La Russia sta per attaccare l’Ucraina? L’invasione è vicina!

La Russia si sta preparando per invadere l'Ucraina? Le probabilità sono elevatissime. Nonostante i colloqui con l'Occidente, il pericolo resta. Scopri di più.

Le forze russe si stanno preparando per la guerra in Ucraina? I militari russi invaderanno l’Ucraina a breve? Le probabilità sono elevatissime. Nonostante si sia dato seguito ad una serie di colloqui che coinvolgono sia la Russia che l’Occidente, il timore che un’invasione avvenga a breve, è elevato.

Già in passato la Russia, nel 2014, ha occupato parte dell’Ucraina meridionale e ha sostenuto i separatisti filo-russi che hanno iniziato un conflitto in vaste aree della parte Est.

La Russia sta avvertendo l’Occidente che darà seguito a interventi militari in Ucraina se l’Occidente non soddisferà le sue richieste, avvertendo i paesi occidentali che la sua pazienza sta terminando.

Nel frattempo gli Usa avvertono la Russia che se dovesse continuare su questa strada, ci saranno sanzioni senza precedenti. L’invasione dell’Ucraina e il susseguente conflitto, sono più vicini che mai!.

Ucraina: posizione strategica sia per la Russia che per la Nato

L’Ucraina condivide i confini sia con l’UE che con la Russia, ma in quanto ex repubblica sovietica ha profondi legami sociali e culturali con la Russia e infatti la lingua più parlata e diffusa è il russo.

Il punto fondamentale di tutta questa questione è che l’Ucraina ha tutte le intenzioni di entrare a far parte della Nato, mentre la Russia le chiede di non fare questo passo, nonostante l’Ucraina sia un paese sovrano e indipendente. Dall’altra parte la Nato è pronta ad accogliere l’Ucraina nell’alleanza occidentale.

Quando l’Ucraina nel 2014 ha deposto il suo presidente filo-russo, annettendo la penisola della Crimea meridionale, i separatisti provenienti dalla Russia hanno occupato due zone orientali dell’Ucraina, conosciute come Donbas. Insomma da quell’anno in poi tra i due paesi limitrofi, c’è sempre stata tensione e ora potrebbe essere arrivato il momento dello scoppio. 

La minaccia di invasione da parte della Russia sull’Ucraina, è reale?

Sono le forze russe che operano oltre il confine ucraino a destare maggiori preoccupazioni per l’Ucraina e, di conseguenza, per tutto l’occidente.

Il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau ha avvertito che il rischio di una guerra che si sta avendo in questo periodo è il maggiore che si sia mai avuto da trent’anni a questa parte. 

La minaccia di una guerra e di un’invasione da parte della Russia, insomma, è reale, anche se con tutta probabilità non è imminente. 

Intanto la Russia dà prova di forza, mostrando solo avanti ieri in Tv i suoi carri armati schierati al confine con l’Ucraina. 

La Russia rassicura: “non c’è l’intenzione di attaccare l’Ucraina”

Il 10 gennaio il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha insistito sul fatto che “non ci siano piano né intenzioni di attaccare l’Ucraina”. Il capo delle forze armate Valery Gerasimov ha dichiarato che le notizie di un’imminente invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sono solo menzogne.

Nonostante queste rassicurazioni, il presidente Vladimir Putin ha rassicurato che la Russia prenderà “appropriate misure di ritorsione tecnico-militari” se quello che lui stesso definisce un approccio aggressivo dell’Occidente, dovesse continuare. 

Il viceministro degli esteri russo, Ryabkov, ha paragonato la situazione attuale alla crisi missilistica cubana del 1962, quando gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si avvicinarono al conflitto nucleare.

Colloqui tra Russia e USA: ci sono dei risultati?

Putin ha parlato più volte con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e anche i funzionari russi hanno incontrato le controparti di sicurezza statunitensi, della NATO ed europee. Ma i funzionari russi affermano che dall’occidente stanno arrivando solo “rifiuti” e questo non fa altro che portare la situazione in un “vicolo cieco”, e quindi è inutile procedere con ulteriori colloqui diplomatici.

Gli Stati Uniti affermano che la Russia non ha offerto nessuna prova che non invaderà l’Ucraina né ha dato una spiegazione accettabile del perché si trovino 100.000 truppe dispiegate al confine con l’Ucraina. 

Secondo i servizi di intelligence occidentali e ucraini, una invasione russa del paese, potrebbe avvenire nei prossimi mesi del 2022. 

La Russia sta solo tentando di allontanare la NATO o è davvero intenzionata ad invadere l’Ucraina?

La Russia sta facendo tutto questo nel tentativo di allontanare la Nato da paesi troppo vicini alla Russia, come appunto l’Ucraina, o è davvero intenzionata ad invadere un paese sovrano? E se fallisce, cosa succede dopo?

La verità innegabile è che le tensioni tra Ucraina e Russia sono ai massimi storici degli ultimi anni, con un accumulo di truppe russe vicino ai confini con l’Ucraina che alimenta i timori che Mosca possa lanciare un’invasione nelle prossime settimane o mesi.

Secondo l’Ucraina, la Russia sta cercando di destabilizzare il paese prima di procedere con qualsiasi invasione militare pianificata. 

Le potenze occidentali hanno ripetutamente messo in guardia la Russia nelle ultime settimane contro ulteriori mosse aggressive contro l’Ucraina.

La Russia nega di voler attaccare l’Ucraina

Il Cremlino continua a negare di star pianificando un attacco e sostiene che l’eventuale ingresso dell’Ucraina nella Nato, compreso il sostegno che il paese sta dando all’Alleanza, come l’aumento delle forniture di armi, l’addestramento militare e così via, costituisce una minaccia crescente per la Russia.

Il punto è che, come dicevamo prima, parlare non sta servendo a nulla. Nonostante i colloqui tra Biden e Putin, nonostante gli avvertimenti di gravi conseguenze da parte di NATO ed Europa, 100 mila soldati russi sono rimasti ammassati al confine ucraino pronti ad invadere il paese. E i risultati dell’intelligence statunitense hanno stimato che la Russia potrebbe iniziare quest’offensiva nei primi mesi del 2022, quindi tra poco.

Alla fine del 2021, le foto satellitari hanno rivelato che gli armamenti russi comprendono cannoni semoventi, carri armati e veicoli da combattimento della fanteria e che si trovano su un campo di addestramento a circa 300 km dal confine con l’Ucraina. Ma poche altre informazioni sono state rese pubbliche, e questa segretezza non fa che aumentare le preoccupazioni occidentali. 

Secondo il Ministro della Difesa russo, queste non sono altro che semplici esercitazioni militari.

Nel frattempo, le regioni ucraine orientali di Donetsk e Luhansk al confine con la Russia, l’area che prima abbiamo chiamato Donbas, sono sotto il controllo dei separatisti sostenuti dalla Russia dal 2014. Questi territori, secondo l’Ucraina, sono “occupati” illegalmente dalla Russia, la quale però lo nega.

Ad ottobre scorso, per la prima volta, l’Ucraina si è mossa utilizzando un drone di fabbricazione turca per colpire proprio una posizione dei separatisti filo-russi. Questo per la Russia è stato inaccettabile, è stata considerata a tutti gli effetti una provocazione.

La Russia ha anche decine di migliaia di forze nella sua massiccia base navale in Crimea, il territorio ucraino che ha annesso nel 2014. La penisola di Crimea, che si trova a sud del resto dell’Ucraina, è ora collegata da un ponte stradale alla terraferma Russia.

Quando sono nate le tensioni tra Ucraina e Russia?

Le tensioni tra Ucraina e Russia, entrambi ex stati sovietici, sono iniziate ad aumentare alla fine del 2013 a causa di un importante accordo politico e commerciale con l’Unione Europea che si sperava l’Ucraina portasse a termine. Il presidente di allora, però, il filorusso Viktor Yanukovich decise di sospendere i colloqui con l’Europa, e questa sua decisione sfociò in violente proteste, soprattutto a Kiev. 

Poi, come se non bastasse, nel 2014, precisamente a marzo, la Russia ha deciso di annettere la Crimea, una penisola filo-russa autonoma e che si trova nell’Ucraina meridionale. La giustificazione della Russia? Difendere i propri interessi e quelli dei cittadini di lingua russa che vivono in Crimea

In pochi giorni, migliaia di soldati russi si riversarono in Crimea. In pochi giorni, la Russia completò la sua annessione con un referendum popolare, considerato illegittimo sia dall’Ucraina che dalla maggior parte dei paesi del mondo. 

Poco dopo, i separatisti filo-russi nelle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk dichiararono la loro indipendenza da Kiev, provocando mesi di pesanti combattimenti. Nonostante Kiev e Mosca abbiano firmato un accordo di pace a Minsk nel 2015, mediato da Francia e Germania, ci sono state ripetute violazioni del cessate il fuoco.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, da marzo 2014 si sono verificati più di 3.000 morti civili legati al conflitto nell’Ucraina orientale.

L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno imposto una serie di misure in risposta alle azioni della Russia in Crimea, comprese sanzioni economiche nei confronti di individui, entità e settori specifici dell’economia russa.

Il Cremlino, invece, accusa l’Ucraina di fomentare le tensioni nell’est del Paese e di aver violato l’accordo di Minsk per il cessate il fuoco.

Il Cremlino ha ripetutamente negato che la Russia abbia intenzione di invadere l’Ucraina, insistendo che la Russia non rappresenta una minaccia per nessuno e che il paese che sposta truppe attraverso il proprio territorio non dovrebbe essere motivo di allarme per nessuno. Anche se, inevitabilmente, Mosca vede il crescente sostegno all’Ucraina da parte della NATO – in termini di armi, addestramento e personale – come una minaccia alla propria sicurezza. 

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto accordi legali specifici che escluderebbero qualsiasi ulteriore espansione della NATO verso est verso i confini della Russia, affermando che l’Occidente non è stato all’altezza delle sue precedenti rassicurazioni verbali.

Come andrà a finire? Solo il tempo potrà dirlo.

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