Da molti mesi, tantissime persone, specialmente i lavoratori che da tempo sono fermi a causa della crisi pandemica si stanno ponendo la stessa domanda: Quando viene pagata la cassa integrazione? E perchè i pagamenti sono così in ritardo?
La questione ha reso necessari anche diversi interventi ed interrogazioni in parlamento e inchieste sui maggiori media nazionali. Le accuse sono arrivate soprattutto per Tridico presidente Inps, che però ha risposto scaricando le colpe su uno storico funzionamento del sistema che è così da anni, ma non solo, anche sui datori di lavoro e commercialisti che in molti casi sbagliano la compilazione e l'invio delle domande creando così ulteriori blocchi e ritardi nei pagamenti dei bonifici.
E nel frattempo ci sono numerose famiglie che sono rimaste senza reddito, la cui unica fonte di sostentamento è rappresentata appunto dalla cassa integrazione. Pensiamo ad esempio i nuclei familiari dove i coniugi si trovano tutti e due nella stessa situazione, e senza alternative devono solo restare in attesa che arrivi il bonifico con il pagamento dall'Inps.
In più l'attuale prolungarsi della crisi sanitaria e le attese causate dalla formazione del nuovo governo non stanno facendo altro che prolungare e ritardare anche i ristori e le misure di beneficio per le imprese che continuando così difficilmente potranno tornare a lavorare con lo stesso organico di prima.
Finora sono state 4 miliardi le ore autorizzate e non sono destinate a diminuire. Lo stesso Mario Draghi nell'intervento in Senato ha appena ribadito il problema. Ed in mancanza di una vera e propria ripartenza, e quando il blocco dei licenziamenti terminerà, le previsioni per il futuro non saranno delle migliori, e si teme che a fine blocco licenziamenti molti resteranno a casa senza lavoro poiché in posizione di esubero dopo aver scontato mesi di cassa integrazione. Purtroppo questo è uno scenario molto probabile.
Per questo anche il nuovo governo Draghi sta lavorando a soluzioni che comprendono una proroga mirata delle misure attualmente in vigore, e nuove modalità di lavorazione delle pratiche della Cig per rendere più veloci i pagamenti con assistenza dedicata ai lavoratori che abbiano bisogno di aiuto.
In vista di un più ampio piano di riforme per garantire non solo una maggiore focalizzazione sulle politiche attive del lavoro e sulla creazione di nuovi posti occupazionali, ma anche su un diverso funzionamento degli ammortizzatori sociali che dovranno garantire sostegno e riqualificazione a chiunque abbia perso il lavoro nell'anno della pandemia.
Cassa integrazione: ecco perchè non arrivano i soldi
Tutti i lavoratori in cassa integrazione continuano a lamentarsi dei grandi ritardi nell'elaborazione delle domande e dei pagamenti da parte dell'Inps, problemi che si sono intensificati ulteriormente dopo l'ultima chiusura della fase 2 a partire dallo scorso novembre.
L'Inps ha chiarito cercando di arginare le accuse, spiegando che la prassi per l'erogazione della Cig si struttura nello stesso modo da sempre. Ci vogliono infatti fino a 10 settimane per la lavorazione completa delle domande. Il tempo così lungo comprende soprattutto il controllo della correttezza dei dati e il conteggio delle effettive ore non lavorate da integrare ai lavoratori.
Quindi ovviamente il primo motivo del ritardo nei pagamenti è che i tempi sono quelli previsti dall'Inps, oltre al fatto che si sono rallentati ulteriormente a causa della grande mole di lavoro e di pratiche da controllare che sono state venti volte superiori a quelle del 2019 negli ultimi mesi.
Un iter burocratico troppo lungo e che coinvolge troppi soggetti a partire dai datori di lavoro, commercialisti, e regioni fino ad arrivare alle sedi Inps che devono controllare l'esattezza di tutti i dati prima di autorizzare i pagamenti diretti.
Infatti l'altro problema come spiegato da Tridico che ha influito notevolmente sui tempi di erogazione dei pagamenti, è rappresentato da errori di compilazione ed omissioni di dati fondamentali da parte delle aziende.
Ora premesso che nella maggior parte dei casi a sbagliare e ritardare siano stati i consulenti del lavoro nel presentare in ritardo il modello con la richiesta e con incongruenze nei dati dei lavoratori come codice fiscale ed iban, dopo tanto tempo si è pensato finalmente ad interventi per velocizzare l'iter burocratico e permettere una maggiore fluidità dei pagamenti.
Cassa integrazione: i pagamenti saranno più veloci. Le ultime novità
la proroga dei termini per le richieste di cassa integrazione in deroga come sappiamo è contenuta nel decreto ristori 5, anche se ancora formalmente non è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, la cassa integrazione è stata comunque sempre al centro delle tematiche di discussione come priorità di intervento sia dal precedente governo che da quello attuale già al primo dialogo con le parti sociali.
A questo punto è arrivata anche la promessa di una accelerazione dei tempi di risposta sia come controlli nelle domande che come disponibilità dei pagamenti diretti. Illustrando le novità che partiranno in via sperimentale e poi si spera saranno estese a tutti i lavoratori.
La prima novità quindi è una maggiore automazione dei controlli e delle autorizzazioni per il disbrigo della conclusione della pratica permettendo di velocizzare tutto l'iter e riservando ulteriori verifiche ad un momento successivo, per sbloccare i pagamenti più in fretta.
Inoltre una chat dedicata agli utenti Inps, con un servizio mirato a fornire assistenza personalizzata con operatori in chat disponibili a rispondere alle domande e alle problematiche che chi è in attesa dei pagamenti si pone più spesso.
Si chiamerà “Sos cassa integrazione” la nuova opzione che chi è in Cig potrà utilizzare per parlare direttamente con personale Inps che fornirà assistenza, in modo di poter anche correggere eventuali errori nella presentazione delle richieste e di sbloccare i pagamenti più in fretta individuando i problemi da poter modificare e accorciando le tempistiche previste per i pagamenti.
Queste novità saranno introdotte in via sperimentale in alcune città per poi essere estese mano a mano in tutte le altre sedi Inps di competenza. Una misura necessaria in quanto come si è potuto notare nell'ultimo periodo una delle problematiche che più affliggevano i lavoratori in cassa integrazione era proprio quella di avere sempre risposte vaghe sullo stato e le date dei pagamenti e soprattutto di non avere interlocutori informati sul tema, in quanto dal call center generico Inps gli operatori devono poter rispondere a tutte le tematiche dell'Istituto di previdenza, ora invece saranno concentrati sul tema cassa integrazione.
In aggiunta viene approvata la nuova modalità di presentazione della domanda da parte dei datori di lavoro, con meno moduli da integrare ed una procedura più veloce di trasmissione senza modello SR41, che potrebbe essere attiva già da maggio 2021 grazie al decreto milleproroghe del quale si attende l'approvazione entro fine mese.
Il modello SR41 infatti è attualmente obbligatorio per le aziende che richiedono la CIG straordinaria e necessario a richiedere i pagamenti diretti da parte dell'Inps quando l'impresa non riesca a far fronte all'anticipo della cassa integrazione.
Con queste nuove procedure si presuppone che entro il 31 marzo vengano sbloccate gran parte delle liquidazioni ancora in sospeso a favore dei lavoratori, tra cui circa 11.000 che stanno attendendo da mesi ancora il primo pagamento a causa del ritardo di trasmissione dei dati da parte di datori di lavoro e consulenti. Ma non solo, si spera che prossimamente si snellisca tutta la prassi permettendo una maggiore rapidità di tutta la pratica dalla richiesta al pagamento finale a favore dell'utente lavoratore.
Quando arriva il pagamento della cassa integrazione in deroga?
Partendo dal presupposto che il datore di lavoro avvalendosi della consulenza del commercialista o di chi preposto, abbia compilato correttamente tutti i moduli per la domanda e sia successivamente stato autorizzato alla fruizione della cassa integrazione in deroga, l'Inps dovrebbe elaborare il pagamento diretto, nei casi in cui la Cig non possa essere anticipata direttamente dall'azienda, entro il giorno 20 del successivo mese dalla richiesta.
La liquidazione dovrebbe poi avvenire tramite bonifico all'iban del lavoratore beneficiario o tramite pagamento domiciliato presso Posteitaliane entro la fine dello stesso mese. Questo però è uno dei casi esempio con tempistiche più rapide, che purtroppo riguardano una minima parte di tutte le domande presentate.
Infatti nella maggior parte dei casi si verificano tempistiche diverse. Gran parte delle volte si arriva a dover aspettare dai due a tre mesi per avere la liquidazione dei pagamenti spettanti, anche quando non ci siano particolari condizioni che abbiano fatto scattare controlli e ritardi.
Dunque i tempi purtroppo per legge sono ancora lunghi, ma l'Inps ha previsto una veloce erogazione di una somma pari al 40% del totale della Cig da corrispondere al lavoratore per fornire una maggiore liquidità disponibile in tempi brevi. A tal proposito l'istituto ha pubblicato anche una circolare che riguarda la modalità di richiesta telematica per aiutare le aziende e i consulenti del lavoro a compilare le domande direttamente online.
In questo modo come precisa anche il comunicato ufficiale Inps compreso di video tutorial per la richiesta:
“Si consente al lavoratore di ottenere in breve tempo una disponibilità economica a titolo di acconto, senza dover attendere i tempi più lunghi necessari alla liquidazione dell’integrazione salariale, il cui saldo verrà corrisposto una volta completato l’intero iter amministrativo.”
L'unica cosa da ricordare è che la domanda dell'acconto va presentata nello stesso momento della richiesta di prestazione a titolo di cassa integrazione, con modalità a pagamento diretto Inps.
Cassa integrazione: quanto spetta e a chi
In base all'ultima legge di Bilancio approvata a fine dicembre, i datori di lavoro che abbiano ridotto la propria attività a causa dell'emergenza epidemiologica da coronavirus, possono usufruire dell'integrazione salariale straordinaria o cig in deroga.
L'applicazione della nuova legge è valida per i settori privati esclusi dalla possibilità di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria e dai fondi di solidarietà e di integrazione già previsti.
In attesa di una ulteriore proroga sulle tempistiche delle richieste che dovrà essere presto definita per evitare il rischio caos con la fine del blocco dei licenziamenti, ecco al momento quanto è previsto come retribuzione a titolo di integrazione salariale ai lavoratori in cassa integrazione. Per il 2021 gli importi sono stati ritoccati adeguandoli ai più aggiornati indici Istat dei prezzi al consumo per le famiglie.
A titolo semplificativo si dice che spetta l'80% della retribuzione , ma questo non è applicabile in tutti i casi ed infatti spesso si verificano incomprensioni da parte dei beneficiari in merito al calcolo che viene effettuato. Ed effettivamente non riguarda la semplice percentuale rapportata all'importo che si trovava in busta paga, ma prende a riferimento altri fattori che in conclusione possono modificare la somma della prestazione.
Infatti non solo si tiene conto dell'imponibile Inps, ma anche delle quote di tredicesima e quattordicesima che di fatto vanno ad aumentare la cifra di partenza, vanno poi divise per le ore lavorabili del mese preso a riferimento e dalla base ricavata va considerato se si superano o no le quote di massimale previsto.
Che per il 2021 sono : 939,89 euro se lo stipendio rientra nei limiti di 2.159,48 e 1129,66 per le retribuzioni che superano quota 2.159,48.
Cassa integrazione: come controllare il pagamento su Inps online
Chiunque sia in possesso delle credenziali di accesso al portale Inps, o del servizio SPID o Cie può verificare in ogni momento e controllare i pagamenti passati o quelli in arrivo sul proprio fascicolo previdenziale.
Nell'area dedicata MyInps infatti sono presenti tutte le prestazioni erogate dall'istituto a favore dell'utente.
In particolare nella sezione “prestazioni – pagamenti”, verranno mostrati tutti i dettagli delle liquidazioni effettuate con la data di disponibilità su conto corrente o altra modalità di pagamento, l'importo dettagliato e la sede di riferimento che ha effettuato l'erogazione.
Come già anticipato presto questo servizio potrebbe arricchirsi proprio per i lavoratori in cassa integrazione di una nuova possibilità di avere subito risposte alle domande e ai dubbi che potrebbero presentarsi grazie alla chat personalizzata dedicata alla Cig, per tutti quelli che avranno bisogno di parlare con un consulente Inps specializzato.
Come ultima cosa ricordiamo che per avere maggiori chiarimenti sulla domanda e sui pagamenti che l'Inps dovrà corrispondere, occorre che il lavoratore si faccia consegnare dal datore di lavoro il modello Sr41 contenente i propri dati in modo da poter controllare tempestivamente eventuali errori e correggerli nei tempi previsti per evitare così altri ritardi, specialmente quelli dovuti alle comunicazioni del codice iban di conto corrente di accredito della cassa integrazione.