Aumenti in busta paga 2021: ecco chi può riceverli!

Gli aumenti in busta paga per il 2021 arrivano questo mese, per molti lavoratori italiani. Si tratta di aumenti dovuti a diverse motivazioni: dai bonus IRPEF agli aumenti previsti per determinati contratti nel caso di settori specifici. Vediamo in questo articolo quali sono tutte le cifre aggiuntive che arriveranno presto sugli stipendi dei lavoratori.

Image

Agosto è un mese importante per gli aumenti in busta paga, secondo le ultime misure a favore dei lavoratori dipendenti. Si tratta di aggiunte al normale salario mensile dei lavoratori dovute a diversi fattori, primo tra tutti l’IRPEF. Si parla di rimborsi IRPEF che stanno arrivando proprio in questo mese a diversi lavoratori italiani, con lo stipendio del mese.

Ma come funzionano questi aumenti in busta paga? A cosa sono dovuti? Si tratta di particolari detrazioni fiscali, come spiega Gazzettadelsud.it che possono comportare per alcuni lavoratori aumenti in busta paga anche di cifre considerevoli:

“Sostanzialmente, la detrazione per il lavoratore dipendente arriverà all'importo di 1880 euro nel caso in cui il reddito complessivo del lavoratore non supererà la soglia degli 8mila euro.”

Indubbiamente nel momento storico attuale, aumenti in busta paga di questo tipo possono andare a vantaggio dell’economia di moltissimi italiani, impegnati a svolgere un lavoro di tipo dipendente. Vediamo in questo articolo a chi arriveranno gli aumenti in busta paga, entro quando e quali sono le prospettive.

Aumenti in busta paga: il bonus IRPEF

Il bonus IRPEF è uno dei motivi per cui ci sono aumenti in busta paga consistenti rispetto alla normale mensilità dello stipendio, durante questo mese, ma non è l’unico. Il bonus in questo caso consiste in un’agevolazione fiscale strettamente correlata al reddito percepito dal lavoratore subordinato.

Il bonus IRPEF consiste in un aumento che viene applicato direttamente in busta paga dal datore di lavoro, che risulta come sostituto di imposta. Si tratta di fatto di un conguaglio sull’IRPEF, ovvero la tassazione prevista per il reddito prodotto dal lavoro di tipo subordinato.

Come spiega Idealista.it in un articolo recente, la busta paga del lavoratore sarà più ricca questo mese, e il lavoratore non deve presentare nessuna domanda di accesso a questo particolare aumento:

“Il bonus irpef 2021 spetta ai lavoratori dipendenti e sarà calcolato in base al numero di giorni di lavoro realmente effettuati durante l'anno. Il lavoratore non dovrà fare una domanda per richiederlo, perché il bonus irpef sarà inserito direttamente in busta paga.”

Non tutti però riceveranno gli stessi aumenti in busta paga, perché il bonus fiscale cambia in base alla situazione specifica del lavoratore: dal reddito prodotto alla quantità di ore lavorate, i criteri per cui vengono stabiliti gli aumenti in busta paga riguardano la situazione reddituale collegata allo svolgimento di un’attività subordinata.

Aumenti in busta paga e contratto lavorativo

Come abbiamo visto, gli aumenti in busta paga non dipendono unicamente da una variabile, ma da più fattori concomitanti che riguardano il lavoro del dipendente. In particolare anche il tipo di contratto lavorativo influenza l’erogazione degli aumenti in busta paga sulla base dell’IRPEF, ovvero l’imposta sui redditi dei lavoratori dipendenti.

Come spiega Tg24.sky.it non tutti i lavoratori potranno ricevere il rimborso completo, ma anche di cifre differenti, in base al reddito complessivo prodotto. Ci sono quindi dei limiti precisi agli aumenti in busta paga in base al tipo di contratto lavorativo in essere, in relazione al reddito percepito:

  • Se il reddito complessivo a tempo indeterminato non supera 8.000 euro annui: bonus fino a 1.880 euro;
  • Se il reddito complessivo a tempo determinato non supera 8.000 euro annui: bonus fino a 1.380 euro;
  • Reddito complessivo tra 8.000 e 28.000 euro annui: bonus di 978 euro;
  • Reddito complessivo superiore a 55.000 euro annui: il bonus si annulla;

In base a queste erogazioni, il bonus scende fino ad arrivare a zero quando aumenta il reddito complessivo percepito dal lavoratore dipendente.

Aumenti in busta paga in automatico: come funziona?

Gli aumenti in busta paga visti fino ad ora si riferiscono ai lavoratori subordinati dipendenti, ovvero a quei lavoratori che svolgono una mansione per conto di un datore di lavoro o di un’azienda. In questo caso va ricordato che è il titolare ad occuparsi degli adempimenti fiscali dei propri dipendenti.

In particolare il datore di lavoro, o titolare, assume il ruolo di sostituto di imposta, ovvero costituisce un tramite tra il lavoratore e il fisco. Solitamente un titolare di azienda si rivolge a sua volta ad un professionista come un commercialista che si occupa di gestire la parte contabile dell’attività e i rapporti con il fisco.

Dato che il lavoratore di lavoro è il sostituto di imposta, il lavoratore dipendente non deve preoccuparsi di gestire gli aspetti che riguardano la propria situazione fiscale, se non per alcuni adempimenti da svolgere una volta o due all’anno, come la dichiarazione dei redditi.

Al di là di questi obblighi, sarà il titolare, come sostituto di imposta, responsabile di gestire i conguagli IRPEF, ovvero il saldo, a credito o debito, delle tasse sulla busta paga del lavoratore dipendente, e procederà in egual modo con tutti i lavoratori assunti regolarmente.

Questo comporta che anche per gli aumenti in busta paga, il lavoratore non deve presentare nessuna domanda o richiesta per la ricezione, perché saranno i datori di lavoro ad occuparsi dell’erogazione del bonus IRPEF direttamente nella busta paga dei propri dipendenti.

Aumenti in busta paga: cosa accade agli autonomi?

Per gli autonomi, che non hanno un sostituto di imposta, le cose sono diverse rispetto ai lavoratori dipendenti. I lavoratori con Partita Iva o che svolgono attività in autonomia possono scegliere se affidarsi a loro volta, allo stesso modo di un titolare di attività, a un professionista esperto nella gestione della contabilità e dei rapporti con il fisco.

Tuttavia non riceveranno aumenti in busta paga, perché di fatto ne sono sprovvisti. Questo però non significa che i lavoratori autonomi non possono ricevere nessun tipo di sostegno economico nello svolgimento del proprio lavoro.

I rapporti con il fisco sono regolamentati dal tipo di Partita Iva e di attività che i soggetti autonomi svolgono, e ognuno può decidere per un regime fiscale in base a ciò che più si addice alla mansione svolta o alla professione specifica.

Una soluzione volta al risparmio è quella di adottare la Partita Iva a regime forfettario, che garantisce un risparmio sia sui contributi che sulle imposte. La Partita Iva a regime forfettario infatti presenta una tassazione al 5% per 5 anni dall’avvio dell’attività, che sale al 15% negli anni successivi.

Si tratta sicuramente di una cifra ridotta rispetto alle Partite Iva a regime fiscale ordinario. Un’altra possibilità di risparmio per le Partite Iva riguarda l’anno bianco contributivo. Per il 2021, per venire incontro alle esigenze economiche degli autonomi colpiti dalla crisi, lo stato ha introdotto per alcuni casi l’esonero completo dal versamento dei contributi necessari a chi lavora in autonomia.

Si tratta di esoneri disponibili sulla base di un’effettiva perdita di fatturato, che si deve attestare intorno al 30% per poter avere accesso alla misura. Si può dire che mentre da un lato vengono previsti aumenti in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti, dall’altro esistono alcune misure vantaggiose anche per i lavoratori autonomi, per cui non è prevista una busta paga con salario mensile.

Aumenti in busta paga per alcuni settori

Oltre agli aumenti in busta paga previsti per il bonus IRPEF, lo stato ha deciso di aumentare il salario anche ai cittadini che svolgono particolari mansioni lavorative. Come spiega Ilroma.net in un articolo recente, si tratta di alcune categorie specifiche, come quella degli autotrasportatori:

“Iniziamo con gli autotrasportatori e i corrieri. Da giugno la loro busta paga aumenta di 104 euro. Un incremento storico e consistente che riguarda oltre 400 mila lavoratori che trasportano i prodotti che acquistiamo online, che vanno sugli scaffali dei negozi, che arrivano a casa nostra.”

Gli aumenti in busta paga in questo caso riguardano la tipologia di contratto, e sono permanenti. I nuovi aumenti sono dovuti principalmente alla peculiarità del lavoro svolto. Gli autotrasportatori hanno lavorato per tutto il periodo conseguente allo scoppio della pandemia, consegnando beni, merci e prodotti alle famiglie italiane anche durante i periodi di lockdown.

Il lavoro di questo settore ha avuto un incremento notevole, anche perché moltissimi italiani hanno scelto di acquistare online, da casa, prodotti da zone anche molto lontane dalla propria città. I corrieri e gli autotrasportatori hanno visto aumentare il proprio lavoro, e lo stato ha corrisposto gli aumenti in busta paga.

Ma il settore dei trasporti non è stato l’unico coinvolto dagli aumenti in busta paga di questi mesi. Anche altre categorie hanno iniziato a beneficiarne dall’estate.

Aumenti in busta paga per i grafici

Anche i metalmeccanici e i grafici hanno visto aumentare la propria busta paga secondo le ultime disposizioni, con l’arrivo dell’estate. Si tratta in entrambi i casi di lavoratori impegnati tutto l’anno. Per i metalmeccanici l’aumento comporta 104 euro aggiuntivi divisi in quattro erogazioni, anche queste direttamente in busta paga.

Per i grafici invece gli aumenti in busta paga riguardano il mese di giugno, dell’anno in corso e del prossimo anno. I grafici hanno ricevuto circa 200 euro aggiuntivi nella busta paga di giugno, e ne riceveranno altri 100 nella busta paga di giugno 2022. Si tratta di aggiunte a chi lavora nel settore almeno da gennaio 2021, erogate anche in questo caso automaticamente dal datore di lavoro. Le somme aggiuntive fanno sempre riferimento ad una cifra lorda, a cui bisogna poi andare ancora a sottrarre le imposte.

Ricordiamo che oltre al settore della logistica, anche quello della grafica e dell’editoria in questo periodo ha visto un aumento del lavoro, che ha coinvolto aziende, lavoratori dipendenti e autonomi del settore.

La grafica per esempio è un ramo essenziale della promozione, tramite aziende e imprese specializzate, e della creazione di pubblicità anche online mirate a promuovere un prodotto presso il pubblico. Questo tipo di impiego è molto richiesto nell'ultimo periodo, grazie anche all'aumento della vendita online tramite e-commerce.