Spread, Draghi: paura per una crisi imminente

L'incertezza sul futuro Presidente della Repubblica fa agitare i mercati. Nonostante le capacità economiche di Mario Draghi, lo spread italiano accelera.

Siamo due settimane nel 2022 e le cose non sembrano cambiate affatto rispetto al 2021.

La terribile pandemia di Covid-19, nonostante il rilascio dei vaccini poco più di un anno fa, continua a mietere vittime e a contagiare centinaia di migliaia di compatrioti ogni singolo giorno

Dati record per l’Italia, che non aveva mai visto una curva di contagi così alta. Per questo motivo, si è anche ricominciato a parlare di lockdown e zone rosse, in quanto alla fine non sono cambiate le vecchie regole per cercare di limitare il contagio. 

Fino ad ora, infatti, non vi era stato bisogno di lockdown completo grazie all’alta efficacia dei vaccini. Questi, infatti, aumentano l’immunità dei pazienti Covid, diminuendo le chance di essere contagiati in caso di terza dose, e limitando enormemente i sintomi in caso di vaccinazione con solo due dosi

Ad ogni modo, purtroppo, la nuova variante Omicron ha un tasso di contagiosità troppo alto per fare in modo che l’attuale copertura vaccinale basti. Lo conferma il presidente della fondazione GIMBE Nino Cartabellotta, il quale ha detto che:

Le elevate coperture vaccinali ammortizzano in maniera rilevante l’impatto della circolazione virale sui servizi ospedalieri. Tuttavia, l’enorme quantità di nuovi casi in continua crescita sta progressivamente saturando gli ospedali sia perché incontra una popolazione suscettibile troppo numerosa – parliamo di 2,2 milioni di 0-4 anni non vaccinabili, 8,6 milioni di non vaccinati e oltre 15 milioni in attesa della terza dose – sia, in misura minore, per i fenomeni di escape immunitario della variante Omicron. 

Insomma, la pandemia è ben lontana dall’essere finita, e questo avrà sicuramente enormi ripercussioni sulla società ed economia del paese. 

L’incertezza politica italiana

L’Italia, inoltre, sta attraversando un periodo di incertezza politica (come al nostro solito). Ad essere onesti, tale incertezza non è così elevata come ci si immagina dal nostro esecutivo, tuttavia le imminenti elezioni del Presidente della Repubblica stanno complicando la gestione dell’emergenza sanitaria.

Sergio Mattarella, presidente sin dalle dimissioni di Giorgio Napolitano nel 2015, ha ormai raggiunto il termine del suo mandato e deve cedere il posto a qualcun altro (difficilmente, infatti, accetterà di essere rieletto). 

La scelta di chi dovrà coprire la carica sta mandando in subbuglio l’intera politica italiana, appunto rendendo ancora più complicato il lavoro dell’esecutivo, che normalmente avrebbe ben altre priorità a cui pensare. 

Ciò che rende la situazione così complicata è che uno dei papabili candidati è Mario Draghi, l’attuale Primo Ministro italiano. Se dovesse essere eletto al Quirinale, Draghi dovrebbe abbandonare la sua posizione di premier, lasciandola a qualcun altro. 

Un simile scenario fa paura a molti, poiché Draghi è molto popolare sia tra le camere di governo sia tra gli italiani. Secondo molti, infatti, solamente Draghi sarebbe in grado di gestire l’attuale emergenza sanitaria, e la sua non affiliazione ai partiti lo rendono un perfetto premier neutro. 

Sono in molti a pensare che l’Italia, in un momento delicato come questo, abbia bisogno della guida neutrale di Draghi, non sporcata da giochi e macchinazioni politiche.

Mario Draghi, inoltre, è molto ben visto anche dalla comunità internazionale. Il suo lavoro alla presidenza della BCE ha fatto in modo che sia rispettato da tutti i leader europei. La sua gestione della pandemia, inoltre, ha soltanto confermato le sue capacità agli occhi del mondo

Infine, gli ultimi sondaggi politici hanno rivelato che difficilmente si raggiungerebbe una maggioranza solida qualora si andasse ad elezioni anticipate. La salita di Draghi al Quirinale non implica di per sé la chiamata alle urne, tuttavia l’attuale composizione delle camere è molto diversa dalle opinioni degli italiani

Senza Draghi e senza maggioranza, il governo risulterebbe incredibilmente instabile, ed è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno in questo momento.

euro 1431347 1280 (1)

L’effetto Draghi: spread in salita

Per tutti questi motivi, dunque, lo spread italiano ha iniziato a salire vertiginosamente. Sembra un paradosso: con un economista puro come Draghi al governo l’ultima cosa che ci si aspetterebbe è una salita dello spread. 

Eppure non si scappa, nonostante tutto il lavoro di Draghi, “spread” è tornata ad essere una parola di terrore tra le fila degli economisti. 

Al momento, infatti, lo spread italiano è il doppio di quello spagnolo. Anche in questo caso, un’assurdità visto che l’Italia si è ripresa meglio e più velocemente della Spagna dalla pandemia. Il PIL nostrano, infatti, è cresciuto del 6.3% nel 2021, a fronte del 4.2% di crescita della nazione iberica. 

Nonostante questi numeri, però, lo spread italiano è al 140% contro il 70% di quello spagnolo. Una differenza così marcata non si era praticamente mai vista, specialmente perché di solito le due economie mediterranee viaggiano sugli stessi binari

Questa volta, però, guardando i grafici si nota un distacco della curva italiana rispetto a quella della Spagna, e secondo molti analisti il motivo principale è proprio l’incertezza intorno la figura di Draghi

I mercati, ansiosi di sapere se Draghi rimarrà a Palazzo Chigi o meno, non si fidano più dei bond italiani, e tale insicurezza è, appunto, rispecchiata nell’innalzamento dello spread

Cos’è lo spread

Per chi non lo sapesse, lo spread misura il “divario” (traduzione letterale della parola) fra il valore dei bond italiani e quello dei bond tedeschi. Più è alto lo spread, meno i titoli di stato italiani valgono in confronto a quelli della Germania. 

Questo comporta che meno investitori acquisteranno titoli di stato dell’Italia, decidendo di mirare altrove per i loro investimenti. In questo modo, l’Italia perderebbe anche credibilità economica agli occhi del mondo, proprio in un momento in cui stava iniziando ad acquisirne molta. 

Se volete sapere meglio cos’è lo spread, vi linkiamo un video informativo di Alberto Papa:

Ad ogni modo, la buona gestione della pandemia aveva fatto dimenticare le preoccupazioni sullo spread, poiché l’economia italiana sembrava forte e stabile. 

La pandemia, però, è continuata, e poi è giunta anche la crisi politica che ha solamente peggiorato le cose.

Risultato: lo spread sale e gli investimenti stranieri scendono. Peggio di noi solamente la Grecia, in una situazione che ricorda tanto il governo Berlusconi del 2011, quando a salvare l’Italia dalla crisi dello spread fu Mario Draghi stesso

L’attuale premier, infatti, sedeva allora come Presidente della BCE, e divenne celebre per la sua famosa frase “whatever it takes” (costi quel che costi) riferendosi al salvataggio dell’Italia e dell’Eurozona

Oggi, però, alla BCE siede Christine Lagarde, e non è detto che la sua prima preoccupazione sia la soluzione di una crisi politica interna all’Italia

Spread, Draghi e i problemi della BCE

La Banca Centrale Europea è l’organo che si occupa di gestire la politica monetaria dell’Eurozona. Il suo ruolo diviene particolarmente importante qualora vi sia una crisi della moneta unica

Al momento, l’Europa sta attraversando un grave periodo di inflazione, per cui i prezzi si alzano naturalmente e la BCE deve cercare in tutti i modi di diminuire la circolazione di denaro contante fra i paesi membri. 

Una situazione particolarmente ardua visti soprattutto i tanti piani di ripresa messi a punto dalle autorità centrali dell’Unione Europea. 

Il Recovery Fund, ad esempio, di cui l’Italia dovrebbe ricevere una delle fette più grosse, è uno dei piani di investimento più ambizioni di sempre, con oltre 1 trilione di euro previsti per le nazioni europee nel giro del prossimo decennio. 

La circolazione di denaro, tanto comune quanto salutare non appena si esce da una crisi, è però al momento estremamente insalubre vista la crescita dell’inflazione

Uno dei probabili motivi per cui l’inflazione sta crescendo è che la pandemia è tutt’altro che finita, ergo nessuno ha voglia di investire e tutti hanno voglia di risparmiare

Insomma, il rischio per la BCE è che le enorme risorse del Recovery Fund vadano sprecate in una popolazione europea molto tendente al risparmio. 

Proprio per questo motivo, la BCE ha interrotto un altro piano di ripresa economica, il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) il cui obiettivo era quello di acquistare titoli di stato europei per far abbassare lo spread e tranquillizzare i mercati. 

Con l’interruzione del PEPP e la freddezza della BCE nei confronti dell’Italia, lo spread rischia di continuare a salire se noi non facciamo subito qualcosa. 

Il futuro dello spread, Draghi cosa farà?

Insomma, fra inflazione, pandemia ed instabilità politica, lo spread italiano sale e sale veloce ed ininterrotto. 

Forse è anche uno dei motivi per cui Draghi si è candidato al colle. Secondo alcuni maliziosiMario Draghi vorrebbe salire al Quirinale proprio per evitare la responsabilità di una crisi dello spread. In effetti, se al momento il “divario” non ha ancora raggiunto livelli di crisi, potrebbe essere un’enorme gatta da pelare per chiunque se lo trovi fra le mani nei prossimi mesi. 

E’ anche la versione della banca d’affari americana Goldman Sachs, che ha sempre più dubbi sull’efficienza di Mario Draghi come premier e sulla sua possibile attuazione del piano di recovery europeo. La stessa visione è condivisa da altre agenzie di rating come Dbrs Morningstar e la banca Barclays. 

Altri ancora, tuttavia, sono molto più fiduciosi sulle intenzioni di Draghi. Giuseppe de Felice, capo economista dell’Intesa San Paolo, ha detto in un’intervista: 

Io quello che posso notare è che c’è da parte di tutti i partiti un atteggiamento molto favorevole all’Europa e quindi non vedo dei grandi rischi da questo punto di vista. Draghi al Quirinale darebbe comunque una stabilità per quanto riguarda le competenze del Presidente della Repubblica per un periodo di tempo lungo.

In effetti, Draghi Presidente della Repubblica lo terrebbe legato alla politica italiana per almeno altri sette anni, seppure da organo neutrale. Se dovesse rimanere premier, invece, nessuno sa cosa succederebbe dopo le generali del 2023

Insomma, non possiamo sapere le vere intenzioni di Mario Draghi. Qualcuno particolarmente pessimista, però, potrebbe ricordare le parole di Giulio Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina”. 

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
764FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate