Busta paga 2022: Draghi cambia tutto! Ecco i nuovi importi

La busta paga del 2022 godrà dei cambiamenti introdotti da Draghi per effetto della nuova Irpef, il nuovo bonus Irpef, alcuni aumenti e assegno unico.

La riforma fiscale fortemente voluta da Mario Draghi, presidente del Consiglio dei Ministri, cambia completamente la busta paga. E gli effetti si vedranno già nella busta paga di marzo. Per alcuni addirittura ci sarà un aumento annuale di 1.400 euro.

Ma a cosa è dovuto questo cambiamento? Principalmente le novità della busta paga sono connesse alla riforma dell’Irpef, al cambio del bonus Renzi, alla modifica dell’assegno al nucleo familiare e all’eliminazione della detrazione fiscale per figli a carico.

A marzo, e secondo quanto la stessa Inps ha comunicato, parte anche l’assegno unico universale ai figli, con i primi pagamenti a partire dal 16 marzo, per chi ha inserito la domanda entro il 28 febbraio 2022.

La nuova curva dell’Irpef modulerà la tassazione in base a nuovi scaglioni di reddito e nuove aliquote. Questo comporterà, a parità di base imponibile, un minore prelievo fiscale, ma non per tutti. 

Mentre cambia completamente il bonus Renzi, diventato poi bonus Irpef, che si applicherà solo ai redditi fino a 15.000 euro.

Infine, l’assegno unico universale ai figli, si applicherà anche ai percettori di busta paga, perchè per essi non ci saranno le detrazioni e assegni familiari applicati dal datore di lavoro, ma l’Inps verserà direttamente sul conto corrente il nuovo importo.

Busta paga 2022: aumenti per la pubblica amministrazione

Partiamo da una prima notizia positiva che riguarderà però solo i lavoratori della pubblica amministrazione. Dalla busta paga di marzo, ci sarà l’aumento previsto dal rinnovo  del contratto per il triennio 2019-2021. Il rinnovo è stato sottoscritto dall’ Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni il 5 gennaio 2022 e toccherà tutti i dipendenti della PA.

Nella busta paga di marzo però non solo ci sarà l’aumento che rimarrà poi per tutto il 2022, ma anche gli arretrati. Per alcuni dipendenti della PA inoltre si sommerà un importo di perequazione al fine di ridurre la distanza delle retribuzioni all’interno della stessa pubblica amministrazione. 

Dopo due anni di Covid, il fondo da 430 milioni di euro stanziato dalla legge di bilancio 2020 finalmente viene utilizzato e consentirà ad alcuni dipendenti della PA di ricevere un adeguamento della propria busta paga con effetto retroattivo proprio dal 2020. 

L’aumento annuo della busta paga sarà in medi a di 1.400 euro, oltre alla perequazione. 

Busta paga 2022 PA: gli importi previsti

L’aumento medio della busta paga del 2022 dei dipendenti della pubblica amministrazione si attesta a 1.400 euro oltre agli arretrati pagati una tantum come la perequazione. 

Gli arretrati ammontano a circa 1.800 euro.

Ma l’aumento non è uniforme ma in base all’appartenenza ai diversi uffici, i dipendenti della PA godranno in modo diverse dell’aumento.

Quelli che vedranno crescere di più la busta paga 2022 sono i dipendenti di sei ministeri Salute, Esteri, Istruzione, Università, Lavoro e Politiche agricole. Per i dipendenti con busta paga di questi ministeri l’aumento sarà di 2.449 euro lordi all’anno. La gerarchia all’interno dei ministeri fa si che anche le buste paghe si differenziano. Quindi l’aumento sopra riportato spetterà ai funzionari di terza area. A scendere, la busta paga aumenterà meno: 1.800 euro nell’area seconda e circa 1.500 nella prima area.

Meno soldi come aumento invece spetterà ai dipendenti del ministero dell’economia per i quali l’aumento della busta paga si attesta a 418 euro all’anno per i funzionari più alti. Mentre per i livelli più bassi la busta paga sarà incrementata di appena 244 euro lordi annui. 

Per i dipendenti del ministero dello Sviluppo economico la busta paga aumenterà di 1.890 euro all’anno per la terza fascia, 1.500 euro la seconda area e 1.258 euro lordi per la prima area. 

Busta paga 2022: Draghi cambia il bonus Irpef

La riforma fiscale varata con la legge di bilancio 2022, porta con sé anche una modifica sostanziale del bonus Irpef, che sostituì il bonus Renzi.

Nel 2021, il bonus Irpef divenne strutturale, dopo che per sei mesi (da giugno a dicembre 2020) era stato reso temporaneo. Il bonus Irpef prendeva il posto del bonus Renzi, ma nella sostanza rimaneva identico.

Per i redditi fino a 28.000 euro annui, al netto di deduzioni, si applicava in busta paga un bonus, che di fatto riduceva l’imponibile tassabile e quindi consentiva di recuperare nel pagamento netto. L’importo massimo riconosciuto, anche per i percettori di NASpI, era di 100 euro al mese, per un importo massimo annuo di 1.200 euro, soggetto poi a conguaglio nella dichiarazione dei redditi.

Oltre i 28.000 euro e fino a 40.000 euro l’importo decresceva fino ad azzerarsi.

Nel 2022, con le nuove aliquote Irpef, cambia anche il bonus Irpef che non si applicherà più fino a 40.000 euro, ma si fermerà ai 15.00 euro. Quindi solo i redditi bassi potranno godere del bonus Irpef da 100 euro al mese. Il motivo risiede principalmente nel fatto che per il primo scaglione di reddito imponibile fiscale, ossia fino a 15.000 euro, non cambia l’aliquota fiscale, come in vece cambia sugli scaglioni successivi.

Solo per il 2022 la legge di bilancio ha tuttavia stabilito che il bonus Irpef rimarrà anche per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, a condizione che le diverse detrazioni operate sul reddito, come quelle da lavoro dipendente, carichi di famiglia, detrazioni per spese mediche, detrazioni per interessi passivi sul mutuo, crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, siano complessivamente superiore all’imposta lorda.

Busta paga 2022: Draghi cambia l’Irpef, nuovi importi

La più rilevante modifica che impatterà la busta paga del 2022, e che si vedrà già nel pagamento di marzo, è collegata alla nuova tassazione Irpef.

La legge di bilancio 2022 ha sancito l’ufficialità della riforma fiscale, voluta da Mario Draghi, che interessa anche le aliquote e scaglioni Irpef. Rispetto al 2021, le aliquote passano da cinque a quattro. Cambiano gli scaglioni reddituali, e quindi cambia sostanzialmente la tassazione. 

Le nuove aliquote Irpef 2022 sono

  • per redditi fino a 15.000 euro il 23%;
  • per redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro il 25%;
  • per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro il 35%;
  • per reddito oltre 50.000 euro i 43%.

Rispetto al 2021 salta l’aliquota del 41%, si riducono le aliquote Irpef del secondo e terzo scaglione, si amplia la forbice reddituale del terzo scaglione.

Il primo scaglione rimane inalterato sia in termini di reddito che di aliquota, motivo per cui, il bonus Irpef si applica solo per questa fascia. 

Resta invariata la no tax area per i lavoratori dipendenti a 8.000 euro.Cambia per i pensionati passando da 8.000 a 8.500 euro e per i lavoratori autonomi per i quali si innalza a 5.500 euro.

Busta paga 20222: addio a detrazione figli

Dal marzo 2022 e per tutto l’anno, ma in realtà fino a quando non interverrò una nuova riforma fiscale, in busta paga non ci sarà più la detrazione per figli a carico. Il datore di lavoro non dovrà più operare la detrazione, ma questa è stata inglobata nell’assegno unico universale ai figli che parte proprio dal 16 marzo.

L’Inps pagherà direttamente sul conto corrente del genitore richiedente, oppure sul conto corrente di entrambi se nella domanda è stato richiesto il pagamento al 50%, a partire dal 16 marzo l’importo dall’assegno unico. La cifra varia in base all’ISEE, con l‘importo più alto di 175 euro a figlio per ISEE fino a 15.000 euro. L’importo poi calerà fino ad attestarsi a 40 euro a figlio per ISEE da 50.000 euro in su oppure in assenza di ISEE. 

Quindi da un lato una busta paga più leggera per effetto dell’eliminazione della detrazione fiscale per figli a carico, ma dall’altro un introito sul conto corrente proveniente dall’Inps per effetto dell’assegno unico universale.

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