Stipendi con 500 euro in più nel 2023: quali aumentano con taglio del cuneo fiscale? Le novità

Con la Manovra ci aspetta un nuovo aumento stipendi grazie alle novità sul taglio del cuneo fiscale. A chi aumenta di più la busta paga nel 2023.

Dopo settimane di incertezza sui nuovi importi che sarebbero stati pagati sullo stipendio mensile netto dei lavoratori, finalmente arrivano le novità ufficiali della Manovra finanziaria.

A seguito della nuova Legge di Bilancio 2023, quindi, il Governo Meloni ha approvato un innalzamento, seppur lieve, delle soglie di reddito legate ai lavoratori dipendenti che potranno beneficiare del vantaggio relativo al taglio del cuneo fiscale, riconosciuto direttamente in busta paga.

Dunque, tra le novità che sono state introdotte con la nuova Manovra a cui lavorato l’esecutivo guidato dal premier Giorgia Meloni, non solo l’allargamento della platea di lavoratori che potranno godere del taglio del cuneo fiscale al 3%, ma anche la proroga dell’esonero contributivo del 2% e una tassazione al 5% per i premi di produttività. 

Per comprendere quali stipendi aumentano nel 2023, è necessario andare nel dettaglio e analizzare ciascuna novità nello specifico, al fine di individuare quali sono le categorie di lavoratori dipendenti che potranno ottenere l’aumento della busta paga.

Novità sugli stipendi 2023: arriva l’aumento

Come previsto, a seguito della recente Manovra finanziaria del 2023, ci sarà un aumento dello stipendio per alcune fasce di lavoratori con un contratto di lavoro subordinato.

Per capire gli effetti in busta paga delle novità contenute all’interno del testo della nuova Legge di Bilancio 2023 è necessario chiarire che sono tre le novità che rivoluzioneranno quest’anno lo stipendio dei lavoratori:

  • decontribuzione al 3% per redditi fino a 25.000 euro;

  • decontribuzione al 2% per redditi dai 25.001 euro e 35.000 euro;

  • decontribuzione al 5% per i premi di produttività.

Sulla base di queste nuove indicazioni, aumenta di fatto la platea di lavoratori che potrà godere del taglio del cuneo fiscale in busta paga che determinerà così un lieve aumento dello stipendio mensile.

Quali stipendi aumentano di più nel 2023

Al fine di identificare quali sono gli stipendi che potranno essere interessati effettivamente da un maggiore aumento nel 2023 diventa essenziale chiarire come viene riconosciuta la decontribuzione al 3%.

Abbiamo dato un segnale con il taglio del cuneo fiscale, ma su questo vorrei andare avanti. Il nostro obiettivo di legislatura sono 5 punti di taglio e vedremo se riusciremo a fare questo, qualcosa di più o di meno.

Sono queste le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in merito al lavoro che è stato fatto sull’aumento degli stipendi e sul taglio del cuneo fiscale.

Si tratta, infatti, della detassazione più conveniente per i lavoratori con un contratto subordinato, che di fatto viene intesa come una maggiorazione di un ulteriore 1% rispetto alla proroga del 2% che era stato introdotto dal precedente esecutivo da Draghi lo scorso anno.

Secondo i primi dati pubblicati da parte dell’Istat sembrerebbe che la novità della decontribuzione al 3% andrà a coinvolgere circa 15,4 milioni di lavoratori dipendenti. Di questi, almeno 4 milioni saranno i lavoratori che non supereranno la soglia di reddito dei 7.500 euro.

Si tratta di quei cittadini il cui reddito annuale risulta essere compreso fino alla soglia di 25.000 euro. Questa categoria di lavoratori potrà così godere di una riduzione delle tasse in busta paga pari a un punto percentuale rispetto allo scorso anno e tre punti rispetto all’anno 2021.

Questo fatto si traduce, quindi, in un piccolo aumento degli importi percepiti direttamente sullo stipendio mensile di ciascun lavoratore che rientra nella prima fascia di reddito per il taglio del cuneo fiscale.

Come aumentano gli stipendi nel 2023

A titolo esemplificativo, è possibile evidenziare alcuni esempi tipici che permettono di comprendere al meglio come aumenterà lo stipendio dei lavoratori grazie alla decontribuzione al 3%.

Se si prende in considerazione un lavoratore che gode di una retribuzione lorda annua pari a 10.000 euro, in questo caso l’aumento mensile dello stipendio derivato dalla decontribuzione al 3% sarà pari a meno di 20 euro, per un ammontare complessivo di 231 euro in più in busta paga all’anno.

Nei casi in cui, invece, si parla di un lavoratore che percepisce uno stipendio annuo con importo lordo di 15.000 euro, l’aumento della busta paga mensile diventa più sostanzioso raggiungendo la cifra di quasi 29 euro, per un totale annuo di 346,50 euro.

Tuttavia, a ricevere di più sugli stipendi nel 2023 sono quelle fasce di lavoratori il cui reddito annuale è compreso tra i 20 mila ed i 25 mila.

Ad esempio, se il taglio del cuneo fiscale si riferisce ad un lavoratore con una retribuzione lorda annua di 20.000 euro, l’incremento mensile sullo stipendio sarà pari a 32,92 euro. Complessivamente, tale contribuente potrà ricevere un aumento annuale nello stipendio di 395 euro.

Mentre, nei casi in cui si tratta di un lavoratore con retribuzione lorda annua di 25.000 euro, l’aumento mensile sarà di 41,15 euro. Ciò significa che in totale durante l’anno, il soggetto potrà ricevere un aumento dello stipendio nel 2023 di 493 euro.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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