"Per quanto tempo ancora possiamo raccontarci che ce la faremo?"
"Questo è il momento in cui servono liquidità e aiuti reali"
"La situazione è oramai insostenibile"
Queste sono solo alcune delle frasi pronunciate dai commercianti in crisi. Abbiamo tutti pensato di lasciarci il peggio alle spalle ma, evidentemente, non è stato così. Le ipotesi che il Covid torni con tante altre varianti, spaventa tutti e immobilizza il commercio. Le misure di sicurezza assunte e pagate a carico dei commercianti e degli imprenditori, sembra non siano servite a nulla dal momento in cui il governo ha deciso di non consentire le aperture di molti codici ateco, nonostante le misure protettive utilizzate.
Commercio italiano: cosa sta accadendo?
I conti non quadrano, il commercio già in grave difficoltà nei tempi precedenti alla pandemia, con i ristori che non arrivano o arrivano tardi e troppo dilazionati, non sta vivendo una situazione sostenibile. Per non parlare del fatto che, di questa crisi pandemica, non se ne vede la fine. Quando le imprese non chiudono, se va bene, perdono almeno il 50% del fatturato annuo.
Covid: l'incertezza del futuro
Entusiasmo e forza d'animo non bastano quando la situazione crolla. Nonostante i crediti dati dallo stato anche per il pagamento degli affitti, la situazione non migliora. Si stanno utilizzando misure strategiche sul lungo periodo, quando occorrerebbero misure reali giorno per giorno. I negozianti hanno necessità adesso di essere aiutati concretamente, non certo chiudendo le loro attività o non consentendo loro di lavorare in maniera adeguata.
La paura comune e non molto astratta, è che le piccole e medie imprese, ormai stravolte da questa crisi, vengano acquistate da criminalità organizzata e compratori stranieri con possibilità di liquidi!
Governo #IoApro
Una schiera di cittadini, molti di loro titolari d'impresa, stanno tentando di evitare il tracollo finale. Dal 26 di aprile infatti queste persone apriranno, senza vincoli di coprifuoco e quanto altro, i loro bar, i loro ristoranti e le loro attività. La categoria dei commercianti è in protesta, totalmente. Il movimento denominato "Governo Io Apro" non distinguerà colori tra regioni ne tantomeno prenderà in considerazione i pass covid free perché considera, la scelta di iniettarsi un vaccino, "una libera scelta e non un dovere imposto".
Governo #IoApro, accompagnato da un team di legali, spiega cosa accadrà nelle prossime ore:
Cosa accade se il Chianti lo faranno i cinesi?
L'eccellenza italiana è costituita, lo sappiamo bene, dai prodotti culturali ed enogastronomici, ma sono molte le realtà che stanno combattendo non solo contro questa crisi ma contro compratori sciacalli che vorrebbero acquisire quella fetta di imprenditoria. I dati ci dicono ad esempio che la Cina ha aumentato il suo Pil durante la pandemia, viene da se che il rischio che piccole e medie imprese vengano acquistate dal mercato estero, come quello asiatico, è molto probabile.
Povertà e suicidio
Quali sono le attività in crisi in Italia?
Si tratta di attività nuove ed antiche, molte senza debiti nel pre-pandemia, in crisi totale adesso che sono passati 14 mesi di blocchi e chiusure. Mesi di piazze vuote, senso di angoscia, impotenza e tantissima rabbia.
Gli aiuti statali non sembrano una soluzione, il tracollo è giunto. Tantissime famiglie sono in strada, molte altre stanno sopravvivendo con sussidi come Cassa Integrazione, Naspi, Rem, Rdc e Bonus vari, ma questi sussidi non dureranno in eterno e, se il mercato non si riprende al più presto, lo scenario sarà funereo.
Di norma, come indicato dalla legge attuale, si potrebbe sostenere in toni generici che:
"I clienti in cassa integrazione non possono accedere a prestiti bancari!"
Addentrandoci nello specifico però, anche l'Unione Nazionale Consumatori, spiega in dettaglio come si stanno muovendo banche e finanziarie in merito. Altre risposte si possono ricevere dagli istituti bancari a cui ci si rivolge.
Legge anti suicidi
Un sovraindebitamento purtroppo porta il soggetto imprenditore a pensare anche al peggio. Sono sempre più diffusi i casi di suicidi per oppressione da debiti. Su questo tema, non abbastanza dibattuto, interviene la legge, come? Parliamo di:
- legge 3/2012
- legge 155/2017
La Legge 3/2012 definisce il Sovraindebitamento come una "situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente".
Chi ne può beneficiare?
Possono usufruirne tutti i soggetti che non rientrano nelle disposizioni previste dalla legge fallimentare.
Ad esempio:
- startup con focus innovativi
- enti del terzo settore
- aziende agricole
- piccoli imprenditori non fallibili
- professionisti
Per i piccoli imprenditori?
Per quanto riguarda questa fetta di mercato il criterio utilizzato per distinguerne la fallibilità è il fatturato: l'imprenditore per accedere ai benefici della legge non deve aver superato i 200.000 di fatturato, nemmeno una volta, negli ultimi tre anni.
Il debitore in questione potrà avvalersi della sospensione di azioni esecutive come aste e pignoramenti, bloccare procedure di rientro dal debito come ad esempio la cessione del quinto, pagare solo in parte altri rientri come i mutui/prestiti chirografari. Chiaramente tutto ciò dimostrando che non ha fondi a sufficienza per pagare i debiti in modo consueto.
Quali debiti si possono cancellare o dimezzare con la Legge 3/2012?
Parliamo di debiti nei confronti di fornitori, privati, PA, banche e finanziarie. Inoltre il debitore deve risultare soggetto meritevole, il che significa non aver agito con la volontà sull'insoluto, non aver commesso illeciti e/o atti di frode. Purtroppo però queste leggi non sono per tutti.
Legge 155/2017: per quali imprenditori?
Per quanto riguarda questa normativa, possono accedere alla liquidazione, tutti i soggetti che secondo la legge italiana non sono fallibili. Nello specifico parliamo di persone fisiche, piccoli imprenditori che possiedono un fatturato annuo inferiore a 200.000 euro e debiti per meno di 500.000 euro, professionisti, aziende agricole e startup.
Legge sovraindebitamento spiegata dal professionista Dott. Francesco Carrino.
Le cose stanno cambiando, alla luce della situazione di crisi dovuta da Covid19, la Legge 3 del 2012 sta per essere affinata. Vediamo come.
Si parla di liquidazione perché il termine fallimento viene sostituito con il termine "liquidazione giudiziale".
Accade che l'insolvenza dell'imprenditore commerciale venga trattata insieme a quella del debitore civile. (Legge Sovraindebitamento)
L'obiettivo è prevenire una crisi ancor più pesante, introducendo un controllo che valuti in tempi brevi le situazioni di fallimento aziendale per porvi rimedio. L'obiettivo è quello di favorire:
- continuità aziendale
- superamento della crisi
Come?
- riempiendo i vuoti normativi al fine di creare uniformità tra le sentenze
- semplificando le disposizioni concorsuali
- posticipando l’esecuzione giudiziale o il pignoramento
Le procedure di composizione di questa crisi da sovraindebitamento sono disciplinate in un corpo normativo unitario.
Si istituisce presso il Ministero della Giustizia un albo dei soggetti autorizzati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione e controllo nell'ambito di procedure concorsuali e, per quanto riguarda il dipendente, si vuole snellire il processo di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro.
Queste nuove leggi si spera possano aiutare una fetta di commercianti come le aziende agricole, i piccoli imprenditori e le startup, ora speriamo in qualche nuova modifica legislativa per quanto riguarda le regole delle prossime riaperture.