Novità busta paga e Assegno unico: 3 cambiamenti da sapere!

A partire dal mese di marzo 2022, le buste paga sono cambiante, in seguito all'introduzione dell'assegno unico e, già da prima, con la riforma Irpef.

Il 2022 ha portato con sé molte novità in ambito fiscale. A cominciare dalla Legge di Bilancio 2022 fino a molti altri provvedimenti che sono stati presi e che il governo sta varando anche nelle ultime settimane, i contribuenti devono fare fronte a non poche novità.

Provvedimenti che hanno portato cambiamenti e novità anche nella busta paga dei lavoratori dipendenti. Nello specifico, ci stiamo riferendo alle novità fiscali e previdenziali che hanno comportato, per molti lavoratori, un cambiamento non indifferente in busta paga. 

Dal mese di marzo 2022, ha fatto il suo debutto in scena il tanto atteso e declamato Assegno Unico e Universale che, oltre a rivoluzionale il panorama degli aiuti alle famiglie, ha inciso profondamente anche nrlla busta paga dei suoi beneficiari

Cosa cambia nella busta paga con l’arrivo dell’Assegno unico e universale 2022? Questa è la domanda alla quale cercheremo di dare una risposta, andando a spiegare quali sono tutti i cambiamenti che hanno investito, a partire dal mese di marzo, le buste paga dei lavoratori che è bene sapere.

Busta paga 2022: ecco le novità! 

A partire dal mese di marzo 2022, la busta paga dei lavoratori dipendenti ha subito qualche cambiamento, conseguente all’entrata in scena dell’Assegno Unico e universale e, dal mese di gennaio, a seguito dell’applicazione dei nuovi scaglioni e aliquote di tassazione Irpef.

Si tratta di novità non da poco conto che hanno destato, sin da subito, dubbi e perplessità. Nel tentativo di fornire tutti i chiarimenti necessari, la Fondazioni Studi Consulenti del Lavoro ha pubblicato non poche guide e approfondimenti.

In particolar modo, l’8 aprile del 2022, la Fondazione ha pubblicato un ulteriore approfondimento, dal titolo “Busta paga prima e dopo l’assegno unico e universale”, nel tentativo di fornire maggiori chiarezze in relazione alla novità in busta paga con l’arrivo dell’Assegno unico 2022.

Ma prima di addentrarci ad analizzare il contenuto dell’approfondimento e le spiegazioni fornite dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, è bene fare un breve quadro di quali sono le novità del 2022 che hanno rivoluzionato la busta paga e che hanno suscitato tante domande e tanti dubbi.

Sostanzialmente, le novità che hanno inficiato nella busta paga sono due: i nuovi scaglioni dell’Irpef e l’Assegno unico e universale 2022 che va a cancellare le detrazioni per i figli fiscalmente a carico e gli Assegni del nucleo familiare – naturalmente, a seconda dei casi, come avremo modo di analizzare.

Busta paga: come cambia da marzo?

Come abbiamo già anticipato, quest’anno le buste paga sono state toccate da un cambiamento molto importante, in relazione non solo all’Assegno unico, che è andato ad inglobare molte delle misure di sostegno alla famiglia, ma anche in base alla riforma dell’Irpef.

Infatti, molte delle voci presenti prima in busta paga sono scomparse come, per esempio, gli assegni familiari e le detrazioni per i figli a carico.

Come si legge sul sito ilsole24ore.com, si tratta di voci, le cui somme:

“[…] prima erano riconosciute o anticipate dal datore di lavoro in busta paga […]”.

L’Assegno Unico 2022 ha assorbito quasi tutti i bonus e le agevolazioni per le famiglie con figli come il Bonus bebè, il premio alla nascita,  e così via.

Ma oltre all’Assegno unico, l’altra modifica alle buste paga viene effettuata dalla riforma dell’Irpef, con l’applicazione delle nuove aliquote e dei nuovi scaglioni che, più avanti, approfondiremo. 

Nono dobbiamo neppure dimenticare che dalla busta paga scompare anche il trattamento integrativo per i redditi superiori a 15.000 euro – tranne che in alcuni casi particolari.

Busta paga e Assegno unico: nuovi importi!

L’obiettivo dell’introduzione dell’Assegno Unico e universale era proprio quello di andare a rivoluzionare il sistema delle misure per le famiglie con figli a carico. Ma la rivoluzione di questa maxi agevolazione, non ha investito soltanto l’ambito degli aiuti familiari, ma anche il contenuto della busta paga.

Quando è avvenuto il cambiamento? Il primo importo dell’Assegno unico è stato erogato il mese di marzo 2022.

Ricordiamo che l’Assegno unico e universale viene corrisposto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. 

Prima di analizzare gli effetti sulla busta paga, con l’introduzione dell’Assegno unico – per le famiglie beneficiarie della misura – andiamo a rinfrescarci la memoria, ricordando quando è stato istituito e quali sono le sue caratteristiche principali.

L’Assegno unico 2022 è stato introdotto con il Decreto legislativo n. 230/2021, in attuazione della Legge n. 46/2021. Chi può beneficiare dell’Assegno unico e unico e universale? La misura spetta alle famiglie con figli fino al compimento del ventunesimo anno di età. Per essere più precisi, sul sito inps.it, si legge:

“L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili”.

Quanto spetta? L’importo varia in base all’indicatore Isee del nucleo familiare – anche se può essere richiesto senza la presentazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. In questo caso, però, viene riconosciuto l’importo minimo base.

Quali documenti servono per richiedere l’Isee? Per saperlo e per approfondire, si consiglia la lettura dell’articolo Come ottenere l’Isee 2022: 6 documenti che devi preparare!, sul sito Trend Online.

Tornando al cambiamento in busta paga, dopo il primo mese con le novità in vigore, è possibile tracciare un’analisi più accurata e tentare di sciogliere tutti i possibili dubbi dei lavoratori dipendenti e dei nuclei familiari beneficiari della misura.

Come viene evidenziato dall’approfondimento pubblicato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, in base ai casi, gli effetti sono diversi. Leggendo il documento, infatti, vengono fatti cinque esempi, ognuno dei quali mostra il vantaggio o lo svantaggio dell’Assegno Unico in busta paga.

Quale sarebbe il problema? Come evidenziato dalla Fondazione studi, l’Isee che, come abbiamo visto, serve a determinare l’importo dell’Assegno spettante, non definisce al meglio la reale situazione del nucleo familiare, anche perché, come si legge sull’Approfondimento della Fondazione Studi, inizialmente, non sostituisce perfettamente le “vecchie” misure. 

Inoltre, leggiamo:

“[…] gli unici a trarre benefici dalla nuova misura sembrano essere i nuclei in possesso di un Isee particolarmente basso (sotto la media) o le famiglie che, avendo redditi e Isee significativamente alti, in passato non hanno mai beneficiato di ANF”.

Busta paga 2022: detrazioni figli a carico e detrazioni da lavoro dipendente!

Con l’arrivo dell’Assegno unico, escono di scena alcune delle detrazioni per i figli a carico. Di quali parliamo?

  • Delle detrazioni per i figli a carico con meno di ventuno anni;
  • Le maggiorazioni delle detrazioni per i figli con tre anni d’età e per i figli disabili;
  • Della detrazione per le famiglie numerose.

Si tratta di una serie di novità non da poco conto che vanno ad impattare, in modo evidente, gli stipendi dei lavoratori dipendenti.

Le precisazioni sono state fornite dall’Agenzia delle entrate, con la pubblicazione della circolare n. 4/E, il 18 febbraio 2022. Ma c’è dell’altro; l’Agenzia delle entrate, nella circolare, ha sottolineato che anche se non spettano le detrazioni per i figli fiscalmente a carico minori di ventuno anni:

“[…] continuano a spettare le detrazioni e le deduzioni previste per oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico”.

Ma non solo le uniche forme di detrazione che sono investite dall’onda dei cambiamenti del 2022. Infatti, dal 1° gennaio 2022, hanno subito una modifica anche le detrazioni da lavoro dipendente.

Cosa cambia? Vengono modificate le soglie di reddito e, di conseguenza, la detrazione e la modalità di calcolo della variabile.

Scendendo più nello specifico, vediamo quali sono le detrazioni Irpef per i lavoratori dipendenti, alla luce delle novità introdotte.

La prima soglia passa da 8000 euro a 15.000 euro, la detrazione spettante rimane a 1880 euro, per chi ha un reddito basso. Per i redditi fino a 28.000 euro, la detrazione base diventa 1910 euro. Infine, l’ultima soglia si abbassa da 55.000 euro a 50.000 euro.

Naturalmente, questi cambiamenti vanno a modificare sia le regole che le modalità di calcolo delle detrazione dell’Irpef in busta paga. Per un approfodimento, ovviamente, si rimanda alla circolare n. 4/E pubblicata dall’Agenzia delle entrate, il 18 febbraio 2022 dove, appunto, vengono forniti tutti i criteri di calcolo e le informazioni necessarie.

Busta paga 2022: quali sono i nuovi scaglioni per il calcolo Irpef?

In materia fiscale, la riforma dell’Irpef rappresenta una delle maggiori novità del 2022. Si tratta di un tassello molto importante che ha interessato direttamente le buste paga dei lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati.

In cosa consiste la riforma? Le aliquote dell’Irpef sono state abbassate dalle cinque precedenti a quattro e, di conseguenza, sono diventati quattro anche gli scaglioni. 

Quali sono le nuove aliquote e i nuovi scaglioni?

  • Per reddito fino a 15.000 euro, aliquota del 23%;
  • Per reddito superiore a 15.000 euro e fino a 28.000 euro, aliquota del 25%;
  • Per reddito superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro, aliquota del 35%;
  • Per reddito superiore a 50.000 euro, aliquota del 43%.

Si ricorda che la riforma dell’Irpef è scattata dal mese di gennaio; tuttavia, con l’introduzione dell’Assegno unico, è dal mese di marzo che si notano ancora di più le novità nei cedolini paga.

Andiamo più a fondo nella riforma dell’Irpef. Qual è stato il cambiamento? Innanzitutto, come abbiamo già detto, il numero delle aliquote e degli scaglioni passa da cinque a quattro; pertanto, scompare l’aliquota del 41%.

La prima aliquota del 23% rimane la stessa, ma cambiano la seconda e la terza che passano, rispettivamente, dal 27% al 25% e dal 28% al 35%. L’ultima aliquota è del 43% e riguarda i redditi superiori a 50.000 euro.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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