La sovranità ceduta

“Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il 24 maggio”. Sono passati 108 anni e, ahinoi lo straniero è passato.

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il 24 maggio”. Sono passati 108 anni e, ahinoi lo straniero è passato, ma non ha dovuto neppure combattere per entrare, lo abbiamo fatto entrare noi, e con tutti gli onori.

Ed oggi c’è una Signora tedesca che ci bacchetta, ci dice pure quel che dobbiamo fare, ci rimprovera se non ubbidiamo alle sue imposizioni, e preannuncia quindi anche una punizione nei nostri confronti.

La punizione non sarà immediata, ma la signora tedesca ci avverte che, e queste sono le sue parole, “proporrà al Consiglio di avviare procedure per disavanzo eccessivo nella primavera del 2024 sulla base dei dati di consuntivo per il 2023”.

E poi aggiunge anche che “L’Italia dovrà garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per consentire un’attuazione continua, rapida e costante del Piano per la ripresa e la resilienza”.

Ma come, mi direte, per cosa 108 anni fa i nostri fanti si sono immolati?

L’esercito marciava per raggiunger la frontiera, per far contro il nemico una barriera…”

Invece abbiamo ceduto la sovranità monetaria, ma l’assurdo è che non l’abbiamo ceduta in cambio di un beneficio, no!!!

L’esatto contrario, l’abbiamo ceduta in cambio di un danno, di una penalizzazione.

Mi direte, ma è mai possibile? Sì è possibile, è proprio quello che è successo!

Sembra assurdo, anzi … è assurdo! Ma è così!

Va bene mi direte, abbiamo ceduto la sovranità monetaria, ma perlomeno abbiamo mantenuto quella fiscale, almeno sul fisco decidiamo ancora noi.

Poveri illusi!

Per quanto riguarda la riforma fiscale la signora tedesca chiede di “ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e rendere più efficiente il sistema tributario adottando e attuando debitamente la legge delega sulla riforma fiscale, preservando la progressività del sistema tributario”.

Capito cosa ci dice la signora tedesca? Che dobbiamo preservare la progressività del sistema tributario, di fatto ci sta dicendo “no alla flat tax”.

Ed il nostro Governo allora cosa ci sta a fare? Meloni, Giorgetti, che ci state a fare?

Ok la signora tedesca ci dice cosa dobbiamo fare per quanto riguarda la fiscalità sul reddito, ma almeno ci lascia la possibilità di decidere la fiscalità sul patrimonio, ad esempio la fiscalità sugli immobili?

Ma figuratevi se ci lascia decidere, sentite cosa ci dice la signora tedesca “Dovete allineare i valori catastali con gli attuali valori di mercato”.

Ma allora è vero non decidiamo su nulla! No dai almeno una cosa la decidiamo ancora noi, quanto destinare alla spesa primaria. Macché!

Sempre la signora tedesca ci impone di “avere una politica fiscale prudente, in particolare limitando l’aumento nominale della spesa primaria”.

Va bene, non bacchetta solo noi, la signora tedesca oltre all’Italia rimprovera in particolare la Francia e la Finlandia, due Paesi che ultimamente hanno esagerato con il debito.

Però, cari ascoltatori, se devo essere sincero, della Francia e della Finlandia a me interessa assai poco, ma dell’Italia invece sì, certo che mi interessa.

E allora mi chiedo perché i nostri politici sono così condiscendenti, perché si abbassano sempre e non hanno nemmeno un moto d’orgoglio, facendo notare che abbiamo una Costituzione che all’articolo Uno recita che «La sovranità appartiene al popolo».

E’ una situazione surreale quella che stiamo vivendo, una situazione che si riflette da decenni e che non sappiamo fino a quanto durerà.

Forse aveva ragione chi riteneva che governare l’Italia non è impossibile, è inutile.

Questa sudditanza nei confronti della cosiddetta Europa non solo non è accettabile, è incomprensibile, anche se è vero che ogni Paese ha i politici che si merita.

Quindi evidentemente sono quelli che ci meritiamo.

Mi chiedo se oggi qualcuno di loro ha ricordato la data odierna, temo proprio di no.

Muti passaron quella notte i fanti:

tacere e bisognava andare avanti.

S’udiva intanto dalle amate sponde

Sommesso e lieve il mormorio dell’onde.

Era un presagio dolce e lusinghiero.

Il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”

Buon 24 maggio a tutti.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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