Congedo parentale, cosa cambia per i padri: le novità allo studio del governo

L'estensione del congedo parentale all'80% per i padri è al vaglio del governo, che ne sta decidendo l'introduzione, su spinta di forze politiche e sindacati. Tante le novità per i padri, e non solo per le madri.

Padre figlio piccolo

Il governo sta decidendo in merito alla modifica della norma che prevede una riserva per l'incremento dell'indennità alle sole madri, estendendo di fatto la possibilità di congedo parentale all'80% anche ai padri.

Vediamo tutti i dettagli dell'estensione del congedo nonché l'ulteriore stretta in merito alle sanzioni per i datori e alla rigidità della procedura per la richiesta.

Congedo parentale all'80%: spetterà anche ai padri

L'articolo 66 della legge di bilancio conteneva la previsione relativa a un mese di congedo facoltativo utilizzabile fino a che il bambino avesse compiuto i 6 anni.

Era retribuito all'80%, e costituiva un "salvadanaio del tempo" destinato alle sole madri.

I sindacati, come altre forze politiche in parlamento, avevano accolto con sfavore la previsione riservata alle sole donne, e hanno richiesto con convinzione di estendere il congedo parentale "aggiuntivo" all'80%, anche ai padri.

Con l'aggiornamento al congedo parentale per i padri voluto dal governo Draghi, il congedo obbligatorio era stato aumentato da 7 a 10 giorni, è retribuito al 100%. In caso di parto gemellare, può arrivare anche a 20 giorni.

Si può fruire dei congedi per padri a partire da due mesi prima della data in cui ci si aspetta il parto, e si può ricorrere a tale strumento fino a 5 mesi dopo la nascita.

Il congedo può altresì essere fruito anche per periodi non continuativi, avendo riguardo al congedo della madre.

Nuove multe per le violazioni

L'ispettorato nazionale del lavoro ha di recente emanato una nota in cui si precisano le sanzioni per i datori di lavoro che dovessero rifiutare la concessione del congedo parentale.

Secondo la nota n. 2414/2022, Il datore viene obbligato a concedere il riconoscimento del congedo nei modi previsti dall'art. 27-bis, comma 6.

La comunicazione del congedo, in particolare, deve essere effettuata in forma scritta, e questa deve contenere il numero dei giorni in cui si intende fruire del congedo. Inoltre, può essere utilizzato anche il sistema informativo aziendale preposto alla gestione delle assenze e alla richiesta di permessi e congedi.

L'anticipo temporale col quale il congedo non può essere richiesto non può essere inferiore ai 5 giorni e, ove consentito dalle circostanze, deve essere previsto sulla base della data presunta del parto.

La regola del preavviso di 5 giorni

Il preavviso di 5 giorni del quale si è appena trattato, deve essere rispettato dal lavoratore a pena esclusione dal privilegio, e il datore di lavoro, stante il citato preavviso, è obbligato ad accordare il congedo parentale, nel rispetto della procedura. Se il datore non dovesse accordare il permesso al genitore, sarà multato con una sanzione che va dai 516 ai 2582 euro.

Le procedure per ottenere il congedo sono quindi diventate più stringenti, e nel corso della regola si legge che non può ritenersi un ostacolo all'ottenimento del congedo la richiesta del datore di usufruire del permesso nelle tempistiche compatibili al preavviso di cinque giorni.

Viene fatta salva l'eventualità in cui la moglie del lavoratore abbia un parto anticipato, che non permetta al lavoratore di richiedere il preavviso in tempo.

Vengono inoltre garantite le eventuali disposizioni più favorevoli previste dalla contrattazione collettiva.

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