Decreto ristori 5, ecco cosa succede da qui a marzo

Le novità riguardo il nuovo decreto ristori 5 sono diverse. Vediamo quindi insieme cosa ha detto il Governo Draghi riguardo a quali attività ne usufruiranno.

Durante questi anni di pandemia molti settori hanno risentito delle conseguenze di questa situazione. Alcuni, come quello della cultura e dello spettacolo, o quello della ristorazione, sono stati più colpiti di altri.

Proprio per questo nel corso dei mesi il Governo italiano si è trovato a dover, tra le altre cose, creare sistemi per aiutare i commercianti e le varie realtà in situazioni di difficoltà.

I decreti ristori si sono così succeduti tra loro nei mesi scorsi e all’inizio di quest’anno siamo arrivati al decreto ristori 5, con diverse novità e buone notizie per alcune realtà, anche se, a seconda della situazione, non tutte le imprese considerano sufficienti gli aiuti.

Dai sostegni per riuscire a sopportare i rincari delle bollette di luce e gas, ai tagli o cancellazioni delle tasse per discoteche e altri settori dell’intrattenimento, ci sono diverse novità per i prossimi mesi, anche per scuole e trasporti.

Vediamo insieme quindi una breve panoramica per fare mente locale.

Decreto ristori 5: cosa prevede in breve

Sono circa 1,6 miliardi di euro di sostegni per i settori in crisi, ma non è tutto. Mentre per il rincaro delle bollette sono stati utilizzati altri 1,7 miliardi, facendo arrivare i sostegni in quel senso a ben 5,5 miliardi.

Dal ritorno del bonus terme, ai sostegni per le imprese soprattutto nel campo della ristorazione e del turismo, aiuti ai trasporti, e una mano a tutti per poter riuscire a sopportare il rincaro delle bollette di luce e gas

Ma anche l’assicurazione di aver accesso alle mascherine FFP2 nelle scuole, senza difficoltà e fornite direttamente agli studenti, e un indennizzo per coloro che si potrebbero trovare a subire dei danni conseguenti al vaccino.

Per i trasporti ci sono 15 milioni di fondo per il settore di linea, come autobus e tram, mentre 10 milioni sono stati dedicati solamente al trasporto su rotaia e sostenere così il settore ferroviario. 

Per le imprese invece ci saranno 30 milioni di sostegni per tutte quelle attività che sono state costrette a chiudere nel fondo dedicato, oltre alla sospensione del pagamento dell’IVA nel mese di gennaio.

Le imprese legate al mondo del turismo e della ristorazione, inoltre avranno anche un ulteriore sostegno, proprio perché tra le più colpite durante questi ultimi anni di chiusure forzate, a condizione che abbiano subito un abbassamento del 40% del fatturato rispetto al 2019.

Arriveranno anche oltre 111 milioni di aiuti per il settore della cultura, con un incremento del fondo per le emergenze.

Gli aiuti del nuovo decreto sono diversificati e non si concentrano solo su una tipologia di commercianti o persone, come viene anche descritto nell’articolo del Sole 24Ore con l’analisi del decreto stesso.

Quali sono le novità del decreto ristori 5 per le partite IVA

Le partite IVA avranno a disposizione diverse occasioni per sfruttare gli aiuti a fondo perduto proposti e approvati nel nuovo decreto. I lavoratori autonomi infatti si sono sentiti spesso abbandonati dallo Stato anche prima della pandemia, e in questi anni si sono trovati ancora più in difficoltà.

Quest’anno, con il nuovo decreto ristori, sono stati approvati diversi sostegni a fondo perduto, alcuni specifici per determinate tipologie di partite IVA, soprattutto per coloro che si occupano di attività che rivendono prodotti.

Come anche analizzato approfonditamente in questo nostro articolo, per esempio, è stato approvato un bonus che può arrivare fino a 10.000 euro con reddito di imposta che rimborsa una parte delle spese per le attività che sceglieranno prodotti biodegradabili nel biennio 2022/2024.

Questa è una scelta dovuta anche all’entrata in vigore della normativa europea che ora vieta l’utilizzo di prodotti in plastica monouso, così da aiutare la transizione per diverse realtà che si basano sulla partita IVA.

Per tutte le tipologie di professionisti con partita IVA che ricevono pagamenti con il POS, c’è una buona notizia ulteriore. Anche per il 2022 è stato approvato il bonus che rimborserà, azzerando, le commissioni del POS.

In questo modo nel momento in cui un cliente andrà a pagare con il bancomat, non verrà decurtato il tanto discusso pagamento dovuto alla banca, situazione che sarà tale fino al 30 giugno 2022.

Sempre riguardo a POS e bancomat, è stato attivato un rimborso di un massimo di 160 euro sotto forma di credito di imposta per gli esercenti e le attività che hanno installato, noleggiato, o acquistato un dispositivo per pagamenti con bancomat e carte.

Il bonus andrà a coprire al massimo il 70%, sempre non superando i 160 euro citati sopra, dove a poter ricevere la percentuale massima saranno le attività con fatturati che non superano i 200 mila euro, si scende poi al 40% per chi è tra i 200 mila e un milione, arrivando al 10% per coloro che hanno un fatturato tra i 1 milione e i 5 milioni.

Per coprire il noleggio o l’acquisto delle cosiddette “casse smart” invece, esiste un fondo che offre un massimo di 320 euro al beneficiario. I limiti sono gli stessi del bonus precedente, solo che la copertura in questo caso può essere possibile anche al 100% per le attività con meno di 200 mila euro di fatturato.

Si abbassa poi a un 70% di rimborso per coloro con un fatturato fino a un milione di euro, riducendosi al 40% per coloro che arrivano a cinque milioni. Superata questa cifra il rimborso non può essere richiesto.

Gli aiuti al turismo e alla cassa integrazione

Torna nel 2022 la cassa integrazione scontata grazie al decreto sostegni Ter, ma non per tutti. Alcuni settori, infatti, non potranno accedere a questa occasione, che diventa un buon aiuto per alcune realtà per i primi mesi del 2022, fino alla fine dell’attuale situazione di emergenza.

A poterne fruire fino a marzo saranno le imprese più in difficoltà per via della pandemia e che sono state costrette alla chiusura fino a fine gennaio, come, per esempio, le discoteche e le sale da ballo. Queste hanno subito gravi perdite, soprattutto per via dell’impossibilità di partecipare ai festeggiamenti di capodanno dopo un anno di grandi difficoltà.

Bar, ristoranti, e discoteche potranno quindi richiedere la cassa integrazione senza dover versare i contributi addizionali tra il primo gennaio 2022 e il 31 marzo 2022.

Questi, nel caso in cui sospendessero o dovessero ridurre il lavoro ai sensi del decreto 14 settembre 2015 n.148, non dovranno pagare il 4% per chi utilizza il fondo nazionale salariale e il 9% del CIG fino a 52 settimane.

Per essere più precisi a poter usufruire di questi vantaggi saranno discoteche, bar, ristoranti, ma anche musei, e parchi divertimento, parchi tematici, e terme, per esempio. Anche le mense, catering, e ristorazione per treni e navi, sale da gioco, o le sale da bingo fanno parte di questa lista.

Tuttavia per quel che riguarda il settore del turismo ci sono anche altri aiuti in arrivo. Sono stati approvati più di 413 milioni di aiuto di sostegni per il turismo che verranno suddivisi in diverse modalità per dare una boccata d’aria fresca a questa importante realtà, soprattutto in Italia.

Parte di questi aiuti sono stati suddivisi anche tra i parchi a tema, o la ristorazione, ovvero quegli ambienti che pur non essendo strettamente legati al mondo turistico, finiscono con l’esserne influenzati per forza.

Sempre parlando di questo argomento, per esempio, è stato prorogato il bonus terme fino al 31 marzo 2022.

Sono arrivati oltre 100 milioni di integrazione per il fondo unico nazionale del Turismo, oltre alla decontribuzione per le assunzioni nel campo turistico. Una quota di 40 milioni della decontribuzione è verrà utilizzata per i lavoratori stagionali turistici e di stabilimenti termali.

Quali sono le novità del decreto ristori 5 di Draghi?

In molti hanno trovato ciò che si aspettavano. Aiuti e sostegni a imprese, trasporti, ristorazione, e discoteche, oltre che per provare impedire ulteriori rincari dei trasporti, dopo che gli abitanti di molte regioni hanno visto salire il prezzo dei biglietti di autobus e treni a partire dal primo gennaio 2022.

Ci sono anche altre novità. È stata approvata una proroga di tre mesi dal termine finale del corso per i dottorandi che hanno terminato gli studi tra il 2020 e il 2021, senza spese ulteriori.

È anche stato stanziato un fondo 150 milioni come indennizzo per coloro che potrebbero trovarsi a subire danni dal vaccino anti-covid, ed è questa la più grande novità, oltre alla questione bollette.

Dell’indennizzo in questione si era già parlato alcune settimane fa, citata dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Inoltre in questo decreto è stato assicuro che alle scuole verranno fornite mascherine del tipo ffp2 per gli studenti, gratis, con l’intenzione di scongiurare la comparsa di focolai e il ritorno della didattica a distanza.

La pace fiscale e bonus di 1000 euro

Si fa tanto parlare di pace fiscale, ma non tutti sanno di cosa si tratti. Per farla breve, prima di cominciare, la pace fiscale è un termine che viene utilizzato per definire la sanazione del rapporto tra lo Stato e i contribuenti con dei debiti.

Se l’argomento, che non può essere sviscerato in poche righe, ti interessa, sappi che viene trattato in modo approfondito in questo articolo sempre su Trend Online.

In questo periodo di pandemia si è introdotto spesso il concetto di pace fiscale attraverso la rottamazione delle cartelle esattoriali proprio per permettere ai contribuenti di riuscire ad avere una ripresa di liquidità.

Anche nel 2022, con la proroga dello Stato di emergenza, si va verso una Rottamazione quater, permettendo quindi di avere sei mesi aggiuntivi per il pagamento delle cartelle esattoriali per coloro che fossero in ritardo. 

Inoltre, con i nuovi parametri per i pagamenti, si avranno ben 180 giorni di tempo per il pagamento e non 150 come accadeva l’anno scorso.

La questione del bonus di 1000 euro di cui si parla è legato proprio agli oneri di riscossione dovuti dai ritardatari, che potrebbero venire azzerati se sotto una determinata cifra, idealmente 1000 euro, in modo da non dover pesare sul sistema e sulle tasche degli italiani.

Una buona notizia per tutti quindi, soprattutto in questo periodo.

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