Aumento stipendi per la PA: il meglio sempre ai dirigenti!

Aumentano gli stipendi dei dipendenti della PA, ma la fetta più grossa va, come sempre, ai dirigenti! Grandi somme in movimento: eliminati i tetti massimi degli stipendi delle alte cariche e in arrivo tutti gli arretrati degli aumenti del 2019, 2020 e 2021.

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Detta anche PA, è sempre stata parecchio indietro in termini di innovazione tecnologica ma non solo: ecco l'occasione per rinnovarla grazie al nuovo contratto degli statali che deve essere aggiornato.

Infatti, il contratto collettivo nazionale che regola gli stipendi dei dipendenti statali si rinnova ogni tre anni. Il triennio 2019-2021 è ormai già al termine ma ancora non si sono concretizzati gli accordi e i rinnovi. Sicuramente il Covid-19 e la pandemia hanno rallentato il processo ma, finalmente le trattative per il rinnovo del contratto con il governo, portate avanti dall'agenzia di negoziazione della pubblica amministrazione (ARAN), sembrano essere al termine.

Il sindacato ha proposto diverse manovre tra cui, spiega l’ARAN, la previsione e l'introduzione della quarta area, ovvero un area di alta specializzazione, che consentirà di assumere dipendenti di alta professionalità; la disciplina e definizione del lavoro agile, nel rispetto della soddisfazione dei  cittadini e delle imprese; maggiore attenzione alla formazione dei dipendenti fondamentale per supportare la trasformazione digitale; la revisione di alcuni sistemi economici normativi previsti dall'ex CCNL, come il congedo per malattia in caso di malattia grave come patologie diagnosticate.

In termini strettamente economici, però, parliamo di:

  • Generico aumento salariale dei dipendenti per stare al passo con l’inflazione;
  • Nuovo ordinamento professionale con il quale le cosiddette "aree professionali" potrebbero passare da 3 a 4;
  • Nuove progressioni economiche orizzontali o anche detti “scatti stipendiali". 

Qui di seguito una panoramica di quello che dobbiamo aspettarci dal nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione.

Parliamo di molti soldi tra gli aumenti e gli arretrati che lo Stato dovrà corrispondere ai propri dipendenti. Ma non si parla solo di soldi!

Ecco di quanto aumenteranno gli stipendi della PA?

Si parla di un generale aumento degli stipendi che, solitamente, viene sempre previsto dai rinnovi trimestrali soprattutto per normalizzare gli importi rispetto all’aumento inesorabile dell’inflazione. 

A conti fatti, gli stipendi aumenteranno del 4,15% e riguarderanno tutti i dipendenti del settore. Ma vediamo quanto è, nel concreto, questo decisivo 4,15%. 

Ovviamente, dobbiamo considerare la divisione dei settori professionali che costituiscono la pubblica amministrazione, quindi l'aumento di stipendio in ciascun campo è diverso. Spiega forzeitaliane.it:

  • La prima fascia comprende le professionalità degli operatori come messi e uscieri: l’aumento mensile totale sarà di 59,60 euro lordi;
  • La seconda fascia comprende le professionalità degli assistenti: l’aumento mensile totale sarà di 62,00 -79,50 euro lordi;
  • La terza fascia comprende le professionalità dei funzionari: l’aumento mensile tolte sarà poco superiore ai 110,00 euro lordi.

Tenendo conto di una tassazione media del 27% parliamo di circa, rispettivamente: 43,50 euro, 51,50 euro e 80,00 euro netti in più al mese in busta paga!

Nel comparto delle Funzioni Centrali, esistono svariati dipartimenti amministrativi che godranno di questo aumento tabellare degli stipendi che varia tra i 59,60 euro per la carica più bassa fino ai 104,90 euro per la carica più alta.

Quali sono i nuovi criteri per gli scatti stipendiali? Non saranno più automatici!

Nelle intenzioni di ARAN, per questa notizia, non c'è solo un aumento di stipendio, ma anche un nuovo sistema di gestione della carriera e dell’avanzamento di stipendio. Una delle idee candidate è quella di introdurre un'ulteriore fascia, ovvero la quarta, alle tre giù esistenti.

Ma al momento tutto è ancora incerto e in dibattito. Più definito è il discorso sugli aumenti salariali, che andrà a sostituire l’attuale progressione economica orizzontale. Ci sono 3 condizioni per ottenere questi scatti:

  • Valutazione individuale dei dipendenti dai dirigenti: influirà per il 40% sulla decisione di accordare lo scatto;
  • Esperienza professionale: influirà per il 40% sulla decisione di accordare lo scatto;
  • Parametri stabiliti con contrattazione integrativa: influirà per il 20% sulla decisione di accordare lo scatto.

Anche in merito agli scatti stipendiali ci saranno diversi importi a seconda della fascia di appartenenza. Secondo forze italiane nella prima saranno possibili due scatti per un valore totale di 800 euro lordi l’anno; nella seconda saranno possibili cinque scatti per un totale di 5.580 euro lordi l’anno; nella terza saranno possibili cinque scatti per un totale di 10.750 euro lordi l’anno.

Come verranno assegnati gli scatti? Spiega pamagazine.it:

“Come saranno attribuiti questi differenziali stipendiali? Innanzitutto ciascun dipendente non potrà avere più di uno scatto per volta.”

Continua pamagazine.it specificando che la graduatoria degli aventi diritto alla differenza retributiva sarà calcolata in maniera molto semplice, basandosi sulla media aritmetica degli ultimi tre punteggi ottenuti in fase di valutazione. Quindi si andrà a privilegiare il merito rispetto all'anzianità lavorativa. Questo permetterà di garantire un riconoscimento all'impegno indipendentemente dagli anni di lavoro effettuati presso l'ufficio in cui si è assunti. Una logica prevalentemente privatistica che supera una logica prettamente pubblica che ha determinato, negli anni, inefficienze.

Le persone che ricevono una valutazione positiva, tenuto conto di tutte le variabili sopra indicate affidate alla discrezione dei dirigenti, possono anche godere di un maggior aumento di percentuale in base al numero di anni trascorsi dall'ultimo progresso economico. Per cui, l'aumento potrebbe arrivare tutto insieme e non di anno con anno.

Uno degli aspetti positivi della misura è che rimuove il limite massimo del progresso economico. Sostanzialmente, parrebbe che, con il nuovo sistema, gli scatti potranno continuare anche per tutta la vita lavorativa: non ci sarà bisogno di fare concorsi per salire di livello o passare ad altra area per fare progressi.

Aumenti sconcertanti per i dirigenti della PA! Come sempre, le alte cariche hanno la meglio!

Con la modifica della legge di bilancio viene eliminato il tetto massimo per lo stipendio dei funzionari pubblici di 240.000 euro, questo vale anche per i super consulenti della pubblica amministrazione italiana.

Attualmente, il tetto rimane ancora di 240.000 euro, ma è una cosa temporanea e formale, perchè di fatto, questo limite non esiste più. Infatti la nuova legge consentirà di superarlo adeguandolo all'inflazione registrata dall'ISTAT

L'ISTAT determinerà la percentuale di incremento finale con una percentuale che indica l’adeguamento annuo degli stipendi riconosciuti dai dirigenti.

L’aumento, secondo l’ARAN, sarà del 3,78%, ovvero fino a 249.000 euro, ma non immediatamente. Spiega ilgiornale.it:

“Ma non da subito, l'aumento percentuale scatterà infatti dal 2023. E sarà automatico, indipendentemente dai meriti dei dirigenti pubblici, già privilegiati sotto molti aspetti. “

Ci sono circa 300 alti funzionari pubblici in totale che saranno coinvolti tra vertici dell’amministrazione pubblica, dirigenti ministeriali e magistrati. 

Questa manovra era già apparsa nella versione al Consiglio dei ministri a fine ottobre. Si prevedeva la rideterminazione dello stipendio massimo del dipartimento della pubblica amministrazione con decreto del presidente del Consiglio. La clausola poi è scomparsa per ricomparire poco prima della vigilia di Natale.

Tutti gli arretrati degli stipendi della PA! Dal 2019 fino al 2021!

Quanto dobbiamo aspettare per vedere in busta paga i nuovi stipendi aggiornati?

L’ARAN ha inviato i nuovi stipendi tabellari ai sindacati e al governo. Le negoziazioni sono in corso e per qualche settore sono già stati approvati i nuovi valori. 

Il processo di approvazione, purtroppo, non è celere. La durata, infatti, si aggira solitamente intorno ai due mesi ma, visto il buon punto a cui si trova la trattativa, si potrebbe pensare a una conclusione per gennaio 2022 per tutti i settori e dipartimenti della Pubblica Amministrazione. Infatti, attualmente sono stati approvati soltanto quelli delle Funzioni Centrali. 

Siamo già largamente in ritardo, ma visto le tempistiche sopra esposte, gli aumenti potrebbero arrivare già nel secondo mese dell'anno, ovvero in febbraio 2022.

Risulta essere abbastanza chiaro l’enorme ritardo con cui questi aumenti perverranno nelle tasche dei dipendenti pubblici. Il peso di questi arretrati è una batosta sulla spesa pubblica corrente. Ma esattamente a quanto ammonta? Spiega il ilsole24ore.com:

“Il ritardo accumulato negli anni si manifesta ora nella mole degli arretrati in arrivo. Per calcolarli bisogna applicare gli aumenti previsti per ogni anno coperto dal contratto, in una progressione che sale dall’1,3% per il 2019 al 2,01% per il 2020 fino al 3,78% a regime, scontando il piccolo “anticipo” riconosciuto nei periodi scoperti dai rinnovi con l’indennità di «vacanza contrattuale» (in pratica lo 0,3% dello stipendio dalla primavera 2019 e lo 0,5% dal luglio di quell’anno).”

Ecco che ai dipendenti pubblici arriverà, tutto insieme, l’importo non corrisposto dell’aumento dello stipendio nel triennio 2019-2021 che è stato deliberato, o verrà deliberato, in questi giorni.

Si resta in attesa dell'ulteriore rinnovo necessario per il triennio che sta incominciando ora 2022-2024! Quanto dovremo aspettare? Quanti soldi dovranno essere sborsati tutti insieme per gli arretrati? Quanto saranno i nuovi aumenti con i nuovi scatti dell'inflazione rilevata dall'ISTAT?