Concorsi pubblici, ecco quali sono i vantaggi se hai meno di 24 anni d'età

Il Decreto bis P.A. ha avuto il via libera alla Camera. Tra i diversi emendamenti approvati, c'è anche quello relativo ai concorsi pubblici, che prevede vantaggi per i giovani under 30 e under 24.

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Il Decreto bis PA ha avuto il via libera alla Camera dei deputati, con 193 voti favorevoli. Diversi sono i punti approvati sulla scuola, sui concorsi e sull'abilitazione degli insegnanti.

In particolare, nel testo a noi interessa un emendamento approvato dal Decreto-bis sulla Pubblica Amministrazione che agevola gli under 24 nella partecipazione ai concorsi pubblici. La Pubblica Amministrazione cerca giovani e, d’ora in avanti, chi ha meno di 24 anni sarà agevolato.

Si tratta di una piccola rivoluzione che si pone l’ambizioso obiettivo di andare a svecchiare un settore ormai “vecchio”, in cui l’età media ha superato i 50 anni.

La PA non attrae neanche più giovani, forse perché il sogno “posto fisso” non è inseguito come i decenni passati. Per queste ragioni, è stato approvato un emendamento al Decreto-bis sulla PA, nel tentativo di agevolare i giovani che partecipano ai concorsi pubblici e sperando di attrarre maggiori candidati a lavorare nella Pubblica Amministrazione.

Cosa cambia? Quali sono le novità per i giovani con meno di 24 anni?

Concorsi pubblici PA, quali sono i vantaggi per i giovani con meno di 24 anni

Il 28 luglio 2023, nell’Aula della Camera dei deputati, è iniziata la discussione generale del Decreto Legge n.75/2023, meglio noto con il nome Decreto bis PA. Il Decreto ha avuto il via libera e sono molti gli emendamenti approvati sul mondo del lavoro, della scuola e dei concorsi pubblici.

Per farci un’idea degli emendamenti inseriti nel testo, figurano in primo piano le nuove regole sul reclutamento dei docenti, sulle altre selezioni pubbliche “lampo” da concludersi entro il 2026 e sull’addio all’abilitazione per insegnare nelle scuole paritarie.

Ma ci sono novità anche sui concorsi pubblici per la Pubblica Amministrazione, sulle quali ci soffermeremo nel testo, spiegando cosa cambia per i giovani under 30 e under 24.

La Pubblica Amministrazione è sempre alla ricerca di nuovi lavoratori. Soprattutto negli enti comunali, la Pa è alla ricerca di giovani, per svecchiare un settore in cui l'età media ha superato i 50 anni.

È stato approvato un emendamento per il Decreto-bis della Pubblica Amministrazione, il quale ha stabilito che nei concorsi pubblici sia riservato ai giovani con meno di 30 e 24 anni, circa il 40% dei posti banditi.

Più dettagliatamente, l’emendamento prevede che i Comuni possano riservare fino al 20% dei posti per gli under 30 (quindi, i giovani fino a 29 anni d’età), offrendo loro un contratto di apprendistato. L’altro 20% dei posti sarà riservato agli studenti con meno di 24 anni che non hanno completato gli studi, in modo tale da concedergli la possibilità di trascorrere un periodo nelle Pubbliche Amministrazioni, con contratto di formazione-lavoro.

I sindaci, quindi, potranno coprire in questa maniera il 40% dei posti disponibili presso i Comuni, destinati ai giovani. C’è anche dell’altro: l’emendamento al Decreto-bis per la PA prevede anche che, una volta terminati due anni di lavoro, per gli studenti under 24 e i giovani under 30 che hanno dimostrato di avere attitudine e dedizione, il contratto venga trasformato a tempo indeterminato.

Lavoro nella Pubblica Amministrazione e nei Comuni: come cambiano gli stipendi

I posti riversati per i giovani nei concorsi pubblici non sono l’unica novità. Saranno introdotte anche deroghe ai limiti finanziari, per permettere ai Comuni di incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori ai dipendenti neo assunti.

In questo modo, i neoassunti potranno riscontrare subito un aumento dello stipendio. Infatti, non è solo il mito del posto fisso che, oramai, non va più tanto di moda, quanto proprio gli stipendi bassi e l’impossibilità di fare carriera.

La retribuzione è il punto debole dei Comuni e la concorrenza delle aziende e imprese private, con la possibilità di fare carriera subito e scatti stipendiali molto frequenti, sono un vero e proprio problema.

Cosa cambia per i giovani con l’emendamento al Decreto-bis PA

Abbiamo parlato di una fetta di posti riservati ai giovani, retribuzioni più alte e trasformazione dei contratti a tempo indeterminato per i giovani più validi.

Dobbiamo parlare, infine, di un altro aspetto molto importante. Spesso, terminati gli studi universitari, i giovani si trovano in un periodo di stallo e il passaggio al mondo lavorativo è un vero e proprio miraggio.

L’emendamento si pone l’obiettivo di rimuovere l’ostacolo all’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro, in particolare nella Pubblica Amministrazione. Viene creato un ponte tra l’università e la PA: non saranno neppure attivate preventivamente procedure di mobilità.

Inoltre, prima di bandire un posto, i Comuni devono accertarsi che all’interno ci sia qualcuno che abbia intenzione di trasferirsi. Solo in mancanza, allora potranno rivolgersi all’estero. Però, nel caso dei contratti di apprendistato e di formazione-lavoro questa procedura non sarà attivata.

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