Bonus collaboratori sportivi in arrivo! Tanto atteso ritorno

Bonus collaboratori sportivi, dopo settimane di silenzio filtra finalmente ottimismo. Facciamo un punto della situazione ad oggi.

La questione è spinosa e il malcontento molto ampio. Il bonus collaboratori sportivi è stato una misura che, nel corso del 2021, ha dato una grande mano ai professionisti dello sport, duramente colpiti, assieme ad altre categorie, a causa della pandemia negli anni 2020 e 2021. Esso si preoccupava di questi professionisti, elargendo un sostegno una tantum per rimborsarli in qualche modo delle perdite economiche subite a causa della pandemia.

Quello relativo al bonus collaboratori sportivi è un fronte caldo, scaldato anche dalle difficoltà, denunciate dai rappresentanti della categoria, nell’incontrare Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport e campionessa di scherma, la quale continua a rifiutare meeting chiarificatori. Trend Online aveva già scritto delle difficoltà nell’iter di questo bonus, in un articolo che faceva il punto sui bonus 2022 e in uno ove si metteva in luce l’agenda Draghi.

Sfortunatamente, ora l’occhio di bue dell’attenzione politica e mediatica è tutta per la partita del Quirinale e ciò, inevitabilmente, porta in secondo piano tutti gli altri temi. Vediamo, ad ogni modo, a che punto siamo con il bonus collaboratori sportivi e quali siano le ultime novità riguardo a esso.

Il bonus collaboratori sportivi

Chiariamo innanzitutto di cosa stiamo parlando. Che cos’è il bonus collaboratori sportivi? Si tratta di una misura introdotta dal governo nell’insieme delle decisioni prese per dare sostegno al Paese gravemente segnato dalla crisi economica che ha seguito, inevitabilmente, l’esplosione e la diffusione, a livello globale, della pandemia di coronavirus.

Il bonus collaboratori sportivi è meno noto ai più rispetto agli altri provvedimenti presi dal Governo, poiché è dedicato a una sola categoria di lavoratori. Essi, però, sono tra i professionisti che maggiormente hanno sofferto il lungo calvario dovuto alla pandemia, con oltre 190mila addetti del settore che sono stati aiutati economicamente dallo Stato, tramite la società Sport e Salute, come rimborso per le difficoltà affrontate nel 2020.

Nel corso della fine del 2020 e del 2021, in un arco temporale di circa 9 mesi, la società indicata ha gestito il pagamento di oltre mezzo miliardo di euro per sostenere il settore, in una mossa che pareva avere sortito al meglio l’effetto sperato, in quanto nell’autunno 2020, oltre l’85% delle attività sportive aveva riaperto, nei mesi di settembre e ottobre. Poi, però, arrivò un nuovo duro colpo: le chiusure di fine 2020.

Anche l’inverno scorso è stato un pessimo periodo per lo sport, in quanto tra le cosiddette seconda e terza ondata riaprirono principalmente le attività legate all’agonismo e solo in piccola misura quelle amatoriali. Per lunga parte della stagione fredda 2021, fino all’estate il cui calore ha indebolito il virus, Sport e Salute stima che circa un’attività su due lavorasse ancora a distanza.

Tra le attività che sono state costrette a operare solo online per lunghi mesi, un 10% si è detta incapace di riaprire. La decisione sarebbe dovuta agli elevati costi d’opera, alla fuga degli iscritti e all’insufficienza delle misure statali. Per numerosi operatori dell’attività fisica infatti, il bonus collaboratori sportivi sarebbe una misura troppo debole.

Si attende chiarezza per il bonus collaboratori sportivi

Nel corso del 2021, Sport e Salute ha ridistribuito come bonus collaboratori sportivi un tesoretto di 350 milioni di euro giratole dal governo. Checché se ne dica, tale supporto è stato davvero fondamentale per un settore che era in ginocchio e versa ancora in grandi difficoltà. Pensiamo infatti che questi professionisti si sono visti ridurre a zero i profitti, per lunghi mesi.

L’iter dei pagamenti, ad ogni modo, non è certo filato liscio, come spesso accade quando bisogna sbrigare tante pratiche tutte assieme. Numerosi collaboratori sportivi si lamentano, sui social e con lettere a Sport e Salute, di non aver ancora ricevuto nulla del ristoro che gli spetta. Altri, invece, non hanno ottenuto nulla a causa di errori marchiani, come ad esempio bonifici effettuati su conti sbagliati.

Insomma, la situazione non è delle più rosee ma il bonus è stato elargito nel corso dello scorso anno e Sport e Salute ha affermato che salderà quanto deve. La domanda ora è se anche nel 2022 da poco iniziato sarà previsto un bonus collaboratori sportivi.

Sulle nostre pagine digitali abbiamo già approfondito, qualche giorno fa, come il governo stia lavorando al decreto Sostegni Ter, il provvedimento che conterrà al suo interno tutte le misure lasciate fuori dalla Legge di Bilancio, la cui stesura ha accompagnato gli ultimi giorni del 2021. Nel DL troveranno spazio, a quanto è trapelato, norme per il rinnovo della Cassa Integrazione, ristori per le partite IVA e l’attesa versione 2022 del bonus collaboratori sportivi.

Il decreto è atteso entro il termine di gennaio, elezioni per il Quirinale permettendo, e sono molti i professionisti dello sport che sono in trepidante attesa di un pò di chiarezza per il prossimo futuro.

Gennaio, un mese davvero importante

Il Ristori Ter è stato messo sul tavolo del Consiglio dei Ministri qualche giorno fa, il 20 gennaio. Dunque è proprio in questi giorni che avremo novità e aggiornamenti sulle misure in esso contenute. Se inizialmente vi era stata apprensione per quanto riguarda il bonus collaboratori sportivi, poiché nessun intervistato davanti a Montecitorio parlava mai del bonus, le voci di corridoio degli ultimi giorni hanno corretto il tiro.

Sembrerebbe infatti che, in qualche forma, probabilmente modificata rispetto a quella messa nero su bianco nel decreto Sostegni Bis, il bonus collaboratori sportivi sarebbe pronto a rientrare all’interno dell’ampio spettro di aiuti e ristori che il governo sta mettendo a punto. Non si scrive sembrerebbe per pura scelta stilistica: non abbiamo conferme – o smentite, se per questo – in merito al bonus e, dunque, utilizziamo il condizionale.

Quel che si può dire, comunque, è che filtri un certo ottimismo. A inizio gennaio, il senatore del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Presutto, membro sia della Commissione Bilancio che di quella di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti, aveva allarmato i professionisti dello sport, tramite un post social nel quale aggiornava sui lavori in corso senza menzionare mai il bonus collaboratori sportivi:

“Stiamo lavorando alla proroga della Cassa Integrazione straordinaria per altri tre mesi per tutte le aziende dei settori in crisi, dal turismo, al tessile all’artigianato al calzaturiero, che l’hanno avuta fino al 31 dicembre.”

A queste parole avevano fatto eco quelle di Alessandra Sartore, sottosegretario all’Economia, la quale, pochi giorni dopo, aveva dichiarato ai media che si occupano di politica:

“I ristori andranno ai settori chiusi dai provvedimenti del governo per l’emergenza Covid e a beneficiare degli aiuti, a fondo perduto e a forfait, saranno sale da ballo, discoteche, sport, cinema e più in generale il settore spettacolo, che ha avuto una riduzione significativa di entrate.”

Di nuovo, nessun riferimento allo sport, che non si è trovato in una situazione molto distante da quella dello spettacolo. Negli ultimi giorni, però, la questione relativa al bonus collaboratori sportivi è rientrata nel discorso, tanto che ora ci si aspettano novità, che renderemo note non appena saranno ufficializzate, sperando di riuscire a lenire il malcontento della categoria.

Istituzione del bonus collaboratori sportivi

Il bonus collaboratori sportivi nasce da un’esigenza chiara: tutti i lavoratori nell’ambito sportivo hanno avuto serie difficoltà, e probabilmente le stanno ancora avendo, a causa delle chiusure di piscine, palestre e centri benessere imposta dal governo per combattere la pandemia. È necessario che lo Stato faccia qualcosa per aiutarli.

Da qui lo spunto per dare origine a un provvedimento come il bonus collaboratori sportivi, un aiuto concreto, in denaro, per aiutare tutti gli addetti ai lavori in un periodo così complesso e inaspettato. I destinatari della misura sono addetti tecnici e burocratici, stagisti e sportivi collaboratori.

I requisiti per beneficiare del bonus collaboratori sportivi 2021 erano – probabilmente rimarranno gli stessi anche in un eventuale aggiornamento 2022, dato che i destinatari resteranno gli stessi – un rapporto di collaborazione con CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano); CIP (Comitato Italiano Paralimpico); Federazioni Sportive Nazionali; società o associazioni dilettantistiche iscritte al CONI; enti riconosciuti promotori di sport.

Oltre ad appartenere a uno di questi gruppi, naturalmente, era necessario aver cessato, diminuito o interrotto la collaborazione a causa delle misure per la lotta al coronavirus. Tramite il decreto Sostegni, il governo aveva stabilito tre fasce di rimborso una tantum: maggiore era il reddito del lavoratore, maggiore sarebbe stato il suo rimborso.

Gli aiuti per i settori in crisi e il bonus collaboratori sportivi

Nel vasto panorama di aiuti che il governo ha stanziato e stanzierà per dare una mano, un aiuto concreto, ai tanti connazionali messi in crisi dall’emergenza sanitaria prima ed economica poi dovuta alla pandemia, il bonus collaboratori sportivi si pone dunque come un aiuto provvidenziale per una nicchia – che tanto di nicchia non è – come quella dei professionisti dello sport.

Parliamo di un settore tra quelli maggiormente falcidiati dalle chiusure perché ritenuto non indispensabile per la maggior parte dei suoi affezionati, ovvero tutti coloro i quali non facciano attività motoria per esigenze mediche. Durante la rigida quarantena del 2020, ricorderete, ci fu chiesto di mantenerci in forma a casa o correndo lungo le strade del nostro isolato, per evitare assembramenti nelle strutture.

Per tal motivo, è impensabile che il sostegno venga meno in un momento come questo, nel quale ancora numerose attività del settore sono ai ferri corti, in profonda difficoltà. Il buon senso esige che il bonus collaboratori sportivi sia confermato e replicato anche per l’anno iniziato da poco. Non abbiamo però alcuna garanzia che la decisione che verrà presa sarà di buon senso.

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