Busta paga più bassa a gennaio: chi rischia di avere meno soldi sullo stipendio e perché

In attesa della Legge di Bilancio 2023, si rischia di ricevere una busta paga più bassa a gennaio rispetto allo stipendio di dicembre. Ecco perché.

In attesa dell’approvazione definitiva della nuova Legge di Bilancio 2023 a cui ha lavorato duramente nel corso dell’ultimo mese la squadra dell’esecutivo guidata dal premier Giorgia Meloni, ecco che arriva una brutta notizia per i lavoratori.

Non si tratta ancora di una notizia completamente certa, ma l’allarme è ormai scattato e vede centinaia di migliaia di contribuenti preoccupati di ricevere una busta paga ridotta rispetto allo stipendio mensile che hanno ricevuto fino alla fine del mese di dicembre.

In questo caso, il rischio di ricevere una busta paga più bassa a gennaio risulta essere legato all’applicazione del cosiddetto bonus contributi, ovvero dello sgravio contributivo del 2% riconosciuto già dal mese di luglio verso i lavoratori, direttamente applicato in busta paga.

Novità sulla riduzione della busta paga di gennaio

C’è il rischio per moltissimo contribuenti di ricevere meno soldi nella busta paga di gennaio rispetto a quanto sarà pagato sullo stipendio del mese di dicembre 2022.

Non è ancora una notizia ufficiale. Tuttavia, nonostante la conferma dello sgravio contributivo legato alla percentuale del 2% che sarà prorogato anche per tutto l’anno 2023, ancora non ci sono notizie certe in merito a tale applicazione direttamente in busta paga.

Cosa significa per i lavoratori italiani? Che per molti contribuenti, la busta paga di gennaio sarà interessata da una riduzione degli importi rispetto allo stipendio mensile ricevuto per il mese di dicembre, in attesa che avvenga l’aggiornamento ufficiale del sistema di erogazione dello sgravio contributivo.

Il rischio, dunque, sarà quello che per la busta paga di gennaio e (forse) di febbraio, non potrà continuare ad essere applicato il bonus contributivo del 2% così come avvenuto da luglio fino alla fine del 2022.

Questo significa che sulla busta paga tornerà ad essere applicata l’ordinaria aliquota contributiva, pari alle percentuali di:

  • 9,19% per i lavoratori dipendenti del settore privato;

  • 8,80% per i lavoratori dipendenti del settore pubblico.

È chiaro che, senza l’applicazione dello sgravio del 2%, i lavoratori in questione riceveranno un importo netto in busta paga a gennaio decisamente più basso rispetto allo stipendio ricevuto nel mese di dicembre 2022.

Chi rischia di ricevere la busta paga più bassa

A rischiare di essere coinvolti dalla riduzione degli importi in busta paga nel mese di gennaio, facendo un confronto con gli stipendi mensili erogati fino a dicembre 2022, è sicuramente una particolare categoria di lavoratori.

Stiamo parlando dei contribuenti italiani che attualmente hanno un lavoro come dipendenti della pubblica amministrazione e che quindi ricevono una busta paga legata al settore pubblico.

Questo perché nonostante lo sgravio contributivo del 2% sarà prorogato già a partire dal primo gennaio del 2023, attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Manovra finanziaria, bisognerà comunque attendere che l’Istituto INPS fornisca come di consueto le indicazioni ufficiali per la sua applicazione definitiva il busta paga.

Per quanto riguarda l’erogazione del bonus contributivo in busta paga, per i dipendenti con un contratto nel settore pubblico i tempi potrebbero essere ancora più lunghi per poter finalmente vedere l’aggiornamento del sistema di erogazione degli importi dello stipendio.

Busta paga più bassa: la durata da gennaio

Come anticipato, nonostante la bella notizia della proroga dello sgravio contributivo del 2% in busta paga che determinerà un aumento degli importi dello stipendio mensile, bisognerà sicuramente attendere un po’ prima di poterne godere.

L’iter che sarà seguito prima di dover dire addio al rischio di ricevere una busta paga più bassa sia a gennaio 2023 che per i mesi successivi, sarà il seguente:

  • pubblicazione della Manovra finanziaria; 

  • istruzioni operative dell’INPS.

Il primo passo che dovrà essere compiuto da parte del Governo Meloni al fine di impedire che la busta paga sia più bassa non solo per il mese di gennaio ma anche per i mesi successivi, è quello della pubblicazione della Legge di Bilancio 2023.

Una volta che il testo sarà pubblicato, il compito di provvedere quanto prima a fornire tutte le indicazioni di carattere operativo per l’applicazione e il riconoscimento dello sgravio contributivo del 2% verso i lavoratori del settore pubblico e privato, spetterà all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.

Infatti, occorre sottolineare che la recente circolare pubblicata dall’INPS, ovvero il messaggio numero 3499 del 2022, faceva riferimento esclusivamente a quelle buste paga riferite al periodo compreso tra luglio e dicembre 2022, con inclusa anche la tredicesima mensilità.

Verosimilmente, l’Istituto INPS dovrebbe provvedere a pubblicare le indicazioni per il bonus contributi in busta paga entro la seconda metà del mese di gennaio.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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