Aumento pensioni ogni 3 mesi da gennaio 2023: come funziona e chi ci guadagna

Cambia l'aumento sulle pensioni: da gennaio 2023 il Governo Meloni propone una rivalutazione ogni tre mesi contro l'inflazione. Ecco come funziona e chi ci guadagna.

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Novità sulla rivalutazione delle pensioni: Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha avanzato la proposta di un aumento delle pensioni ogni tre mesi, piuttosto che ogni anno. Il motivo? A causa della crescente inflazione, un meccanismo di rivalutazione trimestrale parrebbe più efficace rispetto alla consueta perequazione annuale.

Si tratta di una sorta di ritorno al passato, prima del 1992, quando veniva applicata la cosiddetta "scala mobile", un meccanismo di ricalcolo e aumento su pensioni e stipendi in relazione all'andamento dei prezzi, per tutelare il potere d'acquisto.

Ecco come funziona la proposta del Governo Meloni sull'aumento delle pensioni ogni tre mesi per contrastare l'inflazione. Chi ci guadagna e chi ci perde, di quanto aumenterebbero gli assegni, e chi sono i fortunati che potrebbero averne diritto.

Aumento pensioni ogni tre mesi da gennaio 2023: la proposta del Governo Meloni

Da gennaio 2023 l'aumento sulle pensioni potrebbe avere cadenza trimestrale anziché annuale per un totale di quattro aumenti all'anno (a precise condizioni). A lanciare la proposta per contrastare l'inflazione è stato il nuovo esecutivo: ma come potrebbe funzionare?

In sostanza, ogni tre mesi l'INPS dovrebbe effettuare il calcolo e la rivalutazione delle pensioni in base all'andamento dei prezzi al consumo definito dall'ISTAT: in questo modo, all'aumentare dei prezzi, aumenterebbe anche pensioni e stipendi per tutelare il potere d'acquisto.

A fornire maggiori dettagli sulla proposta del Governo Meloni è stato Claudio Borghi, consulente economico per la Lega nonché capogruppo in commissione Bilancio al Senato.

In realtà, questa proposta di aumento sulle pensioni ogni tre mesi potrebbe essere applicata anche agli stipendi, ma a una condizione: solo se l'inflazione manterrà livelli elevati anche nel 2023.

La soglia limite che potrebbe far scattare la nuova rivalutazione trimestrale di pensioni e stipendi sarebbe fissata al 10%.

Aumento pensioni ogni tre mesi: come funziona e a chi spetta

Non si tratta di una novità del Governo Meloni: il meccanismo di rivalutazione e aumento delle pensioni in base all'andamento del prezzi al consumo era già previsto in Italia grazie alla "scala mobile", adottata fino al 1992.

Inoltre, anche il Governo guidato da Mario Draghi aveva previsto un anticipo sulla rivalutazione a partire dal mese di ottobre, ovvero un 2% in più sugli assegni pensionistici applicato ogni mese, che sarebbe andato a scalare sulla rivalutazione di inizio anno.

Il meccanismo di rivalutazione ogni tre mesi, come spiegato da Claudio Borghi, scatterebbe soltanto nel momento in cui l'inflazione dovesse raggiungere la soglia limite del 10%.

A godere dell'aumento ogni tre mesi, però, sarebbero esclusivamente le pensioni con importo più basso: d'altronde, anche il Governo Draghi aveva fissato un limite alla perequazione anticipata (assegni inferiori a 2.692 euro lordi).

I beneficiari di questo aumento trimestrale delle pensioni, secondo quanto previsto dalla proposta del Governo meloni, quindi, sarebbero coloro che percepiscono un assegno non superiore a 4 volte il trattamento minimo, ovvero 2.100 euro.

Aumento pensioni ogni tre mesi: come cambiano gli importi degli assegni

Chi ci guadagna e chi ci perde nel caso in cui la proposta di aumento delle pensioni ogni tre mesi dovesse essere attuata?

Occorre considerare che con la perequazione annuale viene percepita all'inizio del nuovo anno, ma gli importi percepiti dai pensionari nel corso dei dodici mesi precedenti - a causa dell'inflazione - hanno già perso potere d'acquisto. La rivalutazione trimestrale, quindi, potrebbe avere dei benefici sugli assegni.

Consideriamo, per esempio, una rivalutazione delle pensioni annuale al 10% su una pensione di 1.000 euro: ne risulta che da gennaio dell'anno successivo si potrà godere di un aumento pari a 100 euro, ovvero 1.100 euro complessivi.

Il calcolo dei nuovi importi degli assegni in base all'andamento dell'inflazione è ipotizzabile in modo molto semplice. Ipotizziamo il seguente valore dell'inflazione:

  • 2% nel primo trimestre;

  • 2,5% nel secondo trimestre;

  • 3% nel terzo trimestre;

  • 2,5% nel quarto trimestre.

I nuovi importi delle pensioni cambierebbero in questo modo:

  • aumento di 20 euro da aprile,

  • aumento di 25 euro da luglio,

  • aumento di 30 euro da ottobre,

  • aumento di 25 euro da gennaio successivo.

Nel complesso, l'assegno ipotizzato da 1.000 euro aumenterebbe di 495 euro complessivi.

Aumento trimestrale delle pensioni: quanto costa?

Un'ultima domanda da porsi in merito alla proposta di aumento trimestrale su pensioni e - forse - anche stipendi riguarda la copertura finanziare: quanto costa allo Stato una simile misura?

Secondo Borghi, la rivalutazione delle pensioni ogni tre mesi in base all'andamento dell'inflazione potrebbe arrivare a costare 1 miliardo di euro, una cifra non semplice da reperire allo stato attuale.