Ape Sociale 2022, in arrivo la seconda scadenza! Guida INPS

Ecco chi va in pensione a 63 anni anziché 67 con 28 anni di contributi. APE sociale 2022: come funziona l'anticipo pensionistico da 1.500 euro pro rata.

La pensione Ape sociale 2022, conosciuta in forma molto più popolare come l’anticipo pensionistico erogato mensilmente dall’INPS fino alla pensione di anticipata ordinaria o, ancora, sino al passaggio che porta alla pensione di vecchiaia.

In ogni caso, parliamo di una misura pensionistica potenziata, ma soprattutto prorogata fino al 31 dicembre 2022. Diversi sono gli aspetti importanti da considerate, tra cui le date da annottare sull’agenda, specie per coloro che intendono avvalersi dell’Ape sociale per collocarsi in riposo e godersi l’anticipo pensione. 

Chiariamo il concetto base dell’Ape sociale, non finalizzato al riconoscimento di un trattamento previdenziale ordinario, ma bensì, di un anticipo pensionistico dagli aspetti puramente sociale anche se garantito dallo Stato italiano.

Più considerato come una mano che accompagna il lavoratore alla pensione futura. Ecco, perché, possono aderire all’anticipo pensionistico diverse categorie di lavoro. 

Oltre tutto, parliamo di una misura prorogata per il 2022 con un intervento contenuto nella Legge di Bilancio 2022. Non solo. Il Governo Draghi ha differito la misura per l’anno in corso, rallentandone le condizioni al fine di permettere l’adesione all’Ape sociale a una vasta platea di aventi diritto. Tuttavia, questa tipologia di pensionamento anticipato è condizionata dalla presenza di tre scadenze, di cui la seconda è prossima. 

Un breve guida al pensionamento anticipato Ape sociale 2022. Ti spiegheremo, come funziona e a chi spetta, ma, soprattutto, le date delle scadenze e chi può inviare la doppia richiesta.  

Ape Sociale 2022 in arrivo la seconda scadenza, Guida INPS

Possono aderire al pensionamento anticipato tutti i lavoratori o, quantomeno, tutti coloro che rientrano nelle categorie di lavoro contemplate dalla normativa per l’accesso alla misura Ape sociale.

In ogni caso, è necessario rispettare la base dei criteri fissati per l’accesso alla misura, per cui è necessario il completamento di 30 anni di versamenti contributivi, variabile sino a 32 e 36 anni e, la presenza di un’età anagrafica di 63 anni. Tali requisiti devono risultare maturati entro la fine dell’anno, ovvero il 31 dicembre 2022. 

Occorre, sottolineare, la presenza della richiesta preventiva prima dell’inoltro della vera richiesta dell’anticipo Ape sociale.  

È importante richiedere all’INPS il rilascio del certificato di diritto alla pensione. Un documento in cui l’Istituto verifica la presenza dei requisiti e delle condizioni disposte dalla normativa per l’anticipo pensionistico.

Ecco, perché, esistono tre date in cui poter inoltrare la richiesta tendendo conto un periodo temporale bene delineato. In ogni caso, i lavoratori possono richiedere il diritto alla pensione inoltrando la richiesta all’INPS nelle date fissate entro il 31 marzo 2022, 15 luglio 2022 e, infine, nell’ultima data prevista per il 30 novembre 2022. 

Coloro che hanno già maturato i criteri innanzi descritti, possono presentare sia la richiesta per il diritto alla pensione che la domanda per l’Ape sociale 2022

Ecco la categoria dei lavoratori ammessi al pensionamento Ape sociale 

Esiste una categoria di lavoro che comprende sia i lavoratori impiegati nel comparto pubblico, privato e autonomo e sia quelle registrati presso la gestione separata INPS. 

Le condizioni limitano l’accesso al pensionamento Ape sociale ai lavoratori disoccupati, ai lavoratori che si occupano della cura, sostengo e assistenza del familiare disabile con handicap grave e per i lavoratori con un’invalidità dal 74%.

Al di là dei diversi criteri di accesso alla misura, per queste categorie di lavoro resta invariata la presenza di un montante contributivo di 30 anni di versamenti

Per i lavoratori gravosi sono previste diverse condizioni riferite sia al comparto lavoro che in termini di requisiti contributivi, per cui sono necessari 32 o 36 anni di versamenti.

Se l’attività lavorativa gravosa risulta registrata in sei anni rapportata agli ultimi sette anni di carriera lavorativa o, ancora se registrata nei sette anni rapportata agli ultimi 10. L’elenco delle categorie di lavoro che rientrano in quelle classificate “gravose” è disponibile presso il sito INPS.

È importante sottolineare che per i lavoratori gravosi esiste un criterio di contribuzione che porta a 36 anni di versamenti, oltre all’ingresso delle nuove categorie di lavoro per cui tale soglia scende a 32 anni. In quest’ultimo caso, il riferimento cade, ad esempio sulle aziende edili, ceramiche e così via. 

Perché c’è differenza tra le altre prestazioni previdenziali e la misura Ape sociale?

Tutti i lavoratori che hanno avuto la fortuna di poter andare in pensione con Quota 100 (62 anni e 38 di versamenti), con Opzione donna (58-59 e 35 anni di versamenti). E, ancora, che possono utilizzare la misura Quota 102 (64 anni e 38 di versamenti) ottengono un assegno erogato dall’INPS in forma definitiva. Si tratta del rilascio di una vera prestazione previdenziale. 

La misura Ape sociale non rientra in questo discorso, ma bensì, si accosta più a un contributo erogato mensilmente sino all’atto del trattamento di pensione finale. Per questo motivo, il più delle volte il riferimento cade sulla presenza di un anticipo pensionistico rilasciato per un periodo limitato sino al momento del perfezionamento dei requisiti necessari al trattamento di vecchiaia o anticipato ordinario. 

Un aspetto affrontato in più occasioni anche da OrizzonteScuola.it, per cui è bene comprendere che l’Ape sociale viene rilasciata a 63 anni per poi concludersi all’età di 67 anni, ovvero con l’età pensionabile necessaria alla pensione di vecchiaia o con il perfezionamento della contribuzione necessaria alla pensione anticipata ordinaria (42 – 41 anni e 10 mesi di versamenti).

Quanto paga l’INPS per l’Ape sociale?

Prendendo in esame gli elementi principali che compongono la misura Ape sociale si comprende benissimo che non si tratta di un trattamento pensionistico ordinario. Infatti, l’anticipo pensionistico non prevede il rilascio della tredicesima mensilità.

Non è strettamente connessa alla presenza di ulteriori prestazioni riconosciute dall’INPS in forma aggiuntiva come, ad esempio eventuali maggiorazioni e così via. Oltre tutto, la misura Ape sociale non prevede la presenza di un trattamento reversibile, quindi, nessuna reversibilità della misura stessa in presenza di morte del titolare della prestazione. 

L’INPS eroga 1.500 euro mensili (pro rata), senza tredicesima. 

In linea sommaria, la struttura della misura si accosta a quella prevista per gli scivoli. La differenza sostanziale è data dalla presenza di un ente, ovvero lo Stato e non di un’azienda. 

C’è la possibilità di ottenere uno sconto contributivo?

La categoria di lavoratori gravosi rientra in un contesto in cui sono previsti 32 o 36 anni di versamenti, per cui salvo diversa indicazione di seguito trattata, le infermiere, maestre, operaie che rientrano nella classifica di “lavoro gravoso” escono a 63 anni. 

La normativa prevede una contribuzione ridotta a 30 anni di versamenti per i lavoratori invalidi al 74%. Stesso discorso per i lavoratori caregiver che si occupano da un minimo di sei mesi della cura, assistenza e sostegno del disabile grave convivente. 

In questo pacchetto rientrano anche i lavoratori disoccupati, senza il vincolo legato al termine di tre mesi dalla fruizione dell’indennità di disoccupazione NASpl o di altro sostegno al reddito. 

Lo sconto contributivo menzionato innanzi si riferisce alle lavoratrici madri. Le quali possono avvantaggiarsi di una riduzione applicata al montante contributiva di 1 o 2 anni.

In sostanza, la normativa prevede la possibilità per le lavoratrici di ottenere una riduzione fino a un massimo di due anni sui versamenti applicando l’agevolazione di un anno per ogni figlio, ma entro un massimo di due anni. 

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