Aiuti al turismo, una crisi da salvare con 2 miliardi

Aiuti al turismo e all'intrattenimento notturno per il 2022: il Governo stanzia 2 miliardi di euro per sostenere i settori colpiti dalla pandemia.

Secondo quanto si vocifera, il Governo sarebbe pronto a stanziare circa 2 miliardi di euro per sostenere i settore del turismo, ancora una volta messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria. La variante Omicron corre in tutto il mondo e spaventa, tanto da far rinunciare le vacanze a milioni di persone.

Le strutture turistiche, partite con ottimismo all’inizio dell’autunno, ora si ritrovano nuovamente in una crisi nera, dopo l’esplosione della variante Omicron, proveniente dal Sud Africa. Ciò ha comportato migliaia di disdette ovunque, nonché severe restrizioni e limitazioni che hanno impedito a molti di partire per le vacanze di Natale e per le prossime settimane.

Sarà ancora una volta un inverno particolare, che porterà una crisi nerissima nel turismo. In Italia e nel resto del mondo. Il Governo sta cercando di salvare il salvabile stanziando 2 miliardi di euro, come scrive la testata Money.it. Ristori importanti per tutte le imprese, che saranno erogati per tutto il 2022. Si tratta di contributi a fondo perduto verso tutti quei settori a rischio.

Vediamo cosa rientra nei 2 miliardi di euro, come il settore turistico risponderà all’emergenza, le novità messe in campo e cosa cambierà rispetto al 2021. IlGiorno.it spiega che i 2 milardi andranno ad alberghi, impianti turistici, discoteche, anche queste fortemente limitate e costrette a chiudere fino a data ignota, e parla anche dell’obbligo vaccina over 50, accolto tra mille polemiche.

Lo stato di emergenza prorogato e la risposta de Governo al turismo

Lo stato di emergenza, come sappiamo, è stato prorogato fin al 31 marzo 2022. Ciò è un’incognita, non sappiamo quando si uscirà da questa crisi nera e dall’emergenza sanitaria, vista l’esplosione di altre due nuove varianti di Covid, che gli scienziati stanno studiando da poco prima di Natale.

“Sarà ancora una volta un inverno particolare, che porterà una crisi nerissima nel turismo. In Italia e nel resto del mondo. Il Governo sta cercando di salvare il salvabile stanziando 2 miliardi di euro. Ristori importanti per tutte le imprese, che saranno erogati per tutto il 2022. Si tratta di contributi a fondo perduto verso tutti quei settori a rischio.”

Il Govero Draghi parla di aiuti alle imprese, soprattutto quelle coivolte nel settore turistico e quelle dell’intrattenimento notturno, come ad esempio le discoteche, chiuse da quasi due anni, o anche il settore tessile, che ad oggi ha perso circa il 20% fra produzione e fatturato. I nuovi ristori stanno per arrivare, ma basteranno per tutti?

La situazione è delicata, tanti imprenditori e, ovviamente, i lavoratori stanno affrontando un periodo difficile. Il virus non accenna a sparire e tutti noi stiamo pagando un caro prezzo.

Ristori per il settore turistico 2022

I settore turistico è quello più massacrato dal Covid, con migliaia disdette, chiusure forzate e molto altro ancora. Soltanto nell’ultimo mese, le disdette alle prenotazoni, da parte di turisti italiani e straneri, son state migliaia. Tantissimi hanno rinunciato alle vacanze natalizie, e tanti altri rinunceranno alle vacanze invernali nelle prossime settmane.

“Le strutture turistiche, partite con ottimismo all’inizio dell’autunno, ora si ritrovano nuovamente in una crisi nera, dopo l’esplosione della variante Omicron, proveniente dal Sud Africa. Ciò ha comportato migliaia di disdette ovunque, nonché severe restrizioni e limitazioni che hanno impedito a molti di partire per le vacanze di Natale e per le prossime settimane”

Gl impianti sciistici e tutte le locaità di montagna sono già in allarme. Una discesa in picchiata per quanto riguarda gli introiti, crollati del 70% rispetto a due anni fa. La ripresa sembra ancora lontana e gli alberghi restano smivuoti. A risentire delle restrizoni e del virus non è solo il settore turistico, ma anche quello del spettacolo.

Concerti teatri, cinema, eventi, tutto è fermo. Un danno di mliardi di euro e migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro. Uno scenario catastrofico, che arriva proprio quando si stava per tirare un sospiro di sollievo, alla fine dell’estate 2021, con uno sprint eccezionale da parte di ogni settore.

Omicron invece ha rallentato tutto ancora una volta, e non si prospetta nulla di buono neanche nel 2022. L’emergenza sanitaria ora attiva fino al marzo prossimo, potrebbe essere prorogata ancora di qalche mese, estendendo la tanto discussa normativa sul Green pass.

Tra Green pass e obbligo vaccinale over 50

Col decreto green pass si prospettano anche molti licenziamenti, e ricordiamo che da questo gennaio scade il blocco dei licenziamenti. Entro le prossime settimane, per tutto il mese di gennaio, dovrebbero arrivarere gli aiuti ai settori colpiti dalla pandemia. Intanto, a far discutere, c’è anche l’obbligo vaccinale per gli over 50.

L’obbligo vaccinale over 50 entra in vigore e avrà durata fino al 15 giugno 2022. Riguarderà anche il richiamo e la dose Booster. Lo prevede il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per tutelare la salute pubblica e la sicurezza di tutti. L’obbigo si applica a tutti i cittadini, italiani e stranieri. Chi trasgredisce alla normativa ,viene multato da 600 euro fino a 1500 euro. I lavoratori sprovvisti d Green Pass sarano sospesi e non pecepiranno lo stipendio.

Nel frattempo, si propone un ritorno alla cassa integrazione con causale Covid 19, in modo tale da tutelare tutti i lavorati rimasti disoccupati, o non abilitati a proseguire con la propria attività. I sinacati si battono ancora per i lavoratori, chiedendo a gran voce questa soluzione: proroga di almeno 13 settimane, fino a fine marzo, per la cassa integrazione, per un totale di circa 700 milioni da euro da spendere.

Insomma, un Decreto Sostegni ripetetuo esattamente allo stesso modo dello scorso anno, anche se, a essere inclusi nei sostegni, ci sono meno settori rispetto a quelli de 2021. I più importanti sono turismo e spettacolo. I due mliardi stanziati basteranno a coprire le perdite? Probabilmente no, poiché, al settore dello spettacolo e soprattutto a quello del turismo, occorre notare tutti quei settori collegati ad essi, come ad esempio i trasporti.

I dati di questa crisi nera

I dati di questa crisi nera sono dramamtici, si parla di perdite addirittura superiori a quelle dello scorso anno, dove si intravedeva un certo spiraglio di luce e si percepiva un certo optttimismo. Le imprese sono in sofferenza, come scrive Sky24.

Se non c’è turismo, anche i trasporti sono fermi: taxi, treni, aerei, rifornimenti, ristorazione, negozi per lo shopping, ecc. Per questo i sindacati chiedono altri ristori.

“Concerti teatri, cinema, eventi, tutto è fermo. Un danno di mliardi di euro e migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro. Uno scenario catastrofico, che arriva proprio quando si stava per tirare un sospiro di sollievo, alla fine dell’estate 2021, con uno sprint eccezionale da parte di ogni settore.”

A Roma, ad esempio, sono stati chiusi 350 hotel. Sigifica che migliaia di persone hanno perso il lavoro. La stessa cosa la si può estendere a tutte le altre città italiane e non. Hotel chiusi, agenzie di viaggi in pausa, tour operator, musei, luoghi di cultura. Resta tuto fermo, in balia del virus.

Anche se ISTAT parla di maggiore occupazone rispetto agli anni passati, ma i dati risalgono a primi di dicembe, quindi prima della diffusone d Omicron. Tuttavia, 2 mliardi stanziati per risolvere il problema sembrano pochi. 

Turismo, ristorazione, cultura: sostenere le attività investite dal Green Pass

Siamo arrivati ormai a 200 mila contagi di Covid, dove la variante Omicron la fa da padrona. Numeri impressionanti che hanno spinto Draghi e il suo staff e ricorrere a una stretta sul Green Pass, un passaggio non indolore, ma che andava fatto.

“Col decreto green pass si prospettano anche molti licenziamenti, e ricordiamo che da questo gennaio scade il blocco dei licenziamenti. Entro le prossime settimane, per tutto il mese di gennaio, dovrebbero arrivarere gli aiuti ai settori colpiti dalla pandemia. Intanto, a far discutere, c’è anche l’obbligo vaccinale per gli over 50.”

Il Governo si è dato alcuni giorni di tempo per valutare le categorie che hanno più bisogno dei soldi stanziati. Per questo, i 2 miliardi non saranno suddivisi equamente tra i settori colpiti. La maggior parte andrà al settore turistico, ma le polemiche non finiscono, perché al turismo vi sono legate decine di altre attività, come abbiamo elencato prima.

La stretta sul green pass e sulla vaccinaizone è un bene perché consente alle attività di non chiudere e di restare aperte, nonostante le limitazioni. Bisogna però contrastare anche la batosta del caro-bollette, che pesa non poco sulle spalle dei cittadini, anche se al momento dovrebbe essere tutto sotto controllo.

Le richieste dei sindacati

Purtroppo, chiedono aiuto tanti altri settori, non solo quelli dello spettacolo e del turismo. Ad esempio, tra i settori pi colpiti ci sono abbigliamento e calzature, con perdite di quasi il 20%, le pompe di benzina, con un fatturato calato del 10%, ristoranti e trasporti, con un calo del 15%. Questi, tramite i sindacati, chiedono fondi per altri 500 milioni.

Il Governo si è dato alcuni giorni di tempo per valutare le categorie che hanno più bisogno dei soldi stanziati. Per questo, i 2 miliardi non saranno suddivisi equamente tra i settori colpiti. La maggior parte andrà al settore turistico, ma le polemiche non finiscono, perché al turismo vi sono legate decine di altre attività, come abbiamo elencato prima.”

Appare chiaro che i 2 miliardi per ora stanziati siano pochi per coprrire tutti. danni causati dalla pandemia. Secondo quanto appreso dal Ministero della Finanza (MEF) il nuovo decreto sostegni si farà con fondi già messi a disposizione. Bisognerebbe, inoltre, rifinanziare la cassa Covid, scaduta il 31 dicembre scorso.

Al momento non sono state stabilite cifre concrete, ammette il MEF. Il Governo,, come dichiara Mario Draghi, per ora utilizzerà i soldi messi da parte nel 2021. Certo è che il futuro è ancora una volta incerto, non resta dunque che attendere le decisioni del Governo e, soprattutto, landamento della pandemia.

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