Aumento degli stipendi? Il sì del Ministero del Lavoro!

Aumento degli stipendi? Il Ministero del Lavoro dice sì, ma le aziende dicono no! Quali sono le ragioni? Ecco cosa succederà.

Finalmente arrivano delle notizie incoraggianti per i lavoratori italiani. Infatti, il Ministro Andrea Orlando ha proposto aumenti per gli stipendi dei lavoratori. 

Insomma, quest’idea ha ricevuto il sì del Ministero del Lavoro, ma non possiamo ancora affermare con certezza che sarà una misura definitiva. 

Ma per quale motivo non possiamo essere ancora sicuri dell’applicazione di tale norma? Beh, devi sapere che la misura è stata aspramente criticata

Insomma, si tratta di una proposta che non è piaciuta alle aziende non tanto per lo scopo ultimo, ma per come è stata affrontata dal Ministro. Infatti, è sembrato un vero e proprio ricatto ai danni delle aziende che, come i lavoratori stessi, sono attualmente in una situazione di difficoltà economica. 

Infatti, come possiamo immaginare, la situazione in Italia è tutt’altro che florida, anche a causa della Guerra tra Russia e Ucraina e dei danni provocati in precedenza dal Covid-19

Tuttavia, la proposta è arrivata e molte aziende non se lo sarebbero nemmeno aspettato. 

In molti hanno definito addirittura la proposta di Orlando come un vero e proprio ricatto. Ma come mai? Andiamo a scoprire in cosa consiste e se ci possono essere possibilità per gli aumenti degli stipendi!

Aumentano gli stipendi: la proposta del Ministro Orlando che non piace alle aziende!

Insomma, ci troviamo in una situazione economicamente instabile, anche a causa della Guerra scoppiata tra Russia e Ucraina e per il Covid-19. Tutto questo ha reso la nostra economia poco florida e tutti noi lo sappiamo bene. 

L’intenzione del Ministro Orlando è decisamente nobile, nessuno può negarlo, con lo scopo ultimo di aumentare gli stipendi dei lavoratori che, attualmente, risultano essere in una situazione svantaggiata. 

Tuttavia, come abbiamo sottolineato in precedenza, ciò che è stato ampiamente criticato di questa misura non è il contenuto, ma la modalità in cui è stata proposta. 

Insomma, secondo molte aziende si tratta di un vero e proprio ricatto operato da parte del Governo.

Ma per quale motivo? Andiamo a scoprirlo subito. 

Per come è stata attualmente formulata la proposta del Ministro, tutti gli enti che decideranno di non predisporre l’aumento degli stipendi ai loro dipendenti saranno tagliati fuori dal sistema di aiuti per le imprese. 

E, in un periodo come quello attuale caratterizzato prevalentemente dalla crisi energetica, non possiamo certo dire che tali aiuti non siano indispensabili. 

Dunque, la stessa Confindustria si è schierata apertamente contro la proposta del Ministro Orlando, dicendo che le imprese non possono cedere ai ricatti del Ministro. 

Insomma, tirando le somme di questa prima spiegazione dell’accaduto, possiamo certamente affermare che le ragioni che spingono il Ministro a scegliere di perseguire questa politica sono nobili. Infatti, in questo modo sarebbe possibile aiutare moltissimi lavoratori che, attualmente, sono schiavi dell’inflazione. 

Tuttavia, è stato sbagliato il modo con il quale la misura è stata presentata, rendendola, di fatto, un ricatto vero e proprio per le aziende. 

Ma gli stipendi aumenteranno? Si troverà un punto di incontro? Beh, per scoprirlo continuiamo a leggere questo articolo, lo scopriremo nei prossimi paragrafi!

Aumento degli stipendi? È veramente necessario? Ecco il perché della misura!

Ma per quale motivo il Ministro Orlando ha richiesto l’aumento degli stipendi? 

Una domanda che qualcuno si pone e che, pertanto, ha bisogno di ricevere una risposta quanto più possibile accurata. 

Ebbene, come abbiamo capito la misura in questione vedrebbe la possibilità di ricevere degli aiuti per le imprese, estremamente utili contro i rincari dell’energia ai quali stiamo assistendo.

Tuttavia, secondo quanto è stato prevosto dal Ministro Orlando, per poter beneficiare di questi aiuti sarebbe necessario adeguare e rinnovare i contratti dei lavoratori subordinati. 

Dunque, se vuoi avere gli aiuti, devi aumentare gli stipendi. Dopotutto, non possiamo certo dire che, messa giù in questo modo, non sembri un ricatto. 

Eppure, secondo il Ministro Orlando ci troviamo in una situazione decisamente difficile e quindi bisogna riuscire a giocare tutte le carte che abbiamo a disposizione per risollevare l’economia. 

Insomma, i lavoratori sono stati colpiti duramente sia della pandemia da Covid-19 prima, che ha costretto molti per lunghi periodi nelle loro case in cassa integrazione. Eppure, nonostante lo Stato di Emergenza legato al Coronavirus sia finito, non si ferma la Guerra tra Russia e Ucraina che porta inevitabilmente a gravi conseguenze economiche. 

Insomma, le sanzioni che l’Unione Europea ha applicato a Putin, si ripercuotono direttamente sull’economia del nostro Paese, lasciando molti lavoratori in difficoltà. 

La causa è ovviamente l’inflazione. Eppure, davi sapere che tra i soggetti più colpiti dall’inflazione abbiamo coloro che percepiscono redditi fissi, quindi i lavoratori dipendenti. 

Ecco spiegato velocemente per quale motivo il Ministro Orlando ha proposto un aumento degli stipendi per i lavoratori. Eppure, le aziende sono fermamente contrare alla misura. 

Aumento degli stipendi? Il Ministero del Lavoro dice si, ma le aziende dicono no!

Ebbene, il Ministero del Lavoro ha ovviamente approvato la misura che tratta degli aumenti degli stipendi destinati ai lavoratori subordinati. 

Tuttavia, come abbiamo sottolineato in precedenza, le critiche hanno cominciato a fioccare fin da subito. 

Una persona che si è esposta apertamente è stato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha affermato che “dire aiuti per le imprese con aumento salari è un ricatto”. 

Eppure, Bonomi non ha solo criticato la misura, ma ha anche proposto una contromisura da poter applicare, al fine di pagare di più i lavoratori senza gravare ulteriormente sulle aziende che, in questo momento, non godono certo di una situazione privilegiata. 

Dunque, Bonomi ha proposto una riduzione del cuneo fiscale. Solo in questo modo si rispetterebbe anche l’equità sociale. 

Ma per quale motivo si punta alla riduzione del cuneo fiscale? A detta del presidente di Confindustria, in Italia si aspetta da molto tempo una riforma in tal senso e, pertanto, gli industriali sarebbero disposti a fare dei momentanei sacrifici per ottenere questo. 

Ma se tali riforme non sono state attuate fino ad ora, cosa potrebbe far pensare al presidente di Confindustria che la situazione possa cambiare? Ebbene, devi sapere che Bonomi confida nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mette l’Italia nella condizione di avere le risorse per attuare tale misura. 

Orlando non si ferma: aumentare gli stipendi è necessario! Ora!

Nonostante le numerose critiche che sono giunte a seguito della misura proposta dal ministro Orlando, egli non demorde, ritenendo che l’aumento degli stipendi sia uno dei punti chiave da trattare immediatamente. 

Infatti, nell’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, il Ministro Orlando si è detto fermamente convinto ad aumentare i salari, legando a tale aumento gli aiuti. 

Secondo quanto affermato dal Ministro non si tratta di un ricatto, ma di una proposta di negoziazione, in modo che Governo ed imprese possano trovare un accordo comune. 

Attenzione: devi sapere che la misura è ancora in fase di definizione e, pertanto, potrebbe cambiare. 

Eppure, il Ministro Orlando non sembra recedere nemmeno di qualche passo. La motivazione è molto semplice: se gli stipendi non dovessero aumentare, potremmo registrare un vero e proprio blocco dell’economia, scaturito dal fatto che la domanda interna potrebbe crollare. 

Di conseguenza, urge trovare una soluzione immediata contro il caro vita, allo scopo di far crescere i consumi. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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