Aumento shock in busta paga: 107 euro in più agli statali!

Le ultime disposizioni del governo in materia Pubblica Amministrazione prevedono un aumento in busta paga di 107 euro, per tutti i lavoratori statali. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha introdotto nuove ipotesi per il settore pubblico, tra cui il rinnovo dei contratti e l'applicazione estesa dello smart working.

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Ci sono grandi novità per i lavoratori del settore pubblico, che riguardano sia i nuovi contratti che gli aumenti in busta paga. Con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, sono al vaglio diverse ipotesi che riguardano proprio gli aumenti in busta paga dei lavoratori del settore pubblico.

La trattativa in corso con i sindacati porterà ad un aumento in busta paga entro quest’anno, alla luce della riforma che anche il settore statale sta attraversando.

Si parla anche di rinnovo dei contratti pubblici per gli statali, rinnovo che coinvolgerebbe anche il settore sanitario. Da un lato continua ad essere forte l’esigenza di riorganizzazione, presso la Pubblica Amministrazione, con un cambiamento necessario che introduce nuove figure, e una crescente applicazione della digitalizzazione.

107 euro in più in busta paga per i dipendenti pubblici

Ci si chiede di quanto aumenterà lo stipendio dei lavoratori statali nel 2021, e le fonti ufficiali parlano di 107 euro al mese in più, secondo il recente Patto del Lavoro siglato dal governo. Il patto per i rinnovi contrattuali stabilisce un aumento per i lavoratori statali, erogato mensilmente in busta paga.

Il nodo centrale per cui la decisione va verso un aumento dello stipendio dei dipendenti pubblici riguarda il criterio di innovazione. Nella situazione attuale, le istituzioni pubbliche necessitano di modernizzare i propri processi, snellire la burocrazia, e applicare nuove conoscenze in ambito tecnologico per venire incontro alle esigenze dei cittadini.

Questo vuol dire per esempio che anche per la Pubblica Amministrazione viene incentivato lo smart working dove è possibile, sia per motivazioni prettamente collegate all’emergenza sanitaria, sia per innovare i sistemi di gestione.

Un aumento in busta paga erogato mensilmente per i lavoratori statali, favorirebbe una riorganizzazione del lavoro, anche alla luce delle nuove necessità digitali crescenti.

Il ruolo dell’ARAN sulla busta paga dei dipendenti statali

Nelle contrattazioni per stabilire la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, e di conseguenza l’aumento di 107 euro in busta paga, ha un ruolo centrale l’ARAN. Per chi non la conoscesse, è l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.

Si occupa, riassumendo, di rappresentare legalmente le pubbliche amministrazioni, rispetto alla contrattazione collettiva nazionale del lavoro. L’ARAN si occupa di assistere alle negoziazioni e di garantire l’uniformità per tutte le Pubbliche Amministrazioni di tutte le modifiche.

Sul sito ufficiale è possibile leggere le ultime notizie sull’avvio della contrattazione per il comparto delle funzioni centrali:

“L'Aran ha convocato le organizzazioni sindacali il 29 aprile 2021 alle ore 15:00 per l'apertura delle trattative del CCNL 2019-2021 del comparto delle Funzioni Centrali.”

Inoltre l’ARAN contiene tutte le comunicazioni, le notizie e le novità che riguardano i dipendenti pubblici anche alla luce della situazione di emergenza pandemia, aggiornandosi periodicamente.

Pubbliche amministrazioni e misure per il contenimento del virus

Come per il settore privato, anche il pubblico è stato sottoposto alle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19, incluse quelle in materia vaccinazioni. Non solo modifiche alla busta paga, ma l’intera PA è coinvolta da un profondo rinnovamento.

L’applicazione dello smart working dove è possibile, vale tanto per le aziende private quanto per il settore pubblico. Il lavoro agile infatti permette ai dipendenti statali di proseguire senza dover necessariamente svolgere l’attività in presenza.

Nel dettaglio, il 23 marzo 2021, sul sito ufficiale del governo venivano chiariti i provvedimenti da adottare nelle pubbliche amministrazioni per limitare la diffusione del Covid-19:

  • Sospensione dei concorsi in presenza: con successive semplificazioni delle procedure per lo svolgimento degli stessi. Decentramento delle sedi di svolgimento dei concorsi e utilizzo della tecnologia digitale;
  • Lavoro agile: applicato soprattutto nei mesi di maggior diffusione del virus, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni per svolgere l’attività lavorativa;
  • Sospensione momentanea di procedimenti amministrativi e disciplinari;
  • Semplificazione dei procedimenti amministrativi avviati in concomitanza dell’emergenza, in particolare quelli legati ai benefici economici;
  • Estensione di permessi, autorizzazioni e concessioni nella loro validità;
  • Estensione della validità di documenti di identità;
  • Facoltà di utilizzare le videoconferenze, per organi ed enti locali e pubblici.

Le misure sono state applicate con delle proroghe, secondo le disposizioni dei decreti legge.

Dipendenti statali e lavoro agile: perché aumento in busta paga

Alla luce di queste misure volte a una maggior flessibilità di lavoro e una organizzazione che prevede l’applicazione delle misure di sicurezza, i dipendenti pubblici hanno lavorato, e ancora tutt’oggi lavorano, con l’ausilio dello smart working. L’aumento in busta paga è visto anche come necessario per l’applicazione e la formazione necessaria sulle nuove tecnologie, indispensabili per svolgere il lavoro da remoto.

Ricordiamo che in linea generale, lo smart working è stato da poco prorogato fino a settembre 2021, in concomitanza con le previste riaperture solo per alcuni settori e con specifici criteri.

Sul lavoro agile per i dipendenti statali, sono stati chiariti i punti di riferimento principali, necessari ad organizzare al meglio le procedure:

  • Almeno il 50% del personale è coinvolto nel lavoro agile giornalmente;
  • Il lavoro agile deve essere applicato a livello di giornata, dove è possibile, anche in percentuale maggiore rispetto al 50%;
  • Il lavoratore in smart working può alternare giornate in presenza e da remoto, secondo le norme di sicurezza;
  • Le PA adeguano i propri sistemi per la valutazione del lavoro alle caratteristiche del lavoro agile;
  • Il lavoro in smart working generalmente non ha vincoli di orario e luogo di lavoro, ma si può organizzare per specifiche fasce orarie per contattabilità. Questo non implica un aumento delle ore di lavoro. Viene comunque garantito il tempo di riposo necessario, con disconnessione dalla tecnologia.
  • Le pubbliche amministrazioni mettono a disposizione dei dipendenti pubblici le tecnologie informatiche necessarie, ma il lavoratore può comunque utilizzare i propri strumenti;
  • La pubblica amministrazione include nello smart working anche i lavoratori disabili o fragili, con una corretta assegnazione delle mansioni;
  • Nella rotazione del personale tra smart working e lavoro in presenza, la pubblica amministrazione si impegna a tenere conto anche della condizione di salute dei famigliari del lavoratore. Questo significa che vengono valutate le particolari necessità che possono emergere con figli minori di 14 anni a carico, e viene anche valutato l’accesso ai mezzi di trasporto per recarsi al lavoro in presenza.
  • La pubblica amministrazione valuta fasce orarie di flessibilità.

Le misure di applicazione del lavoro in smart working sono da considerarsi particolarmente adatte per le zone rosse, e in queste regioni i dipendenti pubblici sono incentivati a lavorare in presenza solo per lo stretto necessario.

Futuri dipendenti statali: nuove misure per i concorsi pubblici

Per la pubblica amministrazione ci sono stati, come abbiamo visto, dei forti rallentamenti dei concorsi pubblici. I test in presenza sono stati valutati come rischiosi, per questo motivo ci sono nuove modalità per lo svolgimento dei concorsi che hanno come obiettivo l’assunzione di nuovi dipendenti statali.

Il governo ha introdotto nuovi concorsi pubblici per dare accesso ai giovani a nuovi posti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, e si parla di almeno 125.000 nuovi posti di lavoro. Dopo un iniziale blocco quasi completo dei concorsi pubblici, il governo Draghi ha introdotto una serie di disposizioni per tenere in sicurezza i test dei concorsi.

Questi possono essere svolti in modo decentrato, per evitare affollamenti non necessari, e in parte è applicata la tecnologia digitale per lo svolgimento delle prove orali da remoto. Sul sito ufficiale del governo, si parla dei nuovi concorsi previsti per il 2021 per le assunzioni statali:

“Per completezza, si segnala che il D.L. 104/2020 proroga dal 30 settembre 2020 al 30 settembre 2021 il termine di validità delle graduatorie approvate negli anni dal 2012 al 2017 limitatamente alle graduatorie comunali del personale scolastico, educativo e ausiliario destinato ai servizi educativi e scolastici gestiti direttamente dai comuni.”

Per tutti i bandi di concorso rivolti ad assunzioni statali, pubblicati da aprile in poi, si prevede il limite di una prova scritta, in presenza, con sedi decentrate, mentre per la parte rimanente del test ci si deve affidare alla tecnologia partecipando da remoto.