Alitalia: UE autorizza 12,8 milioni. Cifra irrisoria?

L'Unione Europea autorizza 12,8 milioni di euro per aiutare la nota compagnia aerea Alitalia a non cadere nel baratro economico. Più volte Alitalia si è trovata in difficoltà economica, ed è sempre intervenuto lo stato a sovvenzionarne la ripresa. Nel 2021 la situazione è critica: manca liquidità, i dipendenti hanno attraversato lunghi periodi di cassa integrazione e gli stipendi sono arrivati in ritardo anche in questi mesi. Secondo l'UE i 12,8 milioni di euro aiuteranno l'azienda a coprire le perdite di gennaio, ma la ripresa è tutta un'altra storia. La compagnia tornerà a volare con l'arrivo dell'estate? Qui tutte le indiscrezioni.

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Arriva la conferma dall’Unione Europea: l’Italia potrà aiutare Alitalia con 12,8 milioni di euro, cifra che andrà a sanare le perdite economiche della compagnia aerea relativamente all’inizio del 2021. Alitalia, come moltissime altre compagnie aeree, ha subito una pesante crisi economica dallo scoppio della pandemia.

Con limitazioni agli spostamenti e viaggi totalmente bloccati, moltissimi lavoratori di Alitalia si sono trovati in difficoltà, dovuta ai ritardi dei pagamenti degli stipendi e della cassa integrazione. Ora, dall’UE arriva una buona notizia: arriveranno aiuti alla compagnia aerea per 12,8 milioni.

Ma la cifra, a fronte di aiuti più sostanziosi erogati in passato, non sarà irrisoria? Come ci comunica Ansa.it, l’Antitrust UE ha approvato gli aiuti alla compagnia, ma la cifra è davvero esigua:

“Per la Ue la misura è proporzionata, e dopo l'analisi dei danni rotta per rotta ha rilevato che "il risarcimento non va oltre quanto necessario" per compensarli.”

Alitalia e la sorte delle compagnie aeree nel 2021

Alitalia è entrata in una crisi nera, una spirale da cui non è facile vedere l’uscita. Eppure non è l’unica compagnia aerea che sta affrontando le sfide della crisi economica. Dal 2020 abbiamo dovuto dire addio a molte compagnie aeree e avevamo visto molte delle compagnie minori sul territorio chiudere battente.

Come si può immaginare, i trasporti aerei sono prediletti per motivi di lavoro e turismo, ma dal 2020 il turismo si è arrestato completamente, e non ci si muove più come prima per motivi legati al lavoro. Gli aiuti UE arrivano in un momento in cui Alitalia, come tante altre compagnie, ancora non è uscita dalla crisi.

Le sorti dell’azienda sono state motivo di discussione più volte, e il governo italiano già prima della pandemia aveva erogato numerosi sostegni economici per garantirne la sopravvivenza. L'azienda si è trovata in diverse occasioni sotto i riflettori, come un gigante che ha continuamente bisogno di essere trainato dallo stato.

Escludendo l’ultima crisi, legata prevalentemente alle problematiche della pandemia, Alitalia è stata numerose volte soggetta a discese economiche disastrose, a cui solo lo stato ha potuto mettere una toppa. In passato i prestiti ammontavano anche a 400 o 900 milioni, per questo motivo la conferma europea di un sostegno da 12,8 milioni riguarda una cifra del tutto irrisoria rispetto al passato.

Alitalia in vendita? Le diverse ipotesi

Prima che arrivassero le conferme di un nuovo stanziamento da parte dello stato, sono state molte le ipotesi che hanno visto la compagnia aerea al centro delle discussioni. Una tra tutte la possibilità di dividere l’azienda e venderla a pezzi all’estero. Sicuramente una soluzione di questo tipo non è la migliore che la compagnia ufficiale italiana può aspettarsi, ma a mali estremi, l’ipotesi ha rischiato di avverarsi.

La compagnia sicuramente non è stata l’unica a vivere alti e bassi dal 2020, moltissime compagnie si sono dovute fermare in tutto il mondo, in Europa e in Italia. Alcune hanno chiuso battente, altre aspettano periodi migliori.

L’UE garantisce la possibilità di un nuovo sostegno per Alitalia, ma c’è da dire che in Europa non è l’unica compagnia aerea che ha visto periodi neri. Un articolo di Sole24ore.com spiega che anche altre compagnie nazionali hanno dovuto ricevere sovvenzioni statali per poter rimanere in piedi in passato. Un esempio è la Swissair, la compagnia nazionale Svizzera:

“Gli aerei di Swissair rimasero a terra il 2 ottobre 2001, senza carburante. La compagnia non aveva più liquidità. Le banche avevano chiuso i rubinetti. Dopo due giorni ripresero i voli, grazie a un prestito statale di 450 milioni di franchi.”

In un modo o nell’altro, le compagnie ufficiali nazionali si avvalgono, nei periodi più neri, dell’aiuto dello stato per poter rialzare la testa. Alitalia ha ricevuto nell’ultimo aiuto “ponte” ben 900 milioni dallo stato, e l’Unione Europea più volte ha cercato di limitare questa situazione.

L’UE garantisce 12,8 milioni ad Alitalia: basteranno?

L’UE si è mossa per venire incontro alle necessità della compagnia aerea, confermando lo stanziamento statale di 12,8 milioni di euro per sanare le problematiche economiche relative a gennaio 2021. La stima è stata fatta con una valutazione delle rotte cancellate, dei voli sospesi o rinviati.

Eppure il governo avrebbe in mente di stanziare in totale 100 milioni di euro per garantire una ripresa veloce alla compagnia aerea, in concomitanza con le riaperture a le nuove possibilità al turismo. Il turismo, un altro di quei settori pesantemente colpiti dalla crisi, sta per ripartire, con l’arrivo della bella stagione.

E tra ipotesi di green pass europeo e passaporto nazionale italiano, si pensa che presto gli aerei potranno ricominciare a volare quasi ad un ritmo normale.

Il governo Draghi ha più volte spiegato agli italiani di voler mettere al centro il settore turistico, come traino della ripartenza economica del paese. E le misure a sostegno del settore si moltiplicheranno con il nuovo Decreto Sostegni bis. Ma tornando alla nota compagnia aerea, l’UE ha confermato che bastano 12,8 milioni di euro per garantire la copertura del periodo più nero. Ma sarà effettivamente così?

La situazione dei dipendenti Alitalia

Per i dipendenti della compagnia aerea la situazione non è delle più rosee: tra i ritardi nel pagamento degli stipendi e l’applicazione massiccia dello strumento della cassa integrazione, i lavoratori sono stremati. All’azienda mancano liquidi, questo è il motivo dei ritardi del pagamento degli stipendi, che anche per questo mese di sono fatti sentire. Continua il Sole24ore.com:

“Alitalia non pagherà gli stipendi di aprile alla data prevista del 27 aprile. Ci sarà dunque un ritardo anche questo mese, dopo quello di marzo, quando le buste paga sono state saldate dopo più di una settimana dalla data prevista.”

Anche la mensilità di Aprile non è arrivata secondo la data prefissata, e sembra che i 12,8 milioni approvati dall’UE non basteranno a coprire la situazione. Da un lato si spera nei prossimi 100 milioni proposti dall’attuale governo, dall’altro si fa sempre più pressante la necessità di ricominciare a viaggiare. E gli italiani sembrano essere pronti a trascorrere le vacanze nelle mete turistiche preferite.

Alitalia 2021: ricomincerà a volare?

La speranza è quella che si possa ricominciare a viaggiare, e presto. L’UE ha ipotizzato un passaporto verde utile a riprendere gli spostamenti tra stati, ma il governo Draghi ha annunciato di voler anticipare i tempi con un green pass tutto italiano.

E i vertici della compagnia aerea confermano che l’estate 2021 si potrà ricominciare a viaggiare a pieno ritmo, moltissimi aeroporti italiani saranno attivi nell’estate, come spiega Ttgitalia.com:

“Nicola Bonacchi, vice president Italy sales di Alitalia, ufficializza le rotte summer 2021 della compagnia che interesseranno le maggiori capitali europee, New York, i collegamenti con Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria.”

Roma Fiumicino, Milano Linate, Milano Malpensa: i principali aeroporti italiani saranno operativi per garantire la ripresa del turismo, e i cittadini iniziano a prenotare i prossimi viaggi. Secondo l’Europa i 12,8 milioni, erogati in modo diretto all’azienda, serviranno a coprire il periodo di gennaio, in previsione di una ripartenza estiva.

UE e Alitalia: le pressioni dell’Europa

L’Europa sembra voler centellinare i fondi da destinare alla ripresa della nota compagnia aerea italiana, e non è la prima volta che questo accade. In passato l’UE ha esordito con un no secco alle richieste di rifinanziamento dell’azienda, finalizzato ad evitarle il tracollo totale.

La situazione di mancanza di liquidità della compagnia ha preoccupato anche il governo italiano, nonostante i numerosi ristori che sono stati erogati per la ripresa. Non sono mancate le ipotesi di sostituire Alitalia con una nuova compagnia, oppure di dividerla e venderla all’estero.

Il governo ritiene le misure dell’Europa verso la nota compagnia aerea troppo rigide, tant’è che con il prossimo Decreto Sostegni bis, si intravede la possibilità di nuovi fondi, che ammontano a 100 milioni di euro, da destinare interamente ad Alitalia. L’obiettivo è quello di garantire la ripresa dell’azienda, che possa sostentarsi da sola e riprendere con l’estate.

Le pressioni dell’Europa all’opposto, vogliono limitare nuovi sostegni economici alla compagnia aerea, che più volte ha ricevuto in passato il sostegno del governo italiano. L'azienda ha rischiato la bancarotta diverse volte in passato: già dagli anni 2000 la compagnia andava verso il baratro, e la storia dell’azienda ricorda numerosi episodi di sovvenzione statale.

Il più rilevante è stato il prestito-ponte di 900 milioni di euro che il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato nel 2017 per garantire la ripresa. A distanza di pochi anni, complice la pandemia, Alitalia continua ad essere in crisi, e si attendono nuove sovvenzioni.