Controlli Ispettorato del lavoro anche a casa! Chi rischia?

Nuovi controlli dall’ispettorato del lavoro nel 2022! Tra le novità la decadenza del divieto di accesso ispettivo per i controlli: aumenta così il rischio di multa per tutti quelli che non rispettano le disposizioni previste dalla legge. A deciderlo è una sentenza da parte della corte d’appello di Lecce che ne ha definito limiti ed eccezioni.

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Nuovi controlli dall’ispettorato del lavoro nel 2022! Tra le novità la decadenza del divieto di accesso ispettivo per i controlli: aumenta così il rischio di multa per tutti quelli che non rispettano le disposizioni previste dalla legge. A deciderlo è una sentenza da parte della corte d’appello di Lecce che ne ha definito limiti ed eccezioni.

Infatti, come molti sanno, i controlli messi in atto da parte dell’Ispettorato del lavoro sono solitamente avviati esclusivamente all’interno dell’ambiente prettamente lavorativo, dunque non all’interno di una abitazione privata.

Tuttavia, a seguito della nuova sentenza della corte d’appello di Lecce è stata di fatto ammessa un'eventuale situazione in cui si potrebbe accettare anche la possibilità di avviare dei controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro all’interno della privata dimora, andando di fatto contro il cosiddetto divieto di accesso ispettivo.

A questo proposito, quindi, andremo ad approfondire in maniera dettagliata tutte le caratteristiche e le condizioni che concedono all’Ispettorato del lavoro di effettuare ulteriori monitoraggi e controlli anche direttamente all’interno dell’abitazione privata.

In tal senso, nei prossimi paragrafi, saranno effettivamente anche ripresi tutti gli aspetti e le eccezioni che potrebbero consentire la possibilità di effettuare degli ulteriori controlli più approfonditi da parte dell’ispettorato del lavoro, nonostante il divieto di accesso ispettivo valido per le abitazioni private.

Novità sui controlli dell’Ispettorato del lavoro: cosa succede nel 2022?

Dunque, come chiarito anche all’interno della stessa introduzione del seguente articolo, solitamente i controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro si verificano esclusivamente nell’ambiente di lavoro. 

Tuttavia, a seguito di una recente sentenza è stato di fatto ammesso che in alcuni casi particolari, l’Ispettorato del Lavoro possa effettivamente provvedere ad un controllo anche all’interno di un’abitazione privata, andando di fatto a sovrastare il divieto di accesso ispettivo.

In questo senso, la sentenza emessa da parte della corte d’appello di Lecce ammette la possibilità di entrare in casa privata, andando a perlustrare e visitare una serie di spazi.

Viene quindi acconsentito al controllo da parte dell’Ispettorato del Lavoro degli ambienti interni di un’abitazione privata, come ad esempio la cucina, il bagno, il giardino e gli spazi esterni prossimi all’abitazione, ma anche addirittura la camera da letto.

Il caso del tribunale sui controlli in casa dell’ispettorato del lavoro

A partire dall'anno 2016, infatti, due coniugi hanno deciso di avviare un contenzioso contro un funzionario dell’Ispettorato del Lavoro della Regione Puglia

Infatti, a questo proposito, il funzionario in questione durante un controllo intrapreso nei confronti dei due coniugi ha decisori perlustrare anche il giardino di un’abitazione privata in cui si stavano svolgendo dei lavori di ristrutturazione edilizia.

Da questo controllo, eseguito con la presenza del proprietario dell’immobile, è stato quindi evidenziato l’illecito legato alla presenza di cinque operai senza un contratto di lavoro, provocando così un provvedimento con una multa da pagare di quasi 16 mila euro.

Dopo una serie di eventi, si è giunti al grado di giudizio della corte d’appello di Legge, la quale attraverso la sentenza numero 502 del 2022 ha dunque riconosciuto la legittimità dei controlli effettuati da parte del funzionario dell’Ispettorato del lavoro. 

Infatti, in questo caso specifico, la casa che è stata oggetto di visita e di controllo ispettivo da parte del funzionario non può essere intesa come abitazione privata, bensì rientra nella definizione di cantiere, e non potrà dunque essere oggetto del principio di divieto di accesso ispettivo.

Quando è lecito il controllo in casa dell’Ispettorato del lavoro

Occorre quindi chiarire che in linea di massima i controlli sul lavoro eseguiti da parte dei funzionari di competenza territoriale dell’INL dovranno rispettare sempre il principio legato al divieto di accesso in case e abitazioni private.

Tuttavia, il caso della sentenza del tribunale in merito all’episodio accaduto in Puglia ha portato all’emergere di alcune eccezioni che fino a quel momento non erano state ancora prese in esame.

In tal senso, quindi, sarà necessario andare a considerare il cantiere oggetto del controllo dell’Ispettorato del lavoro come un luogo di area permanentemente aperta al pubblico.

Si tratta quindi di eccezioni che coinvolgono soltanto alcune categorie di aziende e di imprese, in particolare quei datori di lavoro che gestiscono una ditta edile e che potrebbero svolgere un’attività di lavoro all’interno dei cantiere.

I controlli dell’ispettorato del lavoro: chi rischia? Cosa c’è da sapere

Le ispezioni ed i controlli sul lavoro sono solitamente eseguite da parte di appositi funzionari specializzati che appartengono all’ente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il cosiddetto INL.

In linea generale, quindi, i controlli messi in atto da parte dell’Ispettorato del lavoro sono solitamente organizzati attraverso la sequenza di tre momenti essenziali, ognuno dei quali contraddistinto da specifici obiettivi, volti a verificare la sicurezza di tutti gli ambienti di lavoro. 

Dunque, una prima fase è quella legata all’identificazione dell’azienda che dovrà essere soggetta al controllo, un secondo momento è quello relativo all’esame e al monitoraggio dell’intera documentazione che è stata fornita da parte dell’azienda. Infine, il controllo dell’Ispettorato del lavoro terminerà a tutti gli effetti con un sopralluogo materiale degli ambienti e dei luoghi di lavoro, a cui solitamente non si intendono ammessi anche i controlli presso abitazioni private.

Solitamente, le cause che di fatto determinano l’identificazione dell’azienda presso cui si ritiene necessario lo svolgimento di un’ispezione sul lavoro possono essere piuttosto diverse. 

Di fatto, però, tra le motivazioni che spingono maggiormente l’Ispettorato ad eseguire controlli più mirati sono apposite richieste di intervento, che potrebbero essere avanzate da parte dei sindacati dei lavoratori oppure da singoli lavoratori.

Quali sanzioni si rischia dopo i controlli in casa dell’Ispettorato del lavoro 

Quando un’azienda risulta essere coinvolta da controlli in azienda, oppure addirittura in abitazione privata nei casi previsti dalla legge di cui abbiamo parlato nel seguente articolo, è chiaro che una delle preoccupazioni più elevate riguarda il rischio di essere coinvolti da una sanzione.

Per questo motivo, è bene sottolineare che il datore di lavoro, a seconda delle situazioni e delle condizioni della propria azienda, emerse a seguito degli appositi controlli.

In tal senso, occorre riconoscere tre diverse tipologie di responsabilità, le quali vanno quindi a determinare altrettante diverse categorie di sanzioni.

Per prima cosa, una delle responsabilità più gravi riguarda la responsabilità penale del datore di lavoro, che prevede quindi una violazione di norme che risultano essere contenute all’interno del Codice Penale.

Vi è poi la responsabilità civile. In questo caso, si tratta di una sanzione che potrebbe emergere in quei casi in cui risulta essere stata accertata un’irregolarità per quanto riguarda il contratto di lavoro o anche per altri aspetti estranei al contratto.

Infine, vi è una responsabilità di tipo amministrativo. A questo proposito, emerge una sanzione pecuniaria nei casi in cui il datore di lavoro oppure l’amministratore dell’azienda risulta non aver rispettato tutte le norme che sono state contenute all’interno del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro.