Aumenti in busta paga 2021: bisogna creare lavoro!

Gli aumenti in busta paga sono rappresentati soprattutto dall'Assegno Unico Universale e dal Bonus IRPEF che entreranno pienamente in vigore a partire dal 1° luglio 2021. Il vero problema del Governo Draghi, però, dovrebbe essere quello di creare lavoro e il giusto ambito di applicazione professionale per tutti i lavoratori, nessuno escluso.

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Cosa si frappone tra produzione e tasse, impresa e famiglia, consumi e inflazione? Si è cercato di intervenire su tutti gli elementi appena elencati per tanto tempo, aumentando o diminuendo, ma sempre con effetti temporanei, derivanti da frequenti cambi di legislatura e mai veramente efficaci.

Dall'avvento dell'euro, il divario tra reddito e aumento dei prezzi è sempre accresciuto, ma con due crisi economiche e la pandemia, la situazione già abbastanza in bilico, non ha fatto altro che peggiorare:

non c'è stato, in particolare, un giusto adeguamento tra i suddetti, a differenza di altri stati anche europei in cui all'aumento di prezzo è corrisposto un adeguamento dello stipendio della stessa entità. In questo 2021, però, per la prima volta finalmente si è deciso di agire sulla busta paga.

Il reddito infatti costituisce l'unica fonte di entrate, di ricchezza, nonchè di benessere, ormai diventato imprescindibile per l'equilibrio famigliare. Il grave problema è che dietro quello attuale è presente una logica di sostegno e di prestito a fondo perduto, invece, del compenso dignitoso derivante dal proprio lavoro.

In tale scenario, il lavoro a tempo determinato diventa "senso di sopravvivenza" con un orizzonte temporale molto limitato, aprendo le porte ad uno sfruttamento e ad una paga che solo in alcuni casi risulta appena sufficiente per far fronte a primarie necessità come il pagamento delle bollette o dell'affitto.

Ricambio generazionale e aumenti in busta paga già inclusi nella Legge Di Bilancio 2021

Così il Governo Draghi con il contratto di espansione e quello di ricollocazione, cerca di favorire il ricambio generazionale e di allargare il suddetto orizzonte di occupazione giovanile fino all'indeterminato; 

il quale dovrebbe trasformarsi, tramite questi strumenti, da incertezza derivante dal mancato rinnovo di un contratto, ad un'opportunità di formazione lavorativa senza una fine precisa, per investire su un futuro più stabile. Tuttavia questo cambio di direzione è più facile a dirsi che a farsi:

l'imprevedibilità di un coronavirus non ancora scomparso, una copertura vaccinale limitata e anch'essa da rinnovare tutti gli anni lasciano poco margine di manovra, ma visto che almeno per il momento siamo tornati o stiamo tornando a respirare da immunizzati o quasi, anche questo esecutivo deve uscire dalla logica dell'emergenza, non mettendo più al centro il bonus, ma la creazione di nuovo lavoro.

Almeno per il momento, però, non è ancora così. Il suddetto continua ad essere importante come sostegno alle attività economiche più in crisi a causa della pandemia.

Già a partire dalla Legge Di Bilancio del 2021, sono stati previsti aumenti statali nella busta paga di giugno dell'anno di riferimento, interessando principalmente corrieri, autotrasportatori, metalmeccanici, grafici e lavoratori appartenenti alla Pubblica Amministrazione.

Tra gli aumenti in busta paga per il 2021 arriva anche l'Assegno Unico e Universale

Poi verrà presto introdotto l'Assegno Unico e Universale che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021 come misura onnicomprensiva dei precedenti incentivi, a sostegno della famiglia.

Dal 1° luglio 2021, però, lo stesso configura come un assegno ponte fino alla data suddetta, in particolare, per i nuclei con figli, in base al loro numero e all'ISEE con un importo mensile di €167,5 per il primo e il secondo figlio, fino ad un massimo di €335 per le famiglie con due figli e €653 mensili per una famiglia con tre figli.

Queste somme andranno a famiglie con ISEE fino a €7000, mentre assegni inferiori saranno erogati a favore di famiglie con ISEE fino a €50.000. Gli importi base poi si dimezzano a €15000, diminuendo a €30 per ogni figlio per redditi da €40.000 a €50.000.

Per il momento è indirizzato verso una determinata categoria di individui, che comprende disoccupati, professionisti con Partita IVA e incapienti, cioè possessori di un reddito talmente insufficiente da non presentare denuncia dei redditi o, pur presentandola, non beneficiare di detrazioni.

Questo assegno, dunque, è destinato all'incirca a due milioni di famiglie, includendo, oltre ai soggetti suddetti, quelli inattivi e i percettori del Reddito Di Cittadinanza. E' riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza e garantirà il sostentamento dei bambini a carico, fino al compimento del 21° anno di età.

Per presentare la relativa domanda, bisogna andare sul sito dell'INPS nella Sezione Servizi o rivolgersi a CAF e Patronati. Il governo, inoltre, ha deciso di stanziare circa tre miliardi di euro, di cui la metà sarà destinata a nuove famiglie: chi già percepisce un assegno famigliare, lo vedrà aumentare di €37,5 mensili per figlio, in caso di uno o due figli, di €70 per figlio, da tre in su.

L'Ex Bonus Renzi riproposto come Bonus IRPEF tra gli aumenti in busta paga nel 2021

Il beneficio può essere richiesto da cittadini italiani e da chi ha il permesso di soggiorno, o un contratto di lavoro. La misura più significativa, però, sempre a partire dal 1° luglio 2021, è rappresentata dal Bonus IRPEF, una riconversione dell'ex Bonus Renzi:

costituisce per l'esattezza una maggiorazione della busta paga, da €80 a €100, derivante dal taglio del cuneo fiscale ed è indirizzato esclusivamente ai cittadini italiani che hanno un contratto di lavoro dipendente e il cui reddito imponibile complessivo non superi il limite di €40.000, con cadenza mensile.

Esso diventa massimo, pari a €100 nel caso di un reddito imponibile fino a €28.000 e sono previsiti rimborsi IRPEF per i contribuenti che hanno maturato un credito in seguito alla dichiarazione 730 riferita ai redditi del 2020.

"Il Bonus IRPEF 2021 sarà erogato direttamente in busta paga a un totale di 16 milioni di lavoratori: in particolare, chi ha un reddito che non supera i €28.000 all’anno riceverà €100 di credito IRPEF in aggiunta allo stipendio, ogni mese, per tutto il 2021, per un totale di €1.200. Per gli altri lavoratori sarà prevista una detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente, che è compresa: tra i €97 e gli €80 al mese per i redditi che vanno dai €28.001 ai €35.000; e fino ad €80 per i redditi compresi tra €35.001 e €40.000".

La suddetta dichiarazione dei redditi nella versione precompilata consente di calcolare se il contribuente è a debito o a credito IRPEF, sulla base delle detrazioni fiscali e degli oneri deducibili elaborati da parte dell’Agenzia Delle Entrate.

Tutte le indicazioni si trovano nella Circolare per la Liquidazione e il Controllo del Modello 730/2021, nella sezione Redditi Di Lavoro Dipendente E Assimilati (Quadro C), pagine 112-127 di tale documento con tutte le istruzioni per la compilazione:

"I potenziali beneficiari delle agevolazioni sono i contribuenti il cui reddito complessivo è formato: dai redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del TUIR; dai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui all’articolo 50, comma 1, del TUIR, di seguito specificati: compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative (lett. a); le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità (lett. b); somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale (lett. c); redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (lett. c-bis); remunerazioni dei sacerdoti (lett. d); le prestazioni pensionistiche di cui al d.lgs. n. 124 del 1993 comunque erogate (lett. h-bis); compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative (lett. l). Pertanto, ai fini della determinazione dei redditi di lavoro dipendente e assimilati per i quali spetta il Bonus Irpef calcolare : TotaleRedditiLavDip = somma degli importi indicati nella col. 3 dei righi da C1 a C3 di tutti i moduli compilati per i quali nella casella di col. 1 (tipologia reddito) è indicato il valore uguale a 2”;

Altre professioni interessate dagli aumenti in busta paga del 2021

E' dal 2008, inoltre, che un altro settore come l'editoria, fortemente in crisi non viene seriamente considerata per una rivoluzione dal punto di vista occupazionale.

Molto provata dall'avvento dell'innovazione digitale, è stata lasciata al suo destino, come altre attività economiche, che hanno dovuto gestirsi autonomamente o chiudere, per adeguarsi alle nuove norme igienico sanitarie imposte fino ad ora.

Beh, iniziando da questo giugno 2021, anche il rinnovo del CCNL in merito ai Grafici editoria industria è caratterizzato da importanti novità, indirizzate ai professionisti del settore, che prevedono l’erogazione di una mensilità pari a €300:

€200 saranno erogati direttamente nella busta paga di giugno 2021, mentre i restanti €100 saranno riconosciuti come paga del mese di giugno 2022, senza che, però, tali importi influiscano sull'ammontare del TFR, a meno che il lavoratore non risulti assunto prima del 20 gennaio 2021.

In aggiunta ad essi, anche per gli autotrasportatori, corrieri e i metalmeccanici la busta paga aumenterà di €104 applicato a piccole e medie imprese che risultano essere associate alla Unionmeccanica-Confapi, tramite quote ridotte, erogate sempre nel mese di giugno, fino al 2024.

I veri obiettivi che dovrebbero preseguire gli aumenti in busta paga previsti per il 2021

Non solo l'orizzonte temporale contrattuale, dunque, è sotto la lente di ingrandimento del Governo Draghi, ma anche una ridefinizione dei livelli dei Contratti Colletivi Nazionali di Lavoro ad una categoria superiore:

a tale avanzamento di grado corrisponderà un aumento specifico della paga di determinati lavoratori, come, appunto, i metalmeccanici. Il problema dei bonus è, però, che ci sono dei requisiti da soddisfare derivanti dallo Stato, dalle circostanze esterne e poi sono a termine.

Le relative scadenze, nello specifico, sono "pane" per la burocrazia complessa che non smette di tessere con i suoi cavilli in tutti i campi, favorita paradossalmente dalla tecnologia:

essa permettendo di avere tutto a portata di click, ha dato il via, nella realtà quotidiana attuale, ad un gigantesco "Ufficio Complicazioni Affari Semplici" a discapito della comunicazione interpersonale, sempre meno ascoltata e assimilata: 

ciò impedisce di far fruttare l'apporto attivo di gni cittadino italiano, comune ma di valore, rischiando di vanificare la sua concentrazione e disponibilità di adattamento in un inutile spreco di tempo prezioso. 

Questo per dire che se la consapevolezza e la competenza è davvero al centro di questo governo, il suo compito dovrebbe essere quello di creare lavoro e il giusto campo di applicazione professionale per tutti i lavoratori e le loro attitudini, non solo quello di preparare "bonus tappabuchi", oltre all'accesso riservato alle alte specializzazioni.

Nessuno dev'essere escluso e ci vorrebbe questo ulteriore rinnovamento della prospettiva perché la transizione ecologica e digitale non si disperda, potendo diventare il vero motore propulsore della crescita nazionale.