Cassa integrazione 2022: importi assegno, scadenza, regole

Quali sono le nuove regole sulla cassa integrazione 2022? Importi più alti, beneficiari esteri, nuove scadenze e altre novità: tutto ciò che c'è da sapere.

Cambia la cassa integrazione nel 2022: con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 e con l’arrivo di nuovi ristori nel decreto Sostegni ter, cambia la normativa che regola l’ammortizzatore sociale. 

Infatti, la Legge di Bilancio 2022 ha ampliato la platea di beneficiari della cassa integrazione straordinaria (CIGS) anche ai lavoratori che precedentemente non potevano beneficiarne, ha introdotto nuovi importi e un assegno più alto per alcuni fortunati soggetti, oltre ad aver ridefinito la normativa sottesa.

Non solo: è stata confermata anche la cassa integrazione per i lavoratori autonomi, l’indennità ISCRO 2022, introdotta dalla Manovra 2021.  

Inoltre, il decreto Sostegni ter ha previsto l’estensione della cassa integrazione per alcuni settori colpiti particolarmente dalla crisi economica: tra questi, rientrano principalmente il settore del turismo, quello della ristorazione e le attività creative. Sono previsti sconti ed esoneri sul versamento del contributo addizionale, ma non per tutti.

Andiamo con ordine e scopriamo chi può richiedere la cassa integrazione nel 2022, come funziona, quanto dura e quali sono le scadenze per presentare la domanda. In conclusione analizzeremo anche la cassa integrazione per le Partite Iva: l’indennità ISCRO, come funziona, quali sono i requisiti e quali sono le scadenze per richiedere il bonus all’INPS.

Cassa integrazione 2022: cos’è e come funziona?

Prima di addentrarci nella normativa, è bene chiarire cos’è e come funziona la cassa integrazione guadagni (CIG).

Ci viene in aiuto la definizione del Ministero del Lavoro:

La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) è un’indennità erogata dall’INPS per integrare la retribuzione di lavoratori di aziende che devono affrontare situazioni di crisi e riorganizzazione o contratti di solidarietà difensivi.

La pandemia di Covid-19 ha peggiorato i risultati economici di moltissime attività e ha costretto i datori di lavoro a ridurre o cessare i rapporti con i lavoratori. In seguito alla riduzione dell’orario di lavoro o alla cessazione dell’attività, è possibile – in taluni casi – richiedere la cassa integrazione, che è un ammortizzatore sociale.

Nel corso del 2020 e del 2021 sono state moltissime le aziende che hanno approfittato di questo sostegno, considerando che il lockdown e la pandemia hanno ridotto di molto l’attività lavorativa.

La cassa integrazione prevede l’erogazione di un assegno mensile che varia al variare del reddito normalmente ottenuto dal lavoratore grazie al suo lavoro prestato. 

Ma attenzione: per poter fruire della cassa integrazione – e questo è un limite importante fissato dal decreto legislativo numero 148 del 2015 e modificato dalla Legge di Bilancio 2022 – è necessario aver maturato almeno 30 giorni di anzianità lavorativa (anziché i 90 giorni precedentemente richiesti) presso l’azienda nella quale si presta la propria forza-lavoro. 

Cassa integrazione: chi può richiederla nel 2022?

Chi può richiedere la cassa integrazione? Solitamente questa tipologia di ammortizzatore sociale spetta ai dipendenti di aziende pubbliche e private: per pareggiare le condizioni, infatti, è stata introdotta l’indennità ISCRO per le Partite Iva (che corrisponde a una sorta di cassa integrazione per gli autonomi).

La cassa integrazione, a partire dal 2022, è stata estesa nella sua platea di beneficiari: a riportare le novità è la circolare INPS numero 18 del 1° gennaio 2022. Grazie a una norma inserita nella Legge di Bilancio 2022, a partire dal 1° gennaio 2022:

i trattamenti di integrazione salariale (ordinaria e straordinaria), nonché delle tutele garantite dai Fondi di solidarietà bilaterali e dal Fondo di integrazione salariale (FIS) sono estesi (…) anche ai lavoratori a domicilio e ai lavoratori assunti in apprendistato qualunque sia la tipologia.

Un’altra norma inserita nel decreto Sostegni ter – all’articolo 7 – riporta invece i settori che potranno richiedere la cassa integrazione nel 2022. Nell’elenco inserito nell’allegato I si trovano tutti i codici ATECO delle aziende che non sono tenute al versamento dei contributi addizionali: in particolare, il settore del turismo, della ristorazione e delle attività creative.

Cassa integrazione ed esonero contributi addizionali: chi può ottenerlo?

Grazie all’articolo 7 inserito nel decreto Sostegni ter, alcuni datori di lavoro che richiederanno la cassa integrazione nel 2022 non saranno tenuti al versamento dei contributi addizionali connessi.

Questi contributi ammontano rispettivamente al:

  • 9% della retribuzione del lavoratore per le ore non effettivamente svolte, per integrazioni salariali fino a 52 settimane;
  • 12% della retribuzione del lavoratore per i trattamenti integrativi fino a 104 settimane;
  • 15% della retribuzione per le integrazioni salariali che superano le 104 settimane.

Non dovranno pagare i contributi addizionali, quindi, tutte le aziende i cui codici ATECO sono stati inseriti nell’allegato I del decreto Sostegni ter, ovvero coloro che hanno registrato delle sospensioni o riduzioni degli orari di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 31 marzo 2022.

Cassa integrazione 2022: assegno più alto, ma non per tutti!

Arriviamo ora a definire gli importi della nuova cassa integrazione che, non solo ha ampliato la platea di beneficiari, ma è stata modificata anche nella normativa che la regolava precedentemente. Nell’ambito della riforma degli ammortizzatori sociali, la Legge di Bilancio ha introdotto anche un assegno più elevato per alcuni lavoratori.

Gli aumenti riguardano i lavoratori che percepiscono uno stipendio pari o inferiore a 2.159,48 euro: mentre prima della riforma era previsto un limite di assegno a 998 euro (che riduceva di molto l’importo); per le cessazioni o sospensioni dal lavoro registrate a partire dal 1° gennaio 2022 è previsto un aumento dell’assegno fino a 1.199 euro lordi, ovvero 1.129 euro netti.

Non cambia nulla, invece, per i lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro inferiore a 1.200 euro lordi, e nemmeno per coloro che ottengono uno stipendio superiore a 2.159 euro: l’assegno massimo per questi ultimi rimane fisso a 1,499,66 euro.

Un’importante novità, invece, riguarda l’anzianità lavorativa nell’azienda necessaria per accedere alla cassa integrazione: il limite passa da 90 giorni a 30 giorni.

Cassa integrazione 2022: scadenza per la domanda

Se la circolare del 1° gennaio introduce tutte le novità introdotte dalla Legge di Bilancio sulla cassa integrazione 2022, il messaggio numero 606 dell’8 febbraio 2022 ricorda quali sono le scadenze da ricordare per presentare la domanda.

Secondo quanto riferito dall’INPS, attraverso la procedura CIGWEB è possibile inoltrare la domanda di cassa integrazione fino ai 15 giorni successivi dalla riduzione o sospensione delle attività di lavoro comprese tra il 1° gennaio 2022 e il 7 febbraio 2022.

Qualora sussistano “eventi oggettivamente non evitabili”, è possibile far slittare la scadenza per la presentazione della domanda di cassa integrazione al mese successivo alla comunicazione di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Riassumiamo, quindi, le scadenze da segnare in rosso sul calendario.

La prima scadenza era stata fissata la 16 febbraio 2022, ma è stata poi prolungata necessariamente al 23 febbraio 2022, unicamente per la richiesta della cassa integrazione relativa ad attività sospese o ridotte tra il 1° gennaio e il 7 febbraio 2022.

Per tutte le attività cessate, sospese o ridotte dopo l’8 febbraio 2022, invece, il termine per la presentazione della domanda di casa integrazione scatta dal 15esimo giorno successivo all’evento stesso.

Al 28 febbraio 2022, invece, scade il termine per la presentazione delle domande di cassa integrazione nel caso in cui si siano verificati eventi non evitabili, purché questi ultimi siano relativi al primo mese dell’anno.

In linea generale, la domanda di cassa integrazione si può presentare fino a un mese dopo la riduzione, cessazione o sospensione delle attività di lavoro SOLO in caso di evento inevitabile.

Cassa integrazione per gli autonomi: scatta l’indennità ISCRO!

Per raggiungere una parità di trattamento tra i lavoratori dipendenti e quelli autonomi, la Legge di bilancio 2021 aveva introdotto l’indennità ISCRO per le Partite Iva che avevano subito delle perdite lavorative negli ultimi tre anni precedenti la domanda di cassa integrazione.

Anche per il 2022, quindi, è stata confermata la possibilità di richiedere l’indennità ISCRO per tutte le Partite Iva che soddisfano i requisiti fissati dall’INPS nella circolare Inps n. 94 del 30 giugno 2021. ISCRO permette a tutte le Partite Iva di ottenere un assegno dall’importo variabile tra 250 euro e 800 euro al mese, per un massimo di sei mesi. 

Nonostante la misura sia stata confermate per tre anni, si potrà richiedere una sola volta nell’arco del triennio e verrà erogata solo a parità di alcune condizioni.

ISCRO Partite Iva 2022: i requisiti e le scadenze

Come riporta la suddetta circolare INPS, per ottenere l’indennità ISCRO è opportuno aver aperto una Partita Iva da almeno quattro anno alla data di presentazione della domanda, essere iscritti alla Gestione Separata ed essere in regola con il versamento dei contributi INPS.

Non solo. È opportuno anche non essere titolari di pensione o di altri trattamenti previdenziali, né beneficiari del reddito di cittadinanza o dell’assegno di invalidità.

Fondamentale anche il requisito di perdite: nell’anno precedente alla richiesta di ISCRO, è necessario aver registrato un reddito inferiore almeno del 50% rispetto alla media delle retribuzioni mensili ottenute nei tre anni precedenti la domanda.

Nell’anno precedente alla presentazione della domanda, infine, occorre aver dichiarato di possedere un reddito non superiore a 8.145 euro.

Per richiedere ISCRO è possibile inoltrare la propria richiesta direttamente sul sito web dell’INPS, avendo cura di compilare debitamente tutti i moduli con le informazioni richieste e di allegare tutta la documentazione necessaria. Per il 2022, così come per gli altri anni, l’indennità ISCRO si può richiedere fino al 31 ottobre.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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