Aziende migliori al mondo e dove trovarle! Anche in Italia!

Aziende migliori al mondo e dove trovarle. Quali sarebbero le realtà leader nel panorama aziendale del 2021? E perché in questo contesto meritocratico non compaiono società italiane? Queste e molte altre domande meritano risposta. A meritarsi la medaglia d’oro del Great Place to Work è la Dhl Express.

Image

Aziende migliori al mondo e dove trovarle. Quali sarebbero le realtà leader nel panorama aziendale del 2021? E perché in questo contesto meritocratico non compaiono società italiane? Queste e molte altre domande meritano risposta. 

Più di un centinaio di Paesi interessati, un numero che va al di là di 3 milioni di risposte conseguite e 20 milioni di cooperatori rappresentati: tali si presentano le cifre che mettono in risalto il progetto di osservazione attuato da Great Place to Work, impresa specializzata e leader nelle indagini sul clima aziendale, per la messa a punto della graduatoria dei World’s Best Workplaces.

A meritarsi la medaglia d’oro e aggiudicarsi il gradino più altro del podio del Great Place to Work delle migliori aziende del panorama del mondo del lavoro è l’impresa di trasporti Dhl Express. A seguir l’argento spetta a Cisco, information technology, mentre il bronzo al must dell’hotellerie, Hilton

Valerio Villani, in un video caricato sul suo canale YouTube, ci rivela le migliori aziende italiane del 2021:

I meriti di Dhl, Cisco e Hilton

Le maggiori ragioni che hanno permesso a Dhl di rialzarsi dallo spettro della crisi sono diverse. In primis ha giocato una parte fondamentale il ruolo che la società è andato ricoprendo nei tremendi mesi dell’emergenza sanitaria. L’azienda ha dedicato tutta se stessa e investito una incredibile dedizione nel voler appagare le necessità di tutte quelle persone alle quali in quei giorni non era concesso recarsi fuori dalle proprie abitazioni.  

Anche Cisco rientra in un ambito, la tecnologia per intenderci, che dire sia stato fondamentale in questo periodo potrebbe sembrare addirittura riduttivo. Anche Hilton ha saputo difendersi con caparbietà dall’ondata della crisi. 

Medaglia di legno per la farmaceutica AbbVie. Del resto anche la quarta classificata è stata in grado di risalire ben undici posizioni, medesima scalata per Roche che agguanta il decimo posto. In discesa Stryker corporation, che perde dieci posizioni, e Adobe che ne deve cedere otto. 

Si registrano anche nuove entrate. Si pensi a 3M, SC Johnson, la società edile Hilti, American Express, Novartis e Teleperformance

Il segreto del successo delle aziende

Quali sono le chiavi del successo? Dove si gioca il trionfo di un’azienda? Comfort amministrativo, diversità e inclusione, politiche sostenibili, lavoro ibrido, equilibrio tra vita privata e lavoro, intorno a questi fattori ruota la realizzazione di un miglior ambiente di lavoro. 

Appare piuttosto evidente la nitida predominanza di società appartenenti all’hitech e al settore sanitario. Altro dato immediato e di facile riscontro sta nella non presenza di aziende made in Italy.

Sebbene, va detto, come sette delle prime otto abbiano sedi anche nella nostra penisola. Questo è quanto annotato da Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia.

Il gap delle aziende italiane, cosa manca per l’ingresso nel ranking? 

Qualche criterio non torna, verrebbe da dire alle società italiane. La domanda sorge spontanea, quale la ragione dell’assenza delle italiane dal ranking mondiale

L’Italia è riuscita nell’impresa di rientrare nella graduatoria europea, ma per quella globale la strada sembrerebbe ancora in salita. Questo, forse, poiché non si è stati capaci a oggi a dar credito ed espressione alle persone.

Qualche miglioramento si registra. Ma il salto di qualità per i manager passa dalla riuscita nella gestione dei processi di inclusione. Almeno questo è il parere sempre di Zollo.

Great Place to Work ha tracciato la rosa dei World’s Best Workplaces 2021 esaminando ricerche di clima che riproducono i pareri di circa 19,8 milioni di cooperatori sparsi per l’intero pianeta. Al di là di queste disamine, Great Place to Work prende in considerazione anche la grandezza e l’incidere delle pianificazioni aziendali connesse agli ambienti e contesti lavorativi. 

Aziende e contesti lavorativi

Le diverse realtà aziendali sono stimate in base alla loro metodologie e attività volte alla realizzazioni di impeccabili ambienti lavorativi e di quanto queste abbiano una incidenza positiva su individui e collettività, in più nazioni e in tutto il mondo. 

I World’s Best Workplaces hanno rivelato il loro trionfo nella realizzazione di contesti lavorativi straordinari, oltre a dimostrare l’incidenza positiva che hanno fornito alle relative persone e comunità, accedendo alle inerenti graduatorie Best Workplaces nazionali di ogni parte del mondo. 

Per essere prese in considerazione, le società debbono essere presenti quanto meno in cinque classifiche e in una o diverse Regioni geografiche (Asia, Europa, America Latina, Africa, Nord America o Australia) nell’arco di tempo che va dal 2020 fino agli inizi del 2021.

Tali aziende devono contare un minimo di 5.000 cooperatori in tutto il mondo, di questi, una soglia pari al 40% (o per lo meno un numero di 5.000 persone) dovrà situarsi al di fuori del paese del quartier generale.

Aziende e Italia, quali le migliori

Durante l’ultimo anno e mezzo la crisi pandemica ha investito e stravolto le esistenze di tantissimi lavoratori. Qualcuno ha parlato di “effetto dimissioni post pandemia“, poiché sembra che ci siano un numero sempre più elevato di persone che a seguito della tempesta Covid abbia un forte desiderio di dare una svolta alla propria vita, magari abbandonando il proprio impiego e ricominciando a mettersi in gioco in circostanze diverse.  

Sono tramutate le necessità di numerosi professionisti e i costanti e seccanti lockdown hanno poi concesso molto tempo, forse anche troppo, per meditare in vista del cambiamento.  

Non sarà poi così raro sentire di quella persona o di quell’amico che ha deciso di mollare ogni cosa e cambiare persino lavoro. Come non sarà strano imbattersi in un collega che di punto in bianco abbia optato per altri percorsi professionali.

Sarà questa la ragione, in questa congiuntura storica con più vigore,  Forse per questo motivo, in questo periodo più che mai, del perché le informazioni inerenti alle cosiddette aziende “virtuose” attraggono più che mai le attenzioni della maggioranza. 

La persone con ogni probabilità preferiscono orientare i propri interessi altrove, valutando e tenendo conto di come e dove il proprio percorso professionale potrebbe svilupparsi nel migliore dei modi.

Il top delle aziende italiane, ecco dove lavorare: le dieci di Statista

Qualche settimana fa, ad esempio, si è tanto discusso di una statistica portata avanti da Statista, un portale web tedesco qualificato nel raccogliere informazioni e nelle indagini di mercato e di opinione pertinenti il settore economico e quello statale. 

Una delle ultime indagini, nella fattispecie, ha messo al vaglio complessivamente 400 aziende (tra le quali si contano medie imprese, multinazionali ed enti pubblici come ospedali, università e centri di ricerca), riportando impressioni e perplessità dei dipendenti occupati all’interno delle medesime.

Il fine preposto concerneva nella raccolta di un feedback sui contesti lavorativi, gli ambienti professionali e il tasso di appagamento dei dipendenti. A questi ultimi è stato per di più richiesto di rendere un autentico voto alle società per le quali prestavano servizio.

Messe a raccolta tutte le informazioni derivanti, è stata tracciata la graduatoria delle dieci migliori realtà aziendali dove poter attualmente lavorare nel nostro Paese. Alle società è stato conferita un votazione servendosi della tradizionale metodologia della pagella scolastica.

Tutti i dettagli relativi alla classifica sono stati messi a disposizione su “Buone Notizie”, fascicolo in edicola con il Corriere della Sera.

Migliori aziende italiane e dove trovarle

Stando al parere dei lavoratori Ferrero, Barilla, Ferrari sarebbero l’élite delle aziende italiane. Ma non è tutto. 

Tra le realtà aziendali meglio predisposte al lavoro, a forte presenza sul territorio italiano, al decimo posto si piazza (ultimo ma con un eccellente votazione) Decathlon, che si è assicurata un punteggio conclusivo di 8,8. In più si tratta della prima azienda dedita completamente o quasi ad abbigliamento, calzature ed accessori piazzatasi in graduatoria.

Poco più in alto segue, con una votazione di 8,95, la Ferrari, un leader fuori discussione nell’ambito automobilistico e nel settore di costruzione dei mezzi, “industria della difesa ed indotto”.

Per quanto riguarda invece la sfera pubblica, d’altro canto, si conta la presenza del Politecnico di Milano e della Scuola Normale Superiore di Pisa, che si sono assicurate una posizione nel ranking delle più eccellenti aziende dove lavorare nel nostro Paese.

All’interno della categoria IT, ecco che possiamo scorgere due colossi Microsoft e Apple, dove va segnalato che la prima ha sorpassato la seconda. Spostandosi poi nel “girone” dedicato a “Banche, assicurazioni e servizi finanziari” (sebbene sia al quarto posto della classifica generale) domina la Banca d’Italia.

Barilla riesce a guadagnarsi nel suo settore, “prodotti alimentari e bevande”, la terza piazza, finendo di diritto anche nelle migliori dieci della classifica generale.

Tra tutte, in conclusione, si sono guadagnate l’attribuzione di migliori aziende dove lavorare in Italia (stando alle votazioni assegnate dai dipendenti): Ferrero e l’olandese Heineken (assicurandosi un 9 tondo tondo), contando con le sue diramazioni una forte presenza anche sul suolo italiano.

La Ferrero, una delle migliori aziende italiane

Le opportunità lavorative targate Ferrero possono spalancare una porta a tutti coloro che coltivano il sogno di essere ingaggiati da una delle più eccellenti realtà aziendali dove poter lavorare nel nostro Paese. 

Del resto sono tanti e tanti anni che la società amministrata da Giovanni Ferrero, personalità più facoltosa d’Italia stando alle recenti stime Forbes, è in cima alle classifiche nazionali facendosi largo anche in quelle internazionali. 

Anche nel corso di questo 2021, assieme a Barilla, Ferrari e Lavazza, Ferrero ha avuto difatti accesso alla 2021 Global RepTrak 100, la classifica della valutazione aziendale per le aziende capofila su scala globale, piazzandosi 19esima e sistemandosi con questo risultato nella TOP 20, scalando due posizioni rispetto al 2020.