Chi può andare in pensione un anno prima? Novità in vista dal Governo

Novità in arrivo da parte del Governo: potrebbero esserci modifiche all’Opzione Donna. Ecco chi può andare in pensione un anno prima, ma solo ad alcune condizioni.

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Sono in arrivo delle grandi novità per le pensioni. Il Governo Meloni, infatti, sembrerebbe essere a lavoro per andare a modificare alcune condizioni e limiti legati alla possibilità di accesso alla formula previdenziale di Opzione Donna.

Stiamo parlando di una indiscrezione che è stata lanciata da parte di Repubblica in merito ad un possibile nuovo allargamento della platea di beneficiarie di questa misura.

Dopo la grande stretta che era stata determinata con la Legge di Bilancio 2023 sulla possibilità di accesso all’Opzione Donna, sembrerebbe che la squadra dell’esecutivo sia a lavoro per abbassare di un anno il requisito anagrafico.

Se così fosse, dunque, alcune donne lavoratrici potranno andare in pensione un anno prima rispetto a quanto attualmente previsto come età minima per usufruire della formula di pensione anticipata della Opzione Donna.

Vediamo, quindi, nel dettaglio chi può andare in pensione un anno prima rispetto a quanto stabilito attualmente dalla recente manovra finanziaria e cosa potrebbe cambiare per la formula dell’Opzione Donna.

Le novità su chi può andare in pensione un anno prima

A seguito della pubblicazione da parte dell’Istituto INPS in merito alla circolare numero 25 del 6 marzo 2023, dedicata proprio ai requisiti di accesso all’Opzione Donna, sembrerebbero esserci ulteriori novità legate alla possibilità di richiedere la fruizione di questa misura.

Sembra quindi che il Governo Meloni stia lavorando in merito all’estensione del numero di donne lavoratrici che potrebbero beneficiare dell’Opzione Donna, concedendo l’opportunità di andare in pensione anche un anno prima rispetto all’attuale requisito anagrafico.

Ma cosa potrebbe cambiare? Secondo le prime indiscrezioni, la platea di donne lavoratrici che avrebbe accesso all’Opzione Donna passerebbe dagli attuali 2.900 ad un numero decisamente più sostanzioso, ovvero 13.200.

In questo modo, più di 10mila donne italiane avrebbero la possibilità di andare in pensione un anno prima.

Al momento questa resta soltanto un’ipotesi, che potrebbe tuttavia vedere la sua concreta applicazione attraverso un decreto ministeriale ad hoc. Si tratta dello stesso decreto che verosimilmente nei prossimi mesi andrà a ridefinire per sempre anche un’altra misura, quella del Reddito di cittadinanza, attraverso l’introduzione di Mia.

Cosa cambia per la pensione Opzione Donna

Attraverso le modifiche che potrebbero essere apportate ai limiti di età anagrafica, quindi, ci sarebbero delle buone notizie per molte donne italiane che avrebbero voluto beneficiare quest’anno dell’accesso anticipato alla pensione, grazie all’Opzione Donna.

Se l’ipotesi in questione dovesse concretizzarsi, infatti, l’età standard per usufruire dell’Opzione Donna tornerebbe a quella fissata lo scorso anno, ovvero 59 anni di età.

Mentre, si potrebbe verificare anche un’ulteriore novità, ovvero quella legata alla possibilità di uscita anticipata a 58 anni per le donne che rispettano condizioni particolari. Stiamo parlando delle lavoratrici che rientrano nelle seguenti categorie:

  • lavoratrici caregiver: ovvero che si occupano dell’assistenza di un familiare;

  • lavoratrici con disabilità al 74%.

In questo modo, si direbbe addio anche alla stretta riguardo al vincolo dei figli, senza i quali le donne non avrebbero potuto beneficiare della pensione anticipata con Opzione Donna.

Ma quali sono i costi di queste novità per le casse statali? Sicuramente, stando alle prime stime generali, per l’anno attualmente in corso del 2023, qualora il decreto ministeriale andasse ad approvare quanto appena proposto, il costo si aggirerebbe intorno ai 70/80 milioni di euro.

La vera problematica, invece, riguarderebbe la nuova Opzione Donna che potrebbe essere introdotta per il prossimo anno. Infatti, nel 2024 i costi potrebbero raggiungere addirittura i 250/300 milioni di euro.