Ape Sociale 2022 anche per i disoccupati! Novità in arrivo!

L'Ape sociale 2022 prevede diverse novità non solo per i requisiti previdenziali, ma anche in merito alla platea di riferimento, tra cui la categoria dei disoccupati. Quest'ultima avrebbe la possibilità di andare in pensione, ma solo se hanno certi requisiti.

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Ape sociale 2022 anche per i disoccupati!

In generale l'Anticipo Pensionistico Sociale è previsto per le categorie lavorative che hanno già trenta o più anni di contributi versati. 

Pertanto i disoccupati non dovrebbero riceverla. Invece da quest'anno la situazione è cambiata per chi ha perso il lavoro, perché l'INPS ha voluto allargare la platea di riferimento e inserire delle possibilità di accesso anche per chi si trova in stato di disoccupazione.

Con l'imminente riforma delle pensioni l'Istituto e il Governo Draghi stanno cercando di garantire l'uscita a quante più persone possibili, nel limite delle casse previdenziali e della spesa pubblica in generale.

Inoltre, a causa dell'iperinflazione, l'Istituto ha disposto anche per questo mese un ulteriore aumento su tutte le pensioni, anche su quelle anticipate.

Per saperne di più ti suggerisco l'ultimo video di AppLavoro, disponibile su Youtube e sul suo canale.

Va aggiunto che a seguito di un incontro tra le parti sociali, stanno valutando anche di modificare la base di riferimento per l'importo generale dell'assegno minimo, quello appunto su cui viene fatto il calcolo per l'Ape.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo cosa bisogna fare per avere l'anticipo e a quanto ammonta l'assegno.

Ape Sociale 2022: chi ne ha diritto oltre ai disoccupati

Attualmente l'Ape Sociale 2022 è prevista sempre per tutti i lavoratori che raggiungono l'età anagrafica di 63 anni entro il 31 dicembre 2022, e hanno almeno:

  • 30 anni di quota contributiva se lavoratore dipendente (pubblico o privato),
  • 36 anni di quota contributiva se lavoratore di mansioni usuranti.

La definizione di "usurante" riguarda tutte le mansioni che prevedono attività ad alta responsabilità e fisicamente pressanti.

A seguito della riforma delle pensioni, il Governo Draghi, verso fine anno, aveva stabilito l'allargamento della platea di riferimento che può avere diritto all'assegno.

Da quest'anno infatti si potrà avere accesso, sempre con la dovuta quota contributiva, anche se si è:

  • insegnanti di scuola primaria,
  • addetti ai servizi sanitari e sociali,
  • artigiani, operai specializzati agricoltori,
  • operai addetti all'impiantistica generale (energia, vetro, metalli...),
  • addetti alla consegna merci,
  • addetti ai servizi di pulizia,
  • e altri ancora disponibili in questa guida di Pmi.it.

Si precisa che nel caso degli edili e ceramisti l'INPS non richiede 36 anni di contributi, bensì 32 anni.

Sono tutte categorie che potrebbero andare in pensione comunque, ma solo se rientrano nei requisiti di altre opzioni d'uscita, quali:

E queste nel caso in cui si voglia accedere al servizio pubblico. Nel caso di pensioni complementari, bisogna far riferimento alla RITA (acronimo per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).

Ape Sociale 2022 per disoccupati: ecco come funziona

Si può richiedere l'Ape Sociale 2022 anche come disoccupati, ma solo a certe condizioni.

Teoricamente le uscite pensionistiche hanno come principale richiesta la quota contributiva versata, visto che dal 1995 è previsto il metodo contributivo per il calcolo della pensione, oltre che per il versamento.

Se garantisci comunque quella quota contributiva, ti spetta a prescindere. Nel caso in cui hai perso il lavoro e la quota non è stata raggiunta, l'unica possibilità è con la Naspi.

La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego è l'indennità prevista per tutti coloro che hanno perso il loro lavoro come dipendente presso:

  • Pubblica Amministrazione (ma solo se a tempo determinato),
  • consorzi e cooperative sociali di tipo agricolo,
  • personale artistico,
  • operai agricoli a tempo determinato (dal 1 gennaio 2022).

Questo strumento assistenziale ti sarà d'aiuto nel momento in cui vuoi ottenere l'Anticipo Pensionistico, visto che con questa potrai avere comunque il versamento dei contributi.

E solo con questa, perché se tu avessi diritto solo alla DIS-COLL, non avresti la garanzia del versamento contributivo, dato che la normativa non lo prevede.

In pratica il lavoratore dovrà avere subìto un licenziamento, anche collettivo, o anche solo una risoluzione consensuale, ma dovrà a sua volta aver terminato la fruizione della Naspi.

Perché il trattamento assistenziale stesso non può essere erogato in caso di avvicinanza con la pensione, e se il lavoratore ha maturato i requisiti necessari per l'uscita.

Fortunatamente per il 2022 non è più previsto il requisito della conclusione della fruizione della Naspi entro tre mesi prima della pensione.

Di contro potrà accedere alla Naspi se, nei tre anni precedenti, la metà esatta è stata occupata con un lavoro con contratto subordinato.

Ape Sociale 2022: ecco quanti anni di contributi ci vogliono!

Come detto poc'anzi, l'Ape Sociale 2022 prevede due quote contributive a seconda del tipo di lavoro condotto, prma di essere nella categoria dei disoccupati.

  • se si parla di lavori generici, la quota contributiva è di 30 anni, da maturare entro il 63 anni d'età.
  • se si parla di lavori usuranti (come quelli elencati precedentemente), la quota sale a 36 anni.

Va aggiunto che di recente le parti sociali (sindacati, Governo, Ministero del Lavoro...) si sono riunite per garantire un'uscita pensionistica a 64 anni per la quasi totalità delle categorie lavorative. Purtroppo, come vedrai nell'approfondimento, la situazione è tutt'altro che approdata ad un accordo.

Lo stesso Anticipo Pensionistico ha rischiato un mancato rinnovo durante gli ultimi mesi del 2021, e non tanto per la mancanza di fondi, quanto la (tutt'ora mantenuta) incongruenza tra le due quote contributive, distanti l'una dall'altra di sei anni solo per la presenza di una sotto-categoria.

Comunque questa opzione non è permanente: vale solo fino a quando non si ha maturato i requisiti anagrafici della Legge Fornero, come d'obbligo anche con tutte le altre opzioni.

Ape Sociale 2022: ecco quando scade

Ufficialmente la scadenza dell'Ape Sociale 2022 è prevista per il 32 dicembre 2022, come precisa questo articolo di lanazione.it. 

In realtà la presentazione della domanda ha tre scadenze temporali per quest'anno:

  • la prima scadenza è il 31 marzo 2022,
  • la seconda scadenza è il 15 luglio 2022,
  • la terza e ultima è il 30 novembre 2022.

Bisogna aver raggiunto i requisiti chiave entro la fine dell'anno, anche se si fa domanda entro la prima delle tre scadenze.

Il problema di questa uscita pensionistica è che non è strutturale, e quindi auto-rinnovabile secondo i bilanci dell'INPS, ma prorogata ad hoc da ogni Manovra di Bilancio, un po' come come già si fa con Opzioni e Quote pensionistiche.

La scadenza dell'erogazione dell'Ape in favore della pensione di vecchiaia ufficiale scatta invece al raggiungimento della quota anagrafica, attualmente a 67 anni, visto che non c'è stato l'adeguamento ISTAT il 31 dicembre 2021. 

Se ci fosse stato, si avrebbe almeno 70 anni adesso come limite d'accesso.

Ape sociale 2022: a quanto ammonta per i disoccupati?

Per fare domanda per l'Anticipo Pensionistico Sociale si ha tempo fino alla scadenza delle finestre d'accesso disposte in tre date precise durante l'anno.

Se si riesce almeno ad accedere all'ultima, cioè entro il 30 novembre, si avrà modo per quest'anno di percepire l'assegno.

Di norma l'assegno non può equivalere a quello ordinario, pertanto l'importo mensile non può superare i 1.500 euro. Il calcolo è infatti determinato dall'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione, come segnala ticonsiglio.com.

Fino a quando non maturerai gli anni previsti dalla Fornero non potrai avere l'assegno a te spettante, e quindi dovrai accontentarti di una mensilità che potrebbe essere decisamente inferiore alla quota che dovresti avere con tutti gli anni di contributi versati.