Europa, che porterebbe il virus circolante in una fase endemica, si scontra con una insufficienza di dati a riguardo.

Così, la quarta dose del coronavirus per l’intera popolazione risulta ancora essere un tema di discussione.

Dunque, in merito, il dibattito è aperto e c’è da aspettarsi ulteriori discussioni nei prossimi mesi, soprattutto alla luce dei dati che verranno registrati.

Quarta dose o richiamo annuale?

Oltre a sottolineare l’importanza dell’arrivo di Novavax, il vaccino a base di proteine che, approvato di recente, affiancherà i vaccini a mRNA Pfizer e Moderna, risultano importanti le parole di Nicola Magrini in merito alla quarta dose.

Infatti, il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha discusso in merito alla possibilità che nei prossimi mesi ci sia una ulteriore somministrazione per contrastare il coronavirus.

In merito, si è notato come i numeri registrati nell’ultimo periodo possano indurre le persone a sperare che da qui a poco la presenza del virus possa mutare radicalmente rispetto a quanto avvenuto negli ultimi due anni.

La somministrazione delle dosi di vaccino hanno portato dati confortanti per ciò che concerne il coronavirus. 

È chiaro che quanto accadrà nei prossimi mesi non è dato saperlo, ma i dati confortanti possono far pensare che più di una quarta dose si potrà parlare di un vero e proprio richiamo.

Infatti, la terza dose si è dimostrata estremamente efficace nel contrastare la malattia, in particolare gli effetti gravi che possono scaturire dal contagio.

Sebbene, la presenza della variante Omicron aveva portato numerose preoccupazioni nelle settimane scorse, l’efficacia dei booster è stata lampante, come dimostrano i risultati apparsi su Nature Medicine.

Quali sono i paesi che hanno già somministrato la quarta dose?

L’Italia non è l’unico paese che ha discusso nell’ultimo periodo sulla possibilità di somministrare una quarta dose a determinati cittadini.

Infatti, anche la Spagna, la Danimarca, la Grecia e l’Ungheria si sono aggiunte in questi giorni nel novero dei paesi europei che hanno dato il là a una vaccinazione supplementare.

Addirittura proprio l’Ungheria si è spinta oltre a quanto raccomandato dall’Ema e ha generalizzato la quarta dose, rendendola disponibile per l’intera popolazione.

A guarda bene, anche negli Stati Uniti d’America il booster per la fascia di popolazione fragile è iniziata da una settimana a questa parte.

A fare da battistrada in merito alla quarta dose del vaccino contro il coronavirus è stata Israele che ha iniziato le somministrazioni già a inizio 2022 registrando fino a questo punto più di mezzo milione di persone immunizzate.

Proprio sotto quest’ultimo aspetto risulta fondamentale riportare gli esiti di uno studio condotto di recente che ha evidenziato come la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-covid ha fatto sì che gli anticorpi nelle persone fossero di cinque volte maggiori.

Eppure, l’efficacia contro la variante Omicron è risultata solo parziale. Questo aspetto è risultato essere a tutti gli effetti una sorta di doccia fredda.

La quarta dose sarà per tutti?

Al momento la linea illustrata dalle autorità sanitarie, in particolare dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha mostrato come non sembrano esserci grandi cambiamenti rispetto a quanto perseguito fino a oggi.

Infatti, come riportato da TGCom 24, in merito ai vaccini ha riferito che:

«La terza dose protegge molto bene dalla malattia grave, se ne sta studiando la durata ed è presto per parlare della quarta».

Anche Marco Cavaleri ha sottolineato come, accanto alla ragionevolezza della quarta dose per i soggetti vulnerabili, ci siano ancora ulteriori riserve per la somministrazione indistinta del booster.

Infatti, come riporta Il giorno, il capo della task force per la strategia vaccinale anti Covid dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha riferito che:

«Mentre l’uso di una quarta dose potrebbe essere considerato parte di un piano di contingenza, le vaccinazioni ripetute a breve tempo di distanza non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine».

Dunque, le vaccinazioni ripetute, in particolare quelle a breve tempo, non risultano una strategia che possa essere ripetuta a lungo.

In merito, più che una quarta dose, come è stato riferito, si è parlato con sempre più insistenza di un richiamo annuale con cui si dovrà necessariamente familiarizzare per affrontare serenamente la quotidianità nei prossimi tempi.

Inevitabilmente, sarà solo l’andamento dei contagi e gli studi in merito a dare ulteriori e decisive informazioni che stabilire il modo di procedere.

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