Bonus Renzi è sparito dalla busta paga! Ecco il perché!

La tua busta paga è più bassa? Probabilmente è colpa del Bonus Renzi! Infatti, il contributo è sparito a molti italiani! Vieni a scoprire il perché.

La tua busta paga è più bassa? Ti sei accorto che il Bonus Renzi è sparito? Andiamo a capire come mai tutto ciò è accaduto. 

Insomma, che fine ha fatto il Bonus Renzi a cui tutti noi eravamo abituati? 

Sono state numerose le persone che si sono lamentate della grande assenza del Bonus Renzi dallo stipendio. Di conseguenza, è fondamentale capirne le ragioni. 

Iniziamo con il dire che non si tratta di nessun errore, ma di una decisione che è stata presa dal Governo Draghi con la Legge di Bilancio 2022

Stiamo parlando della riforma dell’IRPEF, che ha visto cambiare aliquote e scaglioni relativi a questa tassa. 

Ma in che senso? Beh, devi sapere che dopo le modifiche apportate dal Governo Draghi, la nuova IRPEF si basa su soli quattro scaglioni e non più cinque come era fino allo scorso anno ed ognuno di questi scaglioni ha una sua aliquota corrispondente. 

Ebbene, tale modifica ha avito da subito le prime conseguenze, ossia la modifica delle detrazioni e delle agevolazioni che venivano corrisposte a favore dei lavoratori dipendenti. 

Nella pratica cosa intendiamo? Beh, che il Bonus Renzi di 100 euro è sparito per molte persone. 

Ma quali sono le ragioni? Quali cambiamenti sono stati apportati dal Governo Draghi? E, soprattutto, chi percepisce ancora il Bonus Renzi? Andiamo a rispondere a queste domande. 

Niente più Bonus Renzi? La riforma dell’IRPEF!

Ebbene, come avrai compreso, l’assenza del Bonus Renzi dalle buste paga di numerosi lavoratori è conseguenza diretta della riforma dell’IRPEF voluta dal premier Mario Draghi

Ma come funziona tale riforma e, soprattutto, cos’ha comportato?

Prima di tutto devi sapere che quando parliamo di IRPEF facciamo riferimento all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, ossia la principale imposta che deve essere pagata sui redditi. 

Ebbene, tale tassa è stata rivista dal Governo Draghi ed è cambiata notevolmente per il 2022. Ma per comprendere meglio quali sono state le novità e come hanno avuto effetto anche sull’applicazione o meno del Bonus Renzi, andiamo a scoprire le ultime della riforma. 

Ebbene, a rimanere invariato è il primo scaglione, ossia quello che fa riferimento ai redditi che arrivano fino a 15mila euro. Infatti, in questo caso, l’aliquota corrispondente resta al 23%

A cambiare sono gli scaglioni successivi, a partire dal secondo (redditi compresi tra 15mila e 28mila euro). Infatti, in questo caso, l’aliquota IRPEF si riduce dal 27% al 25% nel 2022

Le novità più corpose riguardano però gli scaglioni successivi. Nel terzo scaglione avevamo lo scorso anno tutti i redditi compresi tra 28mila e 55mila euro con un’aliquota del 38%. Ecco che tale range si riduce e considera solo i redditi tra 28mila e 50mila euro, con un’aliquota del 35% per il 2022

Infine, vengono cancellati il quarto ed il quinto scaglione, ossia quello che comprendeva reddito tra 55mila euro e 75mila e quello che riguardava i redditi superiori a 75mila euro ed, al loro posto, viene introdotto uno scaglione nuovo, che riguarda tutti i redditi sopra i 50mila euro, con un’aliquota IRPEF al 43%. 

Bene, ora che abbiamo compreso di quali scaglioni parliamo oggi e quali sono le principali novità, possiamo tornare al nostro discorso principale, ossia il Bonus Renzi. 

Andiamo a comprendere nel dettaglio per quali motivi è stato abolito dalle buste paghe di molti italiani. 

Dov’è finito il Bonus Renzi? Ecco perché è sparito dalla busta paga di molti italiani!

Quindi, possiamo affermare con certezza che abbiamo compreso quali sono le nuove regole che riguardano l’IRPEF, ad opera della riforma che è entrata in vigore il 1° gennaio. 2022. 

Infatti, tale riforma ha diminuito il numero degli scaglioni (e quindi anche delle aliquote applicabili) ed ha, inevitabilmente, modificato l’assetto delle detrazioni e dei trattamenti integrativi. 

Ma come funzionava il Bonus Renzi fino allo scorso anno? È doveroso comprendere come funzionava l’agevolazione prima della riforma, in modo da comprendere a pieno quali sono stati gli effetti delle novità introdotte. 

Ebbene, fino alla data del 31 dicembre 2021, il Bonus Renzi veniva erogato ai contribuenti con redditi fino a 40mila euro. 

Tuttavia, è bene evidenziare come le modalità di erogazione sono sempre state due differenti. Nel primo caso era previsto un credito in busta paga, ossia i famosi 100 euro aggiunti allo stipendio. Tale possibilità era prevista per tutti coloro che avevano redditi uguali o inferiori a 28mila euro. 

Invece, per coloro che avevano un reddito compreso tra 28mila e 40mila euro, era prevista una detrazione fiscale che diminuiva all’aumentare del reddito. 

Ecco, ad opera della riforma IRPEF, tale detrazione viene abolita, ma cambiano anche le regole per i cittadini che presentano un reddito fino a 28mila euro! 

I beneficiari del Bonus Renzi anche nel 2022! Ecco chi sono!

Ebbene, cosa accade oggi con il Bonus Renzi? Devi sapere che c’è ancora una parte di beneficiari che continua a ricevere il Bonus in questione come sempre, senza nessuna problematica legata all’applicazione della nuova riforma fiscale. 

Tuttavia, se consideriamo che prima erano soggetti a tale benefici tutti coloro che avevano un reddito al di sotto dei 40mila euro, dobbiamo affermare che le differenze oggi sono notevoli. 

Insomma, i 100 euro accreditati direttamente nella busta paga spettano ancora a tutti coloro che si trovano nel primo scaglione IRPEF, ossia coloro che hanno un reddito complessivo fino a 15mila euro. 

Tuttavia, la situazione cambia diametralmente rispetto a quanto eravamo abituati per coloro che hanno un reddito compreso tra 15mila e 28mila euro, quindi che si trovano nel secondo scaglione IRPEF. 

Cosa accade in questo caso? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo. 

Come funziona il Bonus Renzi per i contribuenti del secondo scaglione (15mila-28mila)?

Abbiamo capito che resta invariato il Bonus Renzi per coloro che appartengono al primo scaglione IRPEF. Ma invece, coloro che appartengono al secondo scaglione?

Queste persone, devi ricordare, fino alla riforma dell’IRPEF ricevevano il trattamento integrativo legato al Bonus Renzi direttamente in busta paga. 

E ora cosa cambia? Ebbene, secondo le nuove regole questa categoria di persone riceverà i 100 euro dell’agevolazione solo nel caso in cui la somma delle detrazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 sia di importo superiore all’imposta lorda.

Per capire meglio questo concetto è doveroso anche sottolineare di quali detrazioni stiamo parlando. Infatti, facciamo riferimento ai familiari a carico, i mutui, i redditi da lavoro dipendente, le spese sanitarie, oppure le spese per i lavori in casa. Insomma, per comprendere a cosa facciamo riferimento dobbiamo considerare gli articoli 12 e 13 del TUIR

Attenzione: è bene sottolineare che le persone che si trovano nel secondo scaglione IRPEF in Italia sono la maggioranza della popolazione. 

Bonus Renzi sparito dalla busta paga! Ecco chiarito perché non lo prendi più!

Quindi, come facciamo a capire se abbiamo ancora diritto a ricevere il Bonus Renzi oppure dobbiamo abbandonare solo il pensiero?

Dunque, tutti coloro che si trovano nel secondo scaglione di reddito stabilito dall’IRPEF, possono effettuare il calcolo del bonus che gli spetta, a patto che abbiano sostenuto delle spese di quelle indicate in precedenza. 

Insomma, chi non sostiene nessuna delle spese che sono indicate negli articoli 12 e 13 del TUIR non ha più diritto a ricevere il trattamento economico erogato per mezzo del Bonus Renzi. 

Una strana riforma che ha portato molte persone ad indignarsi, in quanto vengono penalizzate dalla decisione del Governo. 

Insomma, busta paga più leggera e una novità: chi dovrà percepire le somme del Bonus Renzi come detrazione fiscale, dovrà aspettare il conguaglio di luglio 2023. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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