Congedo di paternità: in arrivo anche dipendenti pubblici!

Finalmente arrivano delle buone notizie per i dipendenti pubblici sul tema del congedo di paternità. Infatti, devi sapere che ad oggi il congedo di paternità che viene erogato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non viene pagato ai dipendenti pubblici. Ma quando parte? Scopri le ultime qui!

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Ottime notizie per i dipendenti della Pubblica Amministrazione! Infatti, devi sapere che ad oggi il congedo di paternità che viene erogato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non viene pagato ai dipendenti pubblici. 

Eppure, ci sono delle importanti novità in quanto il Ministero del Lavoro ha deciso di estendere anche a questa categoria di lavoratori il congedo di paternità. 

Insomma, se ne parlava da tempo di estendere tale diritto anche ai dipendenti pubblici, ma non era mai stata presa una decisione definitiva. 

Ma come funziona oggi per i dipendenti pubblici che diventano papà? Beh, devi sapere che in questi casi i dipendenti della Pubblica Amministrazione possono avvalersi solo delle tutele previste dal contratto nazionale. 

Infatti, non è in alcun modo concesso loro il congedo di paternità che viene erogato dall’INPS. 

Attenzione: questo vale sia nei casi di nascita che di affidamento. Tuttavia, è bene specificare che tali principi valgono anche in caso di morte perinatale del figlio.

Ma cosa cambierà per i dipendenti pubblici? Finalmente verrà esteso il congedo di paternità anche a loro? Andiamo a scoprire le ultime in questo articolo!

Per comprendere meglio come funziona il congedo di paternità nel 2022 ti consiglio la visione di questo video realizzato da Renna Studio Legale:

Congedo di paternità: esclusi i dipendenti pubblici! Ecco le ragioni!

Ma quando è stato introdotto il congedo per coloro che diventano papà? E per quale motivo sono stati esclusi da tale beneficio i dipendenti pubblici?

Per capirlo è bene ripercorrere la storia di questa misura. Infatti, devi sapere che il congedo di paternità è stato concepito nel 2012. Tuttavia, sottolineiamo anche che la misura era completamente diversa da come la conosciamo oggi. 

Ebbene, per una maggiore precisione possiamo affermare che tale misura è stata messa in campo grazie alla Legge numero 92 del 2012 e da quel momento in poi ci sono state delle modifiche. 

Dunque, per mezzo della Legge che abbiamo appena citato, il congedo di paternità è diventato possibile per i lavoratori dipendenti.

La misura è stata messa in campo, ovviamente, come una misura sperimentale. Ma successivamente è stata riformata più volte e quest’anno è diventata ufficialmente strutturale. 

Ma come funziona il congedo di paternità? Beh, devi sapere che tale diritto concede ben 10 giorni di congedo obbligatorio, completamente pagato dall’INPS, per coloro he diventano papà. 

Attenzione: ricordiamo che tutto ciò è valido sia in caso di nascita che in caso di adozione del figlio. 

Tuttavia, come abbiamo visto anche in precedenza, la possibilità di accedere al congedo per coloro che diventano papà è estesa solo ai dipendenti del settore privato. 

Per questo motivo è stata resa indispensabile un’estensione anche a tutti quei lavoratori del settore pubblico, fino ad oggi privati del congedo di paternità. 

Ebbene, quindi si spera che la decisione definitiva venga presa il prima possibile, in modo da poter garantire anche ai dipendenti della Pubblica Amministrazione che diventano papà, alcuni giorni di permesso indennizzati al 100%. 

Congedo di paternità: i dipendenti pubblici sono sempre stati dimenticati?

Ma, parlando di congedo di paternità, i dipendenti pubblici sono stati dimenticati?

Questa è la domanda che in molti si sono posti, sentendosi tagliare fuori da tale diritto. 

Ebbene, possiamo dire che nella società attuale diventare genitori può essere un grande sogno, ma il lavoro spesso rappresenta un ostacolo, soprattutto nel caso dei dipendenti pubblici. 

Mi spiego meglio, per una coppia di persone che vogliono diventare genitori, il benessere economico e la realizzazione professionale sono due pilastri per poter assicurare delle condizioni di vita dignitose anche al nuovo nato. 

Tuttavia, la legge attuale taglia completamente fuori i papà che lavorano nel settore pubblico dai primi momenti della vita dei bambini. 

Eppure, sembrerebbe che molti padri, nemmeno nel settore privato, siano a conoscenza di tale possibilità. 

Infatti, secondo quanto è stato affermato dalla senatrice del Partito Democratico, Valeria Fedeli, nel 2021 risulta che pur se in numero maggiore rispetto al 2020, solo poco più della metà dei neo padri, circa 155mila, con un contratto da dipendente nel settore privato, ha usufruito dei 10 giorni previsti dalla legge. 

Un numero decisamente basso che deve essere allargato grazie anche a campagne di informazione e sensibilizzazione. 

Com’è cambiato il congedo di paternità! L’evoluzione della misura!

La storia di questa misura nel nostro Paese è piuttosto recente. Inoltre, dopo la sua introduzione che, come abbiamo sottolineato, è avvenuta tra il 2012 ed il 2013, la misura ha subito delle variazioni. 

Infatti, nel corso del 2019 i giorni del congedo obbligatorio per i papà sono aumentati da quattro a cinque, fino ad arrivare a sette nel 2020 e 10 nel 2021. 

Ebbene, un nulla confrontato ai cinque mesi che sono obbligatori per la madre, ma pur sempre un passo avanti in modo che i padri possano godersi i primi mesi della vita dei figli. 

Infatti, devi sapere che il congedo di paternità consente di ottenere 10 giorni di astensione dal lavoro, anche non continuativi nei primi cinque mesi di vita del figlio. 

Ricorda: il congedo di paternità dà diritto ad ottenere il 100% della retribuzione. 

Congedo di paternità e dipendenti pubblici: quali sono le ultime notizie!

Quindi, come avremo capito, il congedo di paternità arriva anche ai dipendenti pubblici. 

Ma come funzionerà questo passaggio?

Ancora non abbiamo nessuna certezza di quando tale misura entrerà in vigore. Tuttavia, basandoci sulle prese di posizione del Ministero del Lavoro, possiamo auspicare che la nuova misura entrerà presto in vigore. 

Ebbene, dovrà essere predisposto un decreto legislativo che entrerà a far parte del Testo unico sulla maternità e paternità. Ecco che, in questo modo, il congedo di paternità sarà esteso anche ai dipendenti della Pubblica Amministrazione. 

È presto per cantare vittoria? In realtà no. 

Infatti, sebbene il decreto legislativo del quale stiamo parlando ancora non è stato predisposto, la decisione è stata presa. 

Infatti, anche la sottosegretaria al welfare, Tiziana Nasini, ha più volte confermato tale decisione ed ha elencato quali saranno gli sviluppi e l’iter da seguire. 

Quale sarà tale iter? Beh, secondo le parole della sottosegretaria, per sbloccare il congedo di paternità anche ai dipendenti pubblici sarà necessario recepire la direttiva 2019/1158 UE

Congedo di paternità dipendenti pubblici: cosa viene previsto e come si richiede oggi?

Per comprendere quali saranno le novità a cui dovranno far fronte anche i dipendenti pubblici, è bene fare una breve panoramica di cosa comprende il congedo di paternità oggi e qual è la modalità per richiederlo

Funzionerà? Beh, basta considerare i dati del settore privato. 

Infatti, anche se in pochi ne hanno usufruito nel corso del 2021, può comunque essere un’ottima opportunità per viversi la quotidianità con i propri figli, siano essi appena nati oppure adottati. 

Inoltre, devi sapere che con la Legge di Bilancio 2022 sono stati accorpati il congedo di paternità obbligatorio e quello facoltativo. Quindi, la durata di tale congedo si alza a 10 giorni, retribuiti al 100%. Infatti, tale retribuzione è completamente a carico dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ma per fruirne servono comunque 15 giorni di preavviso. 

Ovviamente, nel caso in cui il lavoratore abbia deciso di richiedere il congedo dalla nascita del figlio, il preavviso dovrà essere dato circa 15 giorni prima dalla data presunta del parto. 

Ma come si fa la richiesta? Attualmente i dipendenti privati possono presentare la richiesta direttamente all’INPS tramite Contact Center oppure chiamando il numero 06 164 164 da rete mobile o avvalendosi dei servizi svolti dal Patronato.