Busta paga 2022: brutte sorprese sullo stipendio di gennaio!

Arrivano brutte sorprese in busta paga per i lavoratori, già a partire da gennaio 2022: ecco chi perde più soldi sullo stipendio e quali sono i nuovi importi.

Tra i vari effetti conseguenti all’approvazione della nuova riforma fiscale elaborata da parte della squadra dell’esecutivo attualmente guidata dal premier italiano Mario Draghi, vi sono importanti conseguenze sulla busta paga, che sarà purtroppo coinvolta da brutte sorprese per il mese di gennaio!

A questo proposito, le disposizioni contenute all’interno della nuova Manovra finanziaria 2022 entrata in vigore a partire dal primo gennaio 2022 a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2022, portano all’emergere di novità fondamentale per i lavoratori che percepiscono la busta paga. 

In questo contesto, all’interno della recente circolare numero 2 pubblicata in data 13 gennaio 2022, la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha fornito un’interessante panoramica di tutti gli effetti che interesseranno la busta paga a partire dal mese di gennaio del nuovo anno.

Dunque, proprio per questo motivo, all’interno dell’articolo andremo ad approfondire tutto ciò che riguarda lo stipendio, al fine di comprendere quali saranno tutte le novità che coinvolgeranno la busta paga, sia in riferimento alle disposizioni legate alla riforma dell’IRPEF contenuta nella Manovra finanziaria 2022 che quelle legate alle nuove misure a sostegno dei figli attraverso l’assegno unico INPS. 

Tutte le novità dell’ultima ora sulla busta paga 2022

La busta paga rappresenta di fatto uno dei temi maggiormente dibattuti durante la discussione e gli incontri avvenuti durante i mesi precedenti tra la squadra di Governo Draghi ed i sindacati dei lavoratori, in quanto argomento di fondamentale importanza per i cittadini e le famiglie italiane.

A questo proposito, è inevitabile che a partire dal primo mese dell’anno nuovo, dunque già da gennaio 2022, lo stipendio dei lavoratori sarà interessato da cambiamenti sostanziali degli importi. 

Queste novità, in effetti, rimandano da un lato all’approvazione e all’entrata in vigore della recente riforma fiscale che ha portato ad una revisione del sistema di aliquote IRPEF, sulla base delle nuove disposizioni legate alla nuova Legge di Bilancio 2022. 

Tuttavia, un secondo riferimento cui è necessario prendere in considerazione quando si analizzano le novità legate alla busta paga, riguarda l’approvazione e l’imminente entrata in vigore della nuova misura a sostegno dei figli. Stiamo parlando del nuovo assegno unico e universale per tutti i genitori che hanno uno o più figli di età massima di ventuno anni.

Cosa succederà alla busta paga di gennaio 2022?

Come emerge chiaramente già all’interno della circolare del 13 gennaio 2022, numero 2, rilasciata da parte della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, e come anche sottolineato da parte di diversi esperti, purtroppo a partire dal mese di gennaio 2022 ci saranno spiacevoli sorprese sugli stipendi dei lavoratori, in particolare per le buste paga dei lavoratori con contratto di lavoro subordinato. 

Effettivamente, dai primi calcoli, sembrerebbe che 372 mila lavoratori saranno purtroppo inevitabilmente penalizzati dalle novità legate alla busta paga con la revisione delle aliquote IRPEF e le nuove misure a sostegno dei figli. 

Tuttavia, occorre anche sottolineare che i numeri legati agli effetti positivi che coinvolgeranno gli stipendi dei lavoratori lasciano comunque sperare in un esito favorevole di queste novità, evidenziando quasi 28 milioni di contribuenti che potrebbero essere avvantaggiati dalle nuove disposizioni governative. 

Tutte le modifiche in busta paga da gennaio 2022

A partire dal primo gennaio 2022, in effetti, hanno iniziato a prendere avvio tutte le novità e le disposizioni sulla busta paga che fino a quel momento erano state soltanto progettate a livello teorico e normativo da parte del Governo Draghi, contenute nei vari articoli della nuova Manovra finanziaria 2022, concretizzata poi solamente a seguito della pubblicazione della nuova legge numero 234 del 30 dicembre 2021.

A questo proposito, come ripreso anche dalla circolare della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro del 13 gennaio di questo anno, tra le prime novità che avranno inevitabilmente un impatto sull’ammontare complessivo della busta paga vi è tutto ciò che riguarda la nuova riforma degli scaglioni e delle aliquote IRPEF.

Allo stesso tempo, a partire da gennaio 2022, lo stipendio dei lavoratori sarà ulteriormente modificato sulla base dell’applicazione delle nuove modalità e procedure di calcolo legate alle detrazioni da riconoscere nei confronti dei lavoratori dipendenti ma anche dei cittadini che percepiscono l’assegno previdenziale oppure i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente o altri redditi. 

Inoltre, anche l’esonero contributivo parziale che sarà previsto per l’anno 2022 esclusivamente nei confronti di quei lavoratori dipendente che hanno un reddito minore a 35.000 euro e l’abrogazione della detrazione fiscale che veniva riconosciuta nei confronti di specifiche fasce di lavoratori, avranno un impatto sulla busta paga di gennaio 2022.

In ultimo, ulteriori novità della busta paga si riferiscono invece al nuovo trattamento integrativo che viene applicato sui redditi derivanti da lavoro dipendente, ottenendo il riconoscimento di un bonus dal valore di 1.200 euro annui.

Come cambia la busta paga con la revisione del sistema di tassazione Irpef

Secondo quanto disposto all’interno dell’articolo 1, commi 2 e 3 relativi alla Legge di Bilancio 2022, la revisione del sistema di tassazione delle persone fisiche, ovvero dell’Irpef, andrà inevitabilmente a cambiare le caratteristiche di tantissime buste paga dei lavoratori. 

In questo senso, il legislatore è andato di fatto ad intervenire attraverso la riduzione del numero effettivo di aliquote, il quale passa da cinque a quattro, lasciando comunque inalterati i livelli legati all’aliquota minima, attualmente fissata a 23%, e dell’aliquota massima, ovvero del 43%. 

Dunque, prendendo in considerazione i nuovi scaglioni e le nuove aliquote dell’imposta, l’aliquota del secondo scaglione viene ridotta dal 27 al 25 per cento. Mentre, quella del terzo scaglione passa dalla percentuale del 38% a quella del 35 per cento, in cui rientrano i redditi fino a 50.000 euro. Ricapitolando, quindi, il nuovo sistema di aliquote Irpef sarà così basato:

  • reddito imponibile da 0 a 15.000: aliquote al 23%;
  • reddito imponibile da 15.001 a 28.000: aliquote al 25%; 
  • reddito imponibile da 28.001 a 50.000: aliquote al 35%;
  • reddito imponibile da 50.001 in poi: aliquote al 43%.

Il bonus 100€ in busta paga: chi continua ad averlo?

L’articolo 2, comma 3, in riferimento alla legge numero 234 del 2021, è andato a modificare ulteriormente l’articolo 1 del decreto-legge numero 3 del 2020, il quale fa riferimento al trattamento integrativo dei redditi da lavoro dipendente ed assimilati.

A questo proposito, tra le novità più importanti della riforma vi è la riduzione della soglia di reddito che va a costituire il limite massimo per poter ottenere il riconoscimento del bonus da 100 euro erogato direttamente in busta paga per i lavoratori che svolgono un’attività di lavoro dipendente.

In questo senso, quindi, potranno accedere al trattamento integrativo nei casi in cui il reddito complessivo del lavoratore risulta essere compreso tra i 15 mila ed i 28 mila euro, soltanto alcuni cittadini che rientrano in specifici casi particolari. 

Dunque, come ripreso anche all’interno della circolare numero 2 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro del 13 gennaio di questo anno, il bonus Irpef sarà nella maggior parte dei casi sostituito dalle detrazioni fiscali riconosciute direttamente sul reddito da lavoro.

In questo senso, se gli importi legati alle detrazioni spettanti nei confronti del lavoratore risultano essere superiori rispetto all’imposta lorda dovuta, il trattamento integrativo potrà continuare ad essere erogato per un massimo di 1.200 euro all’anno.

Le novità sugli stipendio con il nuovo Assegno Unico INPS

A partire dal primo marzo 2022, entrerà in vigore un’ulteriore e fondamentale novità che andrà anche in questo caso a modificare radicalmente la busta paga di tantissimi lavoratori, in particolare per quei genitori che hanno figli di età fino a ventuno anni, oppure senza limite di età, nei casi di figli con disabilità.

Sulla base delle nuove disposizioni, quindi, l’importo dell’assegno riconosciuto in favore dei lavoratori sarà pari a 175 euro al meglio per ogni figlio minorenne e con ISEE massimo di 15 mila euro. Mentre l’assegno sarà di 50 euro al mese per chi ha ISEE pari oppure maggiore a 40 mila euro.

Invece, per quanto riguarda quei cittadini che hanno un figlio di età tra i 18 ed i 21 anni, l’importo sarà compreso tra gli 85 euro al mese (per chi ha ISEE fino a 15 mila euro) e 25 euro (per chi ha ISEE più alti).

Infine, è necessario sottolineare che a decorrere dal nuovo anno 2022, viene riconosciuta una maggiorazione di tipo forfettario nei confronti di quei genitori che hanno quattro o anche più di quattro figli a proprio carico. In questo senso, la maggiorazione è fissata ad un importo di 100 euro al mese per ciascun nucleo familiare numeroso.

Il nuovo esonero contributi previdenziali per il 2022

In riferimento alle disposizioni inserite all’interno dell’articolo 1, comma 121 relativo alla legge numero 234 del 30 dicembre 2021, è stato introdotto in via del tutto eccezionale per l’anno 2022 un esonero di tipo contributivo parziale in favore dei lavoratori italiani.

A questo proposito, le conseguenze legate al nuovo esonero dei contributi previdenziali va a produrre degli effetti sul cosiddetto cuneo fiscale, in quanto si andrebbe ad applicare all’aliquota dei contributi che sono a carico dei lavoratori dipendenti. In tal senso, si andrebbe così anche a ridurre l’importo che fa riferimento alla ritenuta applicata direttamente nella busta paga, andando ad aumentare la retribuzione netta dovuta.

Tuttavia, occorre precisare che tale esonero legati ai contributi previdenziali andrebbe applicato esclusivamente per il periodo temporale compreso tra il primo gennaio ed il 31 dicembre 2022, solo nei casi in cui la retribuzione imponibile non ecceda l’importo di 2.692 euro al mese, prendendo come riferimento tredici mensilità.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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