Digitalizzazione e lavoro: cambiamenti e sfide del futuro!

Come sta cambiando il mondo del lavoro con l’avvento del digitale? Scopri quali sono le sfide lavorative che interesseranno il prossimo futuro.

Negli ultimi due anni il mondo del lavoro ha subito delle modifiche che in molti non avremmo mai immaginato. Infatti, soprattutto a causa della pandemia da Covid-19 abbiamo assistito ad una rapida digitalizzazione del lavoro. 

Ebbene, tutto questo ha segnato la strada ad un cambiamento epocale che avverrà nel prossimo futuro, ricco di sfide e di nuove possibilità lavorative per coloro che vorranno intraprendere la strada del digitale. 

Dunque, la pandemia ci ha portati a conoscere nuove modalità di lavorare, spesso impensabili prima. Tra i vari esempi che possono essere citati abbiamo lo smart-working, che è stato da poco prorogato dal Governo Draghi.  

Se vuoi saperne di più sulla proroga del lavoro agile ti consiglio la lettura di questo articolo dedicato: Smart-working da aprile: ecco chi può richiederlo ancora!

Ovviamente, per dove siamo arrivati oggi in termini di digitalizzazione del lavoro, sarebbe ancora più impensabile fare dei passi indietro piuttosto che in avanti. 

Sono proprio queste le ragioni che ci spingono ad indagare quali saranno i cambiamenti e le sfide per il prossimo futuro nell’universo lavorativo. 

Curioso di scoprirle? Allora leggi questo articolo!

Digitalizzazione del lavoro: la nascita di nuovi spazi e professioni!

La digitalizzazione quasi forzata a cui abbiamo dovuto far fronte in questi due anni di pandemia, ha radicalmente cambiato il mondo del lavoro a cui eravamo precedentemente abituati. 

Infatti, il digitale è entrato nel nostro universo lavorativo ed ha, di fatto, modificato profondamente le nostre vite, anche sotto il profilo occupazionale

Ebbene, tutto questo ha portato le persone ad intraprendere nuove carriere lavorative o, addirittura, a creare dei nuovi lavori, probabilmente impensabili fino a qualche anno fa. 

Un esempio di tale fenomeno è dato dalla grande ondata di dimissioni alla quale si sta assistendo in epoca post-covid. 

Le ragioni? Beh, la possibilità di lavorare da remoto è stata a colta a pieno, specialmente dai giovani, che ora preferiscono trovare aziende che concedono il lavoro agile oppure dedicarsi alle loro precedenti attività come freelance. 

Secondo quanto affermato da un’indagine condotta recentemente da Aidp, l’Associazione italiana per la direzione del personale, dobbiamo parlare di un fenomeno giovanile in quanto la fascia prevalentemente coinvolta da tale processo è quella tra i 26 ed i 35 anni. 

I cambiamenti apportati dal digitale, anche nel mondo del lavoro!

Abbiamo capito che la digitalizzazione ha spinto a notevoli cambiamenti importanti, anche in ambito lavorativo. 

Ma quali sono i principali cambiamenti ai quali stiamo assistendo e che dobbiamo tenere necessariamente in considerazione? 

Ebbene, sicuramente dovremo tenere in considerazione come il Covid-19 e le decisioni in tema di lavoro prese dal Governo Conte prima e dal Governo Draghi poi hanno portato ad una rapida crescita della digitalizzazione nel nostro Paese. 

Tutto questo non ha portato solo le aziende a cambiare approccio per quanto riguarda il mondo del lavoro, ma anche gli operatori che lavorano al loro interno. 

Ovviamente, tutto questo apre le porte a grandi opportunità, ma anche a grossi rischi. 

Insomma, si è costantemente al lavoro per trovare dei modelli che tengano sempre l’uomo al centro, considerando anche il rapporto tra benessere e tecnologia. 

Infatti, sono stati numerosi coloro che hanno deciso di condannare il lavoro da remoto, ad esempio, in quanto non consentiva una netta divisione tra lavoro e vita personale. 

Dunque, come avrai compreso, nonostante le innumerevoli opportunità offerte dall’avanzamento tecnologico anche in ambito lavorativo, restano comunque numerosi nodi che devono essere affrontati. 

Proprio per questo si sente sempre più spesso parlare di “innovazione responsabile”. Con questo termine si intende un’innovazione che non sia basata esclusivamente sulle mode del momento, ma sul benessere del personale e dell’azienda in cui viene attuata. 

Dunque, diciamolo chiaramente: la pandemia non ha solo portato ad innovazioni nel panorama lavorativo. 

Infatti, non sono mancati fenomeni di stress, dovuti alla difficoltà di distinguere vita privata a lavorativa, alla mancanza/ distanza del team di lavoro o anche diversi problemi organizzativi, specie nei primi mesi di lockdown. 

Tuttavia, l’obiettivo per il futuro è quello di aprire la strada ad un nuovo modello di business, pensato ad hoc ed integrato dalla digitalizzazione. 

Le nuove competenze dopo la digitalizzazione del lavoro! Cosa viene richiesto ora?

Come avremo capito cambia il mondo del lavoro, ma non solo. 

Infatti, bisogna anche considerare come cambiano le competenze che vengono richieste a tutti coloro che rientrano nel panorama lavorativo.  

Attualmente, secondo il Digital Skills Index presentato da Salesforce, l’86% dei lavoratori italiani ammette di non avere le competenze digitali che le aziende stanno cercando sempre di più. 

Ebbene, ma cosa intendiamo con queste competenze digitali? Andiamo a scoprirlo insieme. 

Innanzitutto dobbiamo sottolineare che negli ultimi due anni sono nate nuove professioni che hanno un unico fulcro comune: il digitale.  

Dunque, spesso i ragazzi studiano per lavori che ancora non esistono e questo è stato direttamente visibile con la pandemia, dove c’è stato un vero e proprio boom di lavori legati all’utilizzo del digitale. 

Insieme a questa tendenza ne abbiamo registrata un’altra però: l’abbandono del nostro Paese da parte dei giovani italiani. 

Di questa tematica ce ne parla la collega Sharon Zaffino nel suo articolo dedicato: 

“Muovendosi sulla rete troviamo offerte per Copywriter che dovranno occuparsi almeno della stesura di due articoli al giorno, per un minimo di 800 caratteri, pagati 1.00 € netto ad articolo.”

Insomma, i lavori digitali sono sempre più richiesti, ma ancora poco riconosciuti dal punto di vista economico.

Tuttavia, sebbene il nostro Paese risulti essere tra gli ultimi in Europa quando si parla di digitalizzazione, abbiamo comunque compiuto dei passi da gigante, impensabili per l’Italia. 

Inizialmente il termine “competenze digitali” faceva riferimento ad utilizzare con dimestichezza ed intuito le tecnologie dell’informazione. Tuttavia, ad oggi, questa dovrebbe essere la base per qualsiasi lavoratore. 

Eppure, al giorno d’oggi, le competenze digitali non sono più qualcosa di prettamente tecnico, ma significano anche la comprensione dell’ambiente nel quale si lavora, la gestione della flessibilità e delle sfide continue, la capacità di innovazione e molto altro. 

Di conseguenza, le aziende cercano sempre più lavoratori in possesso di queste competenze e non solo di hard skills. 

Competenze digitali in Italia: siamo tra gli ultimi in Europa sul tema della digitalizzazione!

Abbiamo capito quali sono state le modifiche apportate dalla digitalizzazione del lavoro sui singoli lavoratori. 

Tuttavia, dobbiamo anche fermarci a guardare la situazione nella sua interezza, quindi a livello nazionale. 

Come abbiamo anticipato nel corso del precedente paragrafo, l’Italia è in una posizione decisamente arretrata quando si parla di competenze legate al mondo del digitale. 

Infatti, secondo un report del 2021 esposto dalla dalla Corte dei Conti Ue, il 50% della popolazione italiana non ha alcuna competenza in ambito digitale. 

Insomma, lo stesso documento ha anche riportato che nell’anno precedente, ossia il 2019, il 35% dei cittadini in età lavorativa del nostro Paese non possedeva nemmeno le competenze digitali di base. 

Tutto ciò ha anticipato quello che stavamo per affermare: l’Italia si trova al di sotto della media globale per quanto concerne le competenze legate al mondo del digitale. 

Ebbene, secondo i dati espressi nel Salesforce Index, la media globale sulle competenze digitali è di 33/100. Un dato molto basso che dovrebbe far ragionare in tutto il mondo. 

Eppure, l’Italia ha un punteggio ancora inferiore: 25/100

Nonostante ciò, in seguito alla pandemia, la conoscenza degli strumenti digitali è richiesta circa nel 90% delle offerte di lavoro e, in futuro, diventerà sempre più fondamentale. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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