Giovani disoccupati? Parte il piano NEET! Aiuti del Governo!

Disoccupazione giovanile? In Italia i NEET sono un totale di oltre due milioni. Ma quali sono le mosse del Governo? Scoprile qui.

In Italia i NEET sono un totale di oltre due milioni. 

Ma a chi facciamo riferimento con questo acronimo? Quando parliamo di NEET, ci riferiamo a coloro che rientrano nella definizione “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, ossia quei giovani che non studiano e non lavorano. 

Insomma, alla luce di tale scoperta, possiamo affermare che i dati presentati dall’Istat sono estremamente preoccupanti. 

Infatti, tale fenomeno interessa il 24% dei giovani italiani. Un numero non da poco, ovviamente. 

Eppure, ciò che preoccupa maggiormente è la rapida crescita di tale numero. Infatti, rispetto ai dati Istat del 2020, è stato registrato un incremento di 97 mila tra ragazzi e ragazze che hanno interrotto il loro percorso di studi e non hanno trovato poi un’occupazione. 

Ovviamente, il Governo Draghi ha deciso di scendere attivamente in campo per dare una svolta definitiva a questa situazione, costituendo il Piano NEET

Gli obiettivi sono chiari a tutti: si punta a ridurre il numero di NEET nel nostro Paese.

Ma come vuole fare il Governo per riuscire in questa impresa? Andiamo a scoprire la situazione dei NEET in Italia e, nello specifico, cosa prevede il piano NEET!

NEET in Italia: i numeri rilevati dall’Istat! Una situazione preoccupante 

Come abbiamo preannunciato la situazione legata ai NEET in Italia è estremamente preoccupante.

Infatti, secondo i dati esposti dall’Istat nel 2021 i ragazzi tra i 15 ed i 34 anni che non studiavano e non lavoravano avevano già superato i 2 milioni solo nel nostro Paese, aumentando in maniera esponenziale dall’anno precedente. 

Si tratta di uno dei dati peggiori riscontrati in Europa, solo dopo la Turchia, il Montenegro e la Macedonia. 

Insomma, dobbiamo certamente ammettere che la pandemia da Covid-19 ha influito notevolmente sulla situazione di stallo nel mondo del lavoro che abbiamo in Italia. 

Inoltre, sono aumentate le paure e le perplessità nei giovani a causa della situazione di instabilità. Insomma, in molti ragazzi è stato riscontrato un senso di insicurezza nello studio e nel futuro, testimoniato anche dal numero di giovani che hanno abbandonato il percorso scolastico nel corso dell’anno passato: 97mila. 

La situazione diventa ancora più critica se andiamo a considerare la differenza di genere nel panorama dei NEET. Infatti, sempre dai dati presentati dall’Istat, scopriamo che il 25% dei NEET in Italia sono ragazze, mentre la percentuale dei ragazzi scende al 21,3%. 

Infatti, secondo quanto riportato dall’OCSE, sembrerebbe che le donne italiane riscontrino una maggiore difficoltà nella ricerca del lavoro. 

Proprio per questo sono necessarie delle misure di politica attiva che abbiano come scopo quello di incentivare le assunzioni di giovani.

Ma quali sono le decisioni del Governo prese nel piano NEET? Andiamo a scoprire come si articola tale percorso all’interno dei prossimi paragrafi. 

Piano NEET: aiuti ai giovani disoccupati in Italia! Ecco cos’è!

Come abbiamo visto, la situazione italiana per quanto riguarda i giovani che non studiano e non lavorano ha fatto preoccupare enormemente anche l’attuale Governo Draghi, che ha istituito un vero e proprio piano per sostenere l’impiego di tali figure. 

Ebbene, è stato firmato il decreto congiunto tra il Ministro del Lavoro Orlando e il Ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone. All’interno di tale decreto è contenuto il Piano NEET, con l’obiettivo di ridurre il più possibile le situazioni di inattività dei giovani in Italia. 

Ma in che modo si articola il percorso che porterà i giovani a trovare un’occupazione?

Devi sapere che il piano NEET è articolati in tre fasi importanti. 

La prima riguarda l’emersione, successivamente abbiamo l’ingaggio ed, infine, l’attivazione.  

Tuttavia, per comprendere a pieno come funzionerà tale piano non possiamo limitarci a nominare le fasi che lo andranno a costituire, ma dobbiamo studiarle nel dettaglio. 

Che possa essere la svolta decisiva per il nostro Paese? Andiamo a scoprirlo. 

Piano NEET e disoccupazione giovanile, la fase 1: emersione!

La prima fase su cui il piano NEET poggia è quella legata all’emersione. Con questo termine facciamo riferimento l’obiettivo di identificare chi sono i NEET sul territorio italiano e quali sono le relative situazioni. 

Ma nello specifico come funzionerà la prima fase del piano NEET? 

Ebbene, in questa prima fase sarà essenziale l’intervento del Ministero delle Politiche Sociali allo scopo di identificare e coinvolgere i giovani che attualmente sono inattivi. 

Successivamente si aprirà (sempre all’interno della fase uno) una campagna di sensibilizzazione, della quale andremo a parlare più nel dettaglio a breve. 

Lo scopo di tutto ciò? Trovare i NEET sul territorio italiano e costruire dei piani ad hoc per l’inserimento nel mondo del lavoro. 

Cosa prevede la fase due del piano NEET? L’ingaggio!

Terminata la prima fase del il Piano NEET, arriviamo poi nella seconda, chiamata anche ingaggio. In questo modo gli enti territoriali ed il Ministero delle Politiche Sociali collaboreranno al fine di ingaggiare i giovami facendo leva su qualcosa a loro molto vicino: il digitale. 

L’obiettivo è quello di fare in modo che essi sviluppino sempre al meglio le loro competenze digitali per mezzo del gioco, quindi per mezzo della gamification. 

In questo modo si riusciranno a formare figure specializzate in ambito digitale che, come sappiamo, sono molto richieste dalle aziende.

Ultima fase del Piano NEET per i giovani disoccupati: l’attivazione!

Ebbene, dopo aver espletato la fase uno, caratterizzata dal “trovare i giovani NEET” e la fase due, che si concretizza con la formazione, l’ultima fase sarà caratterizzata dal coinvolgimento dei NEET nel trovare lavoro, anche grazie al supporto del Centri per l’impiego.

Ovviamente, in quest’ultima fase sarà essenziale l’intervento del Ministero del Lavoro al fine di predisporre al meglio i giovani ad accedere a tali sussidi. 

Essenziale sarà anche il contributo di ANCI, che si occuperà di contattare i giovani che hanno abbandonato la scuola (indipendentemente dal motivo che ha spinto tale scelta) al fine di creare piani di azione ad hoc per loro che comprendano anche un percorso di formazione. 

È partita la campagna informativa sul Piano NEET! Ecco in cosa consiste il progetto!

Come abbiamo affermato anche in precedenza, c’è bisogno di un intervento deciso da parte del Governo per supportare tutti i giovani NEET, ossia coloro che hanno un’età compresa tra 15 e 34 anni che non studiano e non lavorano. 

Ebbene, devi sapere che il Piano NEET sta ormai prendendo piede e sta per partire la fase uno, ossia l’emersione. 

È in fase di partenza la campagna informativa dedicata ai giovani che non studiano e non lavorano al fine di coinvolgerli e sensibilizzarli. 

L’obiettivo è proprio quello di far riflettere questi giovani per mezzo di momenti informativi. 

La campagna che è stata inizialmente predisposta si compone di 11 tappe ed è chiamata NEET Working Tour.

Questa iniziativa è partita dalla città di Torino il giorno 11 aprile ed è stata inaugurata dalla Ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone.

Ma come funziona nel dettaglio l’iniziativa della NEET Working Tour? Beh, devi sapere che in tutte le diverse città tappe della campagna verranno istituiti dei villaggi dedicati ai giovani.

All’interno di questi villaggi verrà data l’opportunità di seguire diverse attività, nonché di ricevere assistenza e confrontarsi con moltissime realtà lavorative. 

Ovviamente, l’obiettivo della NEET Working Tour è quello di far rendere conto ai giovani della loro situazione e spingerli al cambiamento. 

Per avere maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione e sulle tappe, si consiglia di visionare la pagina dedicata sul sito del Ministero per le Politiche Giovanili.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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