36 ore lavorative settimanali; rivoluzione settimana corta!

La settimana corta lavorativa formata da 35/36 ore lavorative e 4 giorni settimanali lavorativi, porta tantissimi vantaggi. La rivoluzione arriva in Italia!

Prendiamo spunto da una notizia riportata ieri dal Corriere.it L’Economia, per parlare di una rivoluzione in atto anche nel nostro paese, ridurre le ore di un lavoro full time da 40 ore settimanali a 36

La TeamSystem di Pesaro, che ha come core business la digitalizzazione delle imprese, ha deciso di ridurre l’orario di lavoro dei suoi 2.900 dipendenti da 40 ore settimanali a 36, con la medesima retribuzione. 

In questo modo i dipendenti sono liberi dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina. 

Ritorna quindi prepotentemente il motto: «lavorare meno per lavorare tutti». Ma l’Italia è in ritardo da questo punto di vista. In altri paesi, infatti, questa non è un’innovazione, ma un dato di fatto esistente da anni.

La settimana corta di 36 ore lavorative è realtà in tanti paesi europei!

In Francia, per esempio, è dal 1998 che l’orario lavorativo è stato fissato a 35 ore settimanali. Anche in Germania è stata introdotta questa possibilità: i dipendenti possono scegliere l’orario standard o l’orario ridotto. 

In Italia, invece, sono pochissime le aziende che hanno raggiunto questo obbiettivo. L’ultima è proprio TeamSystem. L’amministratore delegato, Federico Leproux, ha dichiarato al Corriere, che ha preso questa decisione per aiutare le risorse umane a trovare il giusto equilibro tra lavoro e vita privata. Ridurre l’orario di lavoro migliora la qualità di vita dei dipendenti. 

La rivoluzione della settimana di 36 ore lavorative non è un obbligo, ma una scelta

La settimana di 36 ore, come spiega il CEO della TeamSystem, non è un’obbligo ma una possibilità di scelta. Il 20% dei dipendenti con una retribuzione più bassa, non vedranno intaccato il loro stipendio. Invece l’80% dei lavoratori subiranno una proporzione riduzione dello stipendio. 

Allo stato attuale delle cose, il 30% dei lavoratori subordinati della TeamSystema ha già scelto la settimana corta di lavoro. 

36 ore di lavoro settimanali e smart working sono collegati!

La TeamSystem sta in realtà portando avanti un progetto di lavoro ibrido, comprendente il lavoro in ufficio, la settimana corta e lo smart working. 

Ai 2.900 dipendenti l’azienda sta lasciando la massima libertà; ogni lavoratore subordinato può scegliere di passare lo 0% di tempo fuori dall’ufficio o l’80% di tempo fuori dall’ufficio. 

Questa libertà lasciata ai dipendenti, permette loro di vivere la loro vita più liberamente e, inoltre, essendo più sereni e felici, diventano più produttivi e difficilmente abbandonerebbero l’azienda. In un campo in cui le competenze di questo tipo (informatiche, digitali, di cyber security) sono difficili da trovare e, spesso, difficili da mantenere, questa politica di approccio verso le risorse umane, si può definire di successo.

TeamSystem è un’azienda sana, con oltre 500 milioni di fatturato all’anno, che può permettersi di retribuire degnamente i suoi dipendenti.  Il CEO afferma: “Siamo pronti a procedere anche con nuove assunzioni anche se, non escludo, che questo modo di lavorare aumenterà la produttività delle nostre risorse“. 

Settimana lavorativa corta: un altro modo per avere maggiore libertà e produrre di più!

Sempre più aziende nel mondo stanno utilizzando la settimana di lavoro corta, con 4 giorni lavorativi e 3 di riposo. Quali sono i pro e i contro della settimana lavorativa corta? La decisione è stata presa già da molte aziende francesi, tedesche, spagnole, islandesi e irlandesi. Vediamo vantaggi e svantaggi di questo nuovo modo di lavorare. 

La settimana lavorativa di 5 giorni, prevede 40 ore settimanali, lavorando al massimo 8 ore al giorno . Eccezionalmente, può essere aumentato a dieci ore se c’è un accordo entro sei mesi. 

La settimana corta lavorativa testata da Microsoft è stata un successo

Nell’estate del 2019, l’azienda ha testato il concetto di settimana corta ed è stata un vero e proprio successo: la produttività è aumentata addirittura del 40%!!

Anche l’azienda berlinese “Bike Citizens” ha adottato la settimana lavorativa corta e il risultato è stato positivissimo. Il principio di base della settimana lavorativa corta è avere 4 giorni lavorativi a settimana e 3 giorni di riposo. 

Anche con la settimana lavorativa corta, però, il diritto alle ferie legali resta di quattro settimane all’anno. 

La settimana lavorativa corta, un successo anche in Islanda!

Dal 2015, l’Islanda sta studiando gli effetti della riduzione dell’orario di lavoro settimanale in un ampio esperimento, sostituendo la settimana lavorativa di 5 giorni, con la settimana corta di 4 giorni lavorativi. 

  • Il risultato di questo esperimento è stato: 
  • Le prestazioni e la produttività sono rimaste costanti con la settimana di 4 giorni;
  • Il numero delle ore di straordinario non è aumentato eccessivamente;
  • Con la settimana corta i dipendenti hanno richiesto meno congedi per malattia in generale;
  • Grazie alla settimana lavorativa corta, i dipendenti sono molto più felici perché hanno più tempo liberi e possono, così trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata e familiare. 

I dipendenti con una giornata più breve non solo sono più motivati, ma hanno anche meno probabilità di assentarsi dal lavoro. Hanno anche meno mal di schiena e problemi cardiaci. Lo dice l’Istituto federale per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Da un lato, ciò è probabilmente dovuto al fatto che hanno più tempo per riprendersi dalla giornata lavorativa. D’altra parte, le persone usano il loro tempo libero aggiuntivo per comportamenti che promuovono la salute.  Questo è il risultato di una meta-analisi dei ricercatori dell’Università di Bielefeld.

Lo sport, a sua volta, avvantaggia la produttività, perché l’esercizio fisico regolare ha un effetto positivo sulle prestazioni cognitive.

Nel complesso, la settimana di 4 giorni lavorativi ha portato risultati ottimali motivo per cui anche l’Islanda sta decidendo di abolire completamente la settimana da 5 giorni lavorativi. 

Anche la Spagna sta facendo il grande passo: 4 giorni lavorativi e 36 ore settimanali

La settimana di 4 giorni e 36 ore lavorative è diventata dunque un argomento di discussione internazionale e ultimamente anche la Spagna sta decidendo di fare il grande passo. Anche in Spagna il progetto della settimana lavorativa corta durerà almeno per un anno, a cominciare dal prossimo autunno.

Circa 6.000 dipendenti di 200 aziende spagnole lavoreranno quindi un giorno in meno a settimana, ma in Spagna si è deciso di mantenere intatta la retribuzione. Grazie alla settimana di 36 ore lavorative, la Spagna aumenterà il numero delle assunzioni: se su cinque dipendenti, tutti e cinque sceglieranno la settimana corta, l’azienda assumerà un altro dipendente a tempo pieno. E questo aumenterà l’occupazione

La settimana lavorativa da 40 ore sta arrivando alla sua fine, il futuro sono le 36 ore settimanali

Otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, è troppo per molti dipendenti, secondo uno studio della Fondazione Bertelsmann. Circa un dipendente su due si sente sovra-caricato e sovraoccupato. 

Secondo questo studio, il 50 per cento degli uomini e il 41 per cento delle donne lavora più di quanto vorrebbe. Nella ricerca questi lavoratori sono chiamati “over-occupati”.

Gli studi dimostrano che molti dipendenti desiderano sempre più tempo libero. In effetti in Europa molte aziende (pochissime in Italia) stanno decidendo per la settimana corta di lavoro, senza tagliare gli stipendi. 

In Germania ci sono già aziende in cui la giornata lavorativa dura sei ore o la settimana lavorativa solo quattro giorni. 

In conclusione abbiamo potuto notare quanti vantaggi porti la settimana lavorativa corta di 36 ore e di 4 giorni lavorativi; l’Italia purtroppo su questo è molto indietro rispetto ad altri paesi europei, ma qualcosa si sta muovendo, grazie ad aziende coraggiose e innovative come TeamSystem. 

Si spera che in futuro sempre più aziende italiane possano seguire questo esempio. 

Redazione Trend-online.com
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