Demansionamento sul Lavoro: cos’è e quali tutele ci sono!

Hai mai sentito parlare di demansionamento? Questo sicuramente rientra in quella serie di abusi di cui spesso si sente parlare da parte del datore di lavoro. Eppure, devi sapere che non è sempre una pratica illegittima. Come funziona il demansionamento? Vieni a scoprirlo qui!

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Hai mai sentito parlare di demansionamento? Questo sicuramente rientra in quella serie di abusi di cui spesso si sente parlare da parte del datore di lavoro. 

Tuttavia, si tratta di una possibilità che viene concessa dal Codice Civile, nello specifico dall’articolo 2103 chiamato anche ius variandi.

Questo dà la facoltà al datore di lavoro di modificare in modo unilaterale le mansioni che vengono assegnate al dipendente. 

Si tratta di una procedura legittima? Potremmo rispondere dicendo: dipende. 

Ebbene, abbiamo due tipologie di ius variandi che dobbiamo conoscere. La prima riguarda semplicemente uno spostamento orizzontale del lavoratore, cambiando le sue mansioni ma mantenendo lo stesso inquadramento. Nel secondo caso parliamo di un cambiamento delle mansioni del lavoratore ad un livello superiore o inferiore. Ebbene, ecco che in questo ultimo caso si parla di demansionamento. 

Tuttavia, è importante ricordare che secondo la Legge italiana il demansionamento non sempre è illegittimo come in molti potrebbero pensare. 

Infatti, il Governo ha stabilito per quale motivo possiamo parlare di demansionamento legittimo e quando no. 

Ma come funziona tale pratica? Come possiamo difenderci in caso di demansionamento illegittimo sul lavoro? Andiamo a scoprirlo insieme!

Demansionamento sul lavoro: ecco di cosa si tratta!

Prima di cominciare andando a comprendere nello specifico a cosa facciamo riferimento quando parliamo demansionamento illegittimo sul lavoro, comprendiamo meglio di cosa si tratta. 

Come abbiamo anticipato nell’introduzione di questo articolo, il Codice Civile sancisce la possibilità del datore di lavoro di poter cambiare in modo unilaterale le mansioni del lavoratore. 

Ebbene, in questo caso, come abbiamo visto, possono essere riscontrate diverse casistiche. Quella di cui andremo ad occuparci oggi è legata al demansionamento, ossia lo spostamento del lavoratore allo svolgimento di mansioni inferiori rispetto a quelle per le quali era stato assunto. 

Si tratta di una pratica vietata? La risposta è no. Infatti, la legge prevede alcune eccezioni al divieto di demansionamento. 

Ovviamente, se il datore di lavoro procede con l’attribuzione di mansioni di livello inferiore senza avvalersi delle cause previste dalla Legge italiana, il demansionamento è illegittimo ed il lavoratore può richiede anche il risarcimento del danno. 

Hai subito un demansionamento? Entro quanto tempo puoi contestarlo?

Hai subito un demansionamento sul lavoro? Beh, come avrai capito, se non rientra nei casi previsti dalla Legge e dal Codice Civile potrai contestare quanto accaduto. 

In questo modo, nel caso in cui tu avessi ragione, potrai ottenere nuovamente la tua vecchia mansione sul lavoro e, oltre a questo, potrai aver diritto ad un risarcimento dei danni. 

Insomma, puoi contestare il demansionamento fino a quanto questo non si consuma. 

Attenzione: qualora ti dovessi trovare di fronte ad un caso di demansionamento illegittimo non dovrai accettarlo solo per evitare ripercussioni peggiori!

Infatti, sono molti i lavoratori che, per paura di essere licenziati, accettano senza opporsi un demansionamento illegittimo. 

Ricorda anche che dopo che il demansionamento sarà operativo, il dipendente avrà 10 anni di tempo per fare causa al datore di lavoro. 

Quindi, se hai accettato questa condizione e oggi hai capito che “ti sta stretta” e che vuoi far valere i tuoi diritti, sappi che hai dieci anni di tempo a tua disposizione. 

Quando il demansionamento sul lavoro è legale? Andiamo a scoprire le casistiche!

Come abbiamo affermato in precedenza, cambiare le mansioni del lavoratore è una possibilità prevista dalla Legge in alcuni casi specifici. Insomma, non possiamo certo dire che il demansionamento è una pratica illegale che i datori di lavoro non possono mai utilizzare. 

Ma quando si tratta di una procedura legittima? Andiamo a scoprirlo subito insieme. 

Devi sapere che, in base a quanto stabilito dal Codice Civile e dal Jobs Act, tale pratica viene consentita in determinate situazioni ed entro alcuni limiti. 

Attenzione: in base a quanto affermato dal Codice Civile, il lavoratore non può retrocedere nelle mansioni assegnate. 

In che senso? Beh, diciamo che nel mondo del lavoro l’obiettivo è quello di far crescere il dipendente insieme all’azienda. Di conseguenza, il lavoratore dovrebbe essere solo promosso allo svolgimento di mansioni più importanti rispetto a quelle per le quali è stato assunto. 

Questo significa che, secondo il Codice Civile, il lavoratore non potrebbe mai essere retrocesso. 

Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui tale normativa non vale. Stiamo parlando di quando le nuove funzioni rientrino nella stessa categoria legale di inquadramento oppure l’assegnazione di mansioni inferiori sia prevista dal contratto collettivo.

Attenzione: in questi casi il dipendente avrebbe comunque la possibilità di ottenere lo stesso trattamento retributivo. 

Quali sono le cause legittime del demansionamento?

Quindi, come avremo capito, nel nostro Paese il demansionamento è consentito dalla legge, ma solo in particolari casi. 

Ma quali sono le cause legittime per tale pratica? Andiamo a conoscerle nel dettaglio in modo da poter essere al 100% coscienti dei nostri diritti. 

Il primo caso riguarda il lavoratore che deve / vuole acquisire nuove competenze. 

Poi abbiamo la seconda casistica che fa riferimento alla salute del dipendente. Mettiamo il caso che il lavoratore non avrà più la stessa resa sul lavoro a causa di una malattia. Ecco, in questo caso si tratta di una procedura legittima. 

Terzo caso? Se il dipendente fa espressamente una richiesta al suo datore di lavoro.

Infine, l’ultimo caso previsto dalla Legge è quello della gravidanza, dove la donna può essere spostata a svolgere altre mansioni, spesso più leggere, in modo da non compromettere la salute sua e del figlio. 

Quando il demansionamento è illegittimo? Ecco le casistiche!

Abbiamo compreso che, in alcuni casi, il demansionamento è una pratica legittima che viene prevista dal Codice Civile e dal Jobs Act. Tuttavia, come sappiamo, nella maggior parte dei casi tale pratica è tutt’altro che legale. 

Attenzione: nei casi che abbiamo visto nel corso dei paragrafi precedenti, il demansionamento non avrà effetti diretti sulla retribuzione del dipendente. 

Infatti, questa non potrà essere intaccata, se non in parte, magari sottraendo alcune indennità appartenenti alla specifica mansione. 

Ebbene, nei casi estranei a quanto detto in precedenza, il demansionamento è da considerarsi illegittimo e, di conseguenza, si potrà agire per vie legali. 

Ma come difendersi da tale pratica? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.

Demansionamento? Ecco come puoi difenderti!

Hai subito un demansionamento per una causa illegittima? Beh, allora potrai procedere con la contestazione. 

Prima di tutto potrai ri-ottenere la tua mansione originaria grazie all’aiuto di un avvocato al fine di farti riconoscere la qualifica corretta. 

C’è anche una seconda possibilità che consente poi l’accesso alla NASpI: si tratta delle dimissioni per giusta causa, concesse in questo caso. 

Oltre a questo però, come abbiamo visto anche in precedenza, il lavoratore potrà avere diritto al risarcimento del danno subito. 

Ebbene, il danno causato da tale pratica può essere sia patrimoniale che non patrimoniale, come nel caso di perdita dell’immagine. Dunque, nel caso di danno non patrimoniale, esso viene concesso solo nel caso in cui il comportamento del datore di lavoro abbia violato i diritti del lavoratore. 

Attenzione: non basterà affermare di aver subito un danno, ma sarà necessario dimostrarlo! 

In caso contrario il lavoratore non avrà diritto ad alcun risarcimento da parte del datore di lavoro.